Assintel Report 2013: l’Information Technology italiana è in caduta ma cresce la “nuova It”

La spesa It complessiva prevista per il 2013 sarà di 18.215 milioni di euro, – 4% rispetto all’anno scorso. La ricerca di Assintel e Next Value sul mercato italiano continua a tracciare scenari poco confortevoli. Ma il cloud, la mobility, l’e-commerce, sono voci positive fuori dal coro che rappresentano la possibilità di un’inversione della rotta.

Pubblicato il 17 Ott 2013

Non si possono dire incoraggianti le proiezioni dell’Assintel Report 2013, la ricerca annuale sul mercato del Software e Servizi It in Italia, appena presentata a Milano da Assintel, l’associazione nazionale delle imprese Ict di Confcommercio-Imprese per l’Italia, e dalla società di ricerca Next Value: la performance complessiva della spesa It prevista per il 2013 si attesta sui 18.215 milioni di euro (figura 1), con un pesante – 4% rispetto all’anno scorso.

Figura 1: Il mercato italiano dell'It

Fonte: NextValue – Ottobre 2013

Quasi 4 miliardi persi dal 2008 a oggi. Non solo decresce la voce “Hardware e Assistenza Tecnica” -9,5%, ma per la prima volta, quest’anno arretrano anche il Software, – 3,2%, e i Servizi It, – 4,3%. Anche parlando di segmenti di mercato non si trovano eccezioni alla regressione che tocca indiscriminatamente industria, commercio, servizi e che è particolarmente forte per Pa e Sanità (voce unica, -11%). È tuttavia doversa, così come ha suggerito Alfredo Gatti, Managing Partner di Next Value durante la presentazione, una lettura che vada oltre questi dati complessivi. Ci sono numeri che consentono di sperare in una prospettiva migliore e che sono lo specchio di una nuova It che, in controtendenza, sta crescendo in modo consistente: il Public Cloud Computing nel 2013 registra un +43,2%. All’interno del settore Hardware la voce che raggruppa Tablet ed e-reader segna un +42%. L’E-commerce cresce del +18% e il Mobile Commerce arriva al 160%.

Alfredo Gatti, Managing Partner di Next Value

Ma bisogna fare un altro passo ancora, includendo spese che fino all’anno scorso non erano considerate dal report: Assintel ampia infatti il perimetro della sua ricerca proprio per adattarsi a un’It in trasformazione. Ci dà quindi dei dati anche sulla spesa per gli smartphone – che da quest’anno “divengono It,” essendo ormai gli end-point principali per la fruizione di applicazioni e servizi in mobilità -, 2.980 milioni di euro di spesa previsti, e su quella per gli apparati e le piattaforme di Internet of Things (inclusi i sistemi di telesorveglianza e telecontrollo ed esclusi ovviamente gli oggetti), che raggiunge i 722 milioni di euro.

Ciò che queste nuove voci in crescita rilevano è che ci sono alcuni settori d’innovazione che sebbene non hanno ancora la forza di invertire la rotta, potrebbero fare da traino per rilanciare il mercato It. Assintel ne elenca 10: Mobile Internet, Social media, Big Data, Internet of Things, Cloud Computing, Automazione della conoscenza, Robotica, 3D Printing, Digital Marketing, E-commerce.

Giorgio Rapari, presidente di Assintel e della Commissione Innovazione e Servizi di Confcommercio

“Dati alla mano, oltre il 40% dei budget delle top e medie imprese It sono oggi dedicati all’innovazione e alla trasformazione digitale”, ha fatto notare Gatti, “La domanda c’è. Anche le aziende dell’offerta ora devono operare nuove scelte, ritrovare quello spirito imprenditoriale un po’ offuscato da anni di tanto disagio, imparare a interagire e a collaborare secondo nuovi paradigmi. Il nostro report propone numeri e indicazioni che speriamo possano essere utili per operare delle scelte”.

E a proposito di scelte e di concretezza, Giorgio Rapari, presidente di Assintel e della Commissione Innovazione e Servizi di Confcommercio, apre la lettera che introduce il report di quest’anno con la domanda rivolta alle aziende: “Che cosa vogliamo fare?”, e quindi prosegue: “Non siamo più nel tempo del dire ma in quello del fare, semplicemente perché non c’è più tempo”. L’Assintel Report vuole in questo senso essere una bussola per indicare alle aziende – presa coscienza della situazione, dopo che molto è già stato detto – quale può essere, nei fatti, la direzione in cui muoversi, oriendandosi soprattutto a partire dai dati relativi ai 10 trend che la ricerca ha fatto emergere.

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