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Dall’open hybrid cloud all’edge: il percorso segnato dalle tecnologie Red Hat

Sono state peresentate nuove funzionalità per Red Hat Enterprise Linux e Red Hat OpenShift per massimizzare la stabilità del sistema e preservare l’indipendenza dei workload anche su footprint limitate, mentre Red Hat OpenShift, fornisce un’architettura a nodi remoti, per aiutare a portare Kubernetes su installazioni remote e di dimensioni limitate

Pubblicato il 11 Dic 2020

Red Hat

Nuove funzionalità per Red Hat Enterprise Linux e Red Hat OpenShift, destinate ad aiutare le imprese a portare l’edge computing anche nelle implementazioni hybrid cloud: sono state presentate da Red Hat che vuole massimizzare la stabilità del sistema e preservare l’indipendenza dei workload anche su footprint limitate. In particolare Red Hat OpenShift fornisce ora un’architettura a nodi remoti, per aiutare a portare Kubernetes su installazioni remote e di dimensioni limitate.

Le footprint ridotte, le posizioni remote e la limitata connettività dei dispositivi edge rappresentano una sfida per i tradizionali sistemi operativi full-featured, i miglioramenti apportati a Red Hat Enterprise Linux 8.3, sono pensati per spaziare più facilmente dai data center centrali fino ai server remoti di portata limitata e fornire i livelli di supporto, stabilità e sicurezza richiesti dalle implementazioni edge aziendali.

Gli aggiornamenti edge portati a Red Hat Enterprise Linux comprendono: la creazione rapida di immagini del sistema operativo per l’edge attraverso la funzionalità Image Builder. Questo consente alle organizzazioni IT di creare più facilmente immagini appositamente create e ottimizzate per le grandi sfide architettoniche legate all’edge computing, ma personalizzate per le specifiche esigenze di una determinata implementazione; il mirroring dell’aggiornamento dei device remoti per programmare e applicare update al successivo riavvio o ciclo di alimentazione del dispositivo, contribuendo a limitare i tempi di inattività e l’intervento manuale dei team di supporto IT; aggiornamenti over-the-air che trasferiscono meno dati, pur continuando a inviare il codice necessario, caratteristica ideale per siti con connettività limitata o intermittente; rollback intelligenti costruiti su funzionalità OSTree, che consentono agli utenti di effettuare check specifici per i loro workload e rilevare conflitti o problemi di codice. Nello specifico, quando viene identificato un problema, l’immagine viene automaticamente riportata all’ultimo aggiornamento riuscito, contribuendo ad evitare inutili tempi di inattività all’edge.

Grazie a queste nuove capacità, Red Hat Enterprise Linux rappresenta un’unica piattaforma Linux di produzione in grado di coprire l’intera azienda, dai server on-premise al cloud pubblico e dai data center centrali fino ai dispositivi edge più remoti. Questa standardizzazione sull’innovazione aperta fornisce la base per l’open hybrid cloud, consentendo alle organizzazioni di concentrarsi sull’innovazione di applicazioni e servizi e non sui problemi di compatibilità o integrazione in ambiente IT.

Ad agosto 2020, Red Hat OpenShift ha introdotto il supporto ai cluster a 3 nodi, portando le capacità della piattaforma Kubernetes enterprise leader di mercato, a sostenere l’edge della rete anche in una footprint più ridotta. Oggi, OpenShift estende ulteriormente il supporto dell’architettura edge con i nodi remoti di lavoro.

I nodi remoti di lavoro consentono alle organizzazioni IT di collocare i singoli nodi di lavoro in postazioni remote, che possono poi essere gestiti da nodi di controllo in un sito più grande, come un datacenter centrale o regionale. Questo offre ulteriore libertà di scelta topologica alle organizzazioni che intendono sfruttare l’innovazione Kubernetes all’edge. In combinazione con Red Hat Advanced Cluster Management per Kubernetes, i team IT sono in grado di implementare cluster Kubernetes più coerenti e stabili insieme alle risorse associate, ovunque la connettività a Internet sia affidabile attraverso l’open hybrid cloud. Un esempio può essere rappresentato dai fornitori di servizi di telecomunicazione che hanno bisogno di implementare una RAN Distributed Unit (DU) in luoghi dove lo spazio è minore, con il controller che aggrega più sedi DU e ospita i nodi supervisori nell’unità centrale.

Inoltre, è stato reso disponibile un nuovo blueprint di produzione industriale AI/ML, come repository GitOps completo che tutti possono usare, studiare ed eventualmente migliorare con il loro contributo.

Oltre alle nuove funzionalità del suo portfolio di tecnologie hybrid cloud, Red Hat mantiene anche un ampio ecosistema di partner per un’implementazione edge completa di livello enterprise.

I recenti annunci con Samsung e NVIDIA dimostrano come queste collaborazioni contribuiscano a estendere la leadership di Red Hat su numerosi casi d’uso aziendali per supportare workload critici focalizzati sull’edge, compresi AI e 5G.

Secondo la Worldwide Edge Spending Guide di IDC, il mercato mondiale dell’edge computing raggiungerà i 250,6 miliardi di dollari nel 2024, con la componente software stimata a circa il 21% di questa spesa.

“Red Hat – ha spiegato Stefanie Chiras, vice president and general manager di Red Hat – crede fermamente che senza un open hybrid cloud, il concetto di edge computing così come lo conosciamo non esista. Linux enterprise e piattaforme Kubernetes complete costituiscono la spina dorsale dell’hybrid cloud rendendo queste tecnologie critiche per la continua crescita dell’edge computing. Le nuove funzionalità di Red Hat Enterprise Linux e Red Hat OpenShift spingono ulteriormente verso questo punto, rendendo possibile alle imprese di promuovere un’innovazione aperta e basata su standard su tutto il loro ambiente IT, dalle sale server e ambienti virtuali fini ai public cloud e alle sedi più remote delle loro reti aziendali”.

“Prodotti e servizi edge – ha aggiunto Dave McCarthy, research director, Edge Strategies di IDC – stanno alimentando la prossima ondata di trasformazione digitale, a livello globale e in quasi tutti i settori industriali, con i fornitori di tecnologie edge che cercano una sostanziale opportunità di mercato nei prossimi anni. I fornitori di software come Red Hat che possono fornire tecnologie per i datacenter esistenti, come Red Hat Enterprise Linux e Red Hat OpenShift, in modo più centrato sull’edge, hanno il posizionamento ottimale per trarre vantaggio da questo cambiamento”.

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