Nadella: mobile first, cloud first

Durante il webcast del 4 febbraio per l’annuncio della nomina, il nuovo Ceo Microsoft scelto da Bill Gates ha chiarito la strategia della multinazionale che punta a innovare il software in direzione di “dispositivi e servizi”, facendo leva sul know-how consolidato negli anni.

Pubblicato il 06 Feb 2014

Mezzogiorno a Redmond, nove di sera italiane del 4 febbraio. Microsoft annuncia che il suo Board ha nominato “con effetto immediato” il nuovo Chief Executive Officer. È Satya Nadella, 46 anni, indiano, che di sé, in una email ai dipendenti della multinazionale, dice: “Ciò che mi definisce meglio è la mia curiosità e la mia sete di imparare”, aggiungendo: “Sono qui oggi perché credo nell’importanza dell’applicare le conoscenze scoperte o apprese nel nostro software e nei nostri processi con clienti e partner”. Inoltre, sottolinea: “Cosa importante, apprese anche da altri”: è un primo segnale rivelatore della strategia intrapresa dal vendor, che punta all’innovazione partendo dall’esperienza consolidata. Un secondo segnale è la formula con cui arriva la benedizione di Bill Gates: “Satya, leader con core skill di ingegnerizzazione, visione di business, capacità di promuovere la collaborazione, ha l’approccio vincente per l’uso e l’esperienza della tecnologia in questo tempo di trasformazione”. Un terzo segnale? Bill Gates stesso assume il ruolo di Technology Advisor del Board, mentre John Thompson assume quello di Presidente. Microsoft comunica la sua consapevolezza del “tempo di profonda trasformazione”.

Satya Nadella, Nuovo Ceo Microsoft

La conferenza stampa (trasmessa in webcast mondiale) che segue l’annuncio del nuovo Ceo affronta alcune “grandi domande” pervenute da clienti e partner in giro per il mondo, piccoli, medi e grandi dei quali Nadella è da sempre “forte avvocato”. La sua Microsoft parte da una presa d’atto e da un principio. La presa d’atto è che viviamo ormai in un mondo “software powered”, l’equivalente Microsoft di “digitalizzato”. Il principio è che “il nostro settore di industria non rispetta la tradizione, rispetta solo l’innovazione”.

Applicato alla multinazionale di Redmond, ne discende che quanto fatto in passato è nello specchietto retrovisore: ha creato capacità e cultura attorno al suo software, ma ora, in un tempo critico per il settore It e per Microsoft stessa, serve rinnovarsi per guardare al futuro. Un futuro in cui “il nostro compito è prosperare in un mondo mobile first e cloud first”. Un messaggio di cambiamento perché per andare avanti la strategia diventa “dispostivi e servizi”.

Ma un cambiamento in cui la continuità è tuttavia garantita proprio dal software, che rimane il vero differenziatore di Microsoft e la base per la sua strategia di innovazione: anche in un mondo mobile first e cloud first, il software resta risorsa di grande valore e grande “malleabilità” al fine di creare le esperienze vincenti per l’utente finale. Satya Nadella lo ribadisce senza mezzi termini: il ruolo di Microsoft, unico da giocare, è proprio nel software, ma “incarnato e racchiuso” nei dispositivi e nei servizi (che i device rendono in collaborazione con le applicazioni in cloud).

Eccola dunque la “visione” del Ceo di Microsoft: “Nel nuovo mondo che stiamo costruendo, la coevoluzione di hardware e software porta a un mobile first che è ormai l’Internet of everyThing o l’Internet Industriale, in cui lo smartphone sarà connesso al cloud e ai dati”. Ma il grande “mediatore” resta proprio il software, perché è il fattore più flessibile dell’industrializzazione. Per cui il messaggio alla gente di Microsoft è che dovrà far leva su questa eredità tuttora rilevante, che va semplicemente “rinnovata”. Perché è il software che definirà le esperienze mobile, gli insight di business intelligence, l’ambiente intelligente che verrà a crearsi e che diventa il Personal Cloud (il termine è di Gartner). Al Personal Cloud niente è più funzionale della capacità software in cui Microsoft è leader.

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