Nuove competenze digitali: così funziona il programma di formazione P-Tech di IBM

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Nuove competenze digitali: così funziona il programma di formazione P-Tech di IBM

Introdotto in 4 scuole superiori pugliesi da settembre, questo programma mira a dare agli studenti l’opportunità di conseguire una specializzazione orientata alla tecnologia

Pubblicato il 08 Ago 2019

di Redazione

Da settembre 2019 IBM P-Tech, il programma di formazione che, attraverso un modello educativo innovativo, mira a creare un collegamento diretto tra scuola secondaria, università e lavoro sarà introdotto all’interno di quattro istituti superiori di Taranto, con la collaborazione del Politecnico di Bari. Tale programma ha l’obiettivo di dare agli studenti, soprattutto a coloro che risiedono in aree svantaggiate, l’opportunità di conseguire una specializzazione orientata alla tecnologia, usufruendo dell’alternanza scuola lavoro, oggi trasformata in percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento in linea con le nuove esigenze delle imprese. Gli studenti possono, infatti, beneficiare di esperienze professionali, attraverso seminari, tutoraggi e stage forniti dai partner industriali.

Competenze digitali, lo scenario attuale

IBM ha lanciato il programma P-Tech per rispondere alla mancanza di competenze digitali oggi necessarie in tutti i settori. Ciò significa preparare, soprattutto i giovani, a nuove tipologie di lavoro basate sull’uso della tecnologia, anche attraverso l’accesso per tutti a un’istruzione di alta qualità. Non dimentichiamo che, secondo la Commissione europea, nei prossimi anni il 90% dei posti di lavoro richiederà un alto livello di competenze digitali.

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Secondo i dati ISTAT dell’aprile scorso, la disoccupazione giovanile in Italia ha raggiunto il 31,4%. Inoltre, sempre nel nostro Paese, la Banca Mondiale afferma che venti giovani su cento non lavorano o non studiano (NEET). Un dato che ci pone all’ultimo posto tra i Paesi europei. Questo divario colpisce non solo il settore tecnologico, ma anche tutte le imprese che affrontano un processo di digitalizzazione.

Il ruolo di IBM rispetto alla formazione tecnica e professionale

Il lancio delle primissime scuole che promuovono un percorso P-Tech in Italia, mira ad affrontare queste problematiche offrendo opportunità di formazione tecnica e professionale alle giovani generazioni. Gli studenti che supereranno il percorso P-Tech a fine del triennio di scuola superiore, potranno iscriversi al Politecnico di Bari senza la necessità di affrontare i test di ingresso e, inoltre, potranno conseguire i crediti che consentiranno loro di accelerare il percorso dei tre anni successivi all’Università. Dopo aver completato anche la formazione universitaria, gli studenti otterranno la laurea in Ingegneria informatica denominata “P-TECH Digital Expert”.

In tutto il mondo, compresa ora l’Italia, 15 Paesi hanno già adottato o implementato il modello di formazione P-Tech, con l’adesione di oltre 75 Università e più di 600 partner industriali. Si prevede che nel mondo ci saranno 200 scuole P-Tech, con 125.000 studenti iscritti entro la fine del 2019.

Virginia Rometty
Virginia Rometty, CEO IBM

“Sappiamo che l’intelligenza artificiale, come tutte le altre tecnologie che hanno portato profonde trasformazioni – ha dichiarato Virginia Rometty, CEO IBM – avrà un forte impatto sul lavoro e sulle professioni. Per questo IBM è impegnata nell’espandere i percorsi formativi attraverso i quali studenti e professionisti possono prepararsi meglio all’era tecnologica che stiamo vivendo. Solo attraverso programmi di formazione innovativi come P-Tech, che siamo orgogliosi di portare ora nelle scuole italiane di Taranto, possiamo assicurarci che nessuno venga lasciato indietro”.

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