Reply: focus su cloud service e digital media…

Sul palco di XChange 2010, l’evento che la società torinese organizza annualmente per i propri clienti, sono stati annunciati gli ambiti di maggior focalizzazione del gruppo per i prossimi anni. Cloud Services e Digital Media sono i due filoni che vedono il web al cuore dell’offerta. Nella foto Mario Rizzante, presidente di Reply

Pubblicato il 06 Set 2010

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MILANO – 340 Milioni di Euro nel 2009, quasi 3000 dipendenti, crescita del +4% in Europa e del +3% in Italia. Con questi numeri Mario Rizzante, presidente di Reply, apre i lavori di XChange 2010, annuale evento che riunisce a Milano il bacino di clienti dell’azienda. “Cerchiamo di approcciare il mercato in modo verticale – sottolinea Rizzante nel presentare alla platea i risultati del gruppo -, indirizzandoci a mercati quali: manufacturing and consumer goods; telco & media; banking & financial; pubblica amministrazione”. Con un’organizzazione che vede skill ed expertise tecnologici che vanno dai consulenti strategici ai tecnici super specializzati. “Negli ultimi anni – dice il presidente – abbiamo costruito forti competenze nel social networking e intelligenza collettiva, nell’ambito delle architetture innovative (dalla Soa al cloud), verso i nuovi canali digitali, l’Internet degli oggetti, oltre a una particolare attenzione riposta nel mercato della sicurezza e dell’It governance e service management”.
Il 2010 è segnato da due filoni d’offerta principali: da un lato, troviamo l’It erogato come servizio, anche attraverso il cloud; dall’altro, lo sviluppo e la proposizione di soluzioni nell’ambito dei media digitali. Per quanto riguarda il primo filone, all’inizio del 2010 è stato lanciato SideUp, applicazione software per la gestione del magazzino disponibile via web e distribuita in modalità Saas. “Uno dei punti focali per il 2010 è la realizzazione di ambienti private cloud, cui si aggiunge l’offerta di servizi basati sul web come GaiaReply, piattaforma lanciata in ambito di mobility e multimedia in grado di mettere a disposizione i dati su tutti i canali mobile, o come TamTamy, soluzione software finalizzata alla creazione e allo sviluppo di Enterprise Social Network e Communitiy”, aggiunge Filippo Rizzante, executive partner di Reply.

A Tatiana Rizzante (nella foto), amministratore delegato del gruppo, il compito di annunciare il secondo filone d’offerta in ambito Digital Media, dove sono già stati registrati diversi successi: “Negli ultimi anni i servizi che compongono il panorama del Web 2.0 hanno attirato un numero crescente di utilizzatori, drenando costantemente i siti del “vecchio Web”. I forum, le chat, le community – dice Rizzante – hanno lasciato spazio a quelle piazze virtuali che sono i siti di social networking. Per le aziende che operano in ambito telco, media e broadcasting, è divenuto fondamentale rendere competitiva la propria offerta integrando i servizi 2.0 portandoli sui propri canali di fruizione: comunità Web, telefonia Mobile e TV interattiva”. In quest’ambito Reply ha sviluppato forti competenze per l’integrazione dei servizi Web più diffusi e supporta il cliente nella creazione di meta-community in grado di offrire servizi integrati basati sul mashup di contenuti 2.0, disponibili sui canali Web, Mobile e TV interattiva.
E sul palco di XChange 2010 parla di terza rivoluzione industriale Chris Anderson, direttore del magazine Wired, colui che ha coniato il concetto di “coda lunga” con il libro “The Long Tail: Why the Future of Business Is Selling Less of More”, quando pensa al web che ha portato alla “democratizzazione” della produzione e della distribuzione delle informazioni. “Abbiamo a disposizione una sorta di supply chain globale – sottolinea Anderson – dove basta avere un’idea (buona, ovviamente) per poterla realizzare”. Il paragone è con la catena produttiva tradizionale dove l’inventore deve trovare: un finanziatore che creda nell’idea e sviluppare un prototipo; poi un produttore per realizzarla su vasta scala (se ritenuta valida e profittevole); poi un distributore, ecc. “Grazie al web la catena diventa globale e i tempi (e i costi) si accorciano – afferma Anderson -. Internet funge da mezzo per pubblicare l’idea, condividerla, arricchirla e rivederla, proporla in modo massivo senza barriere temporali e geografiche. Con il web social networking e la condivisione ‘making’ (un’idea, un progetto, ecc.) può diventare facilmente sinonimo di ‘manufacturing’. È la nuova rivoluzione industriale!”.

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