Caso Utente

Gestione anagrafiche strumenti finanziari, l’evoluzione di Banco BPM non si arresta

Il piano per l’implementazione di un unico repository per l’acquisizione e la gestione dei dati sviluppato insieme ad Augeos è arrivato alla sua maturità, ma anche se la piattaforma AT Master può considerarsi consolidata, la sfida non è conclusa: il prossimo passo è l’integrazione dei flussi di diversi information provider. Parla Luca Marini, Responsabile Information Technology Finanza, Investment Bank e Wealth Mgmt di Banco BPM

Pubblicato il 03 Set 2020

Caso Augeos

Oggi per una banca garantire flussi di dati qualificati e ottimizzare tutte le fasi della loro elaborazione (dall’acquisizione alla distribuzione passando per la validazione) non significa solo riuscire a adattare la struttura in modo tempestivo all’evoluzione dei vincoli normativi e regolamentari in materia di controllo e trasparenza. Vuol dire anche potenziare gli strumenti a disposizione del risk management e migliorare l’efficienza dei processi sottostanti sia alle attività di back office di gestione del dato, sia soprattutto a quelli di utilizzo del dato stesso. Il che equivale a dire che operations e business possono funzionare in modo più fluido e sicuro, grazie a una gestione oculata e univoca delle anagrafiche attraverso un master centralizzato, ed erogare servizi di maggiore qualità. Poter integrare con successo dati provenienti da fonti diverse si rivela essere una capacità essenziale in un settore, quello finanziario, in cui solo chi riuscirà a dominare correttamente e tempestivamente l’informazione sarà in grado di proporre un’offerta all’altezza dell’era dell’app economy e, di conseguenza, guadagnare vantaggio competitivo.

La trasformazione affrontata da Banco BPM

Sono alcuni degli obiettivi che sta perseguendo Banco BPM, che ha intrapreso insieme ad Augeos un percorso di trasformazione digitale per merito del quale il gruppo è riuscito ad affrontare agevolmente sfide anche molto complesse in ambito anagrafe strumenti finanziari, connesse alle numerose operazioni societarie che hanno caratterizzato gli ultimi anni insieme ad importanti revisioni normative che hanno richiesto di arricchire sempre più il repository anagrafico degli strumenti finanziari.

Dal totale controllo, per l’appunto, dei flussi informativi che provengono dall’information provider di riferimento, integrato con dati e flussi rivenienti da altri provider, passando per l’integrazione dei sistemi anagrafici delle due banche (Banco Popolare e Banca Popolare di Milano) che nel 2017 hanno dato vita al Gruppo Banco BPM, fino alla validazione dei dati in modo da garantire univocità, solidità, stabilità e consistenza alle informazioni a tutte le settoriali utilizzate nel sistema informativo. “L’adozione della piattaforma AT Master come applicativo di riferimento per la gestione anagrafiche ha consentito alla banca di automatizzare le operazioni di verifica e di aprirsi a nuovi mercati, caratterizzati a loro volta da strumenti, bisogni e attributi molto differenti da quelli tradizionali”, spiega Luca Marini, Responsabile Information Technology, Finanza, Investment Bank e Wealth Mgmt di Banco BPM che ha seguito il progetto fin dal suo esordio. “Anche se possiamo dire che la piattaforma AT Master ha ormai raggiunto la maturità, il sistema non può comunque prescindere da una costante evoluzione dettata dagli aggiornamenti necessari a intercettare i cambiamenti normativi e a supportare un business sempre più sofisticato. Proprio perché abbiamo deciso di accentrare la gestione del dato all’interno di un unico repository, i nuovi dati e le nuove elaborazioni possono essere integrati con una certa flessibilità, dandoci un vantaggio decisivo nelle operazioni di arricchimento del set informativo”.

foto Luca Marini
Luca Marini, Responsabile Information Technology Finanza, Investment Bank e Wealth Mgmt di Banco BPM

Come Banco BPM ha messo a frutto le potenzialità di AT Master

In poche parole, AT Master ha messo in moto un circolo virtuoso: la piattaforma consente da una parte di disaccoppiare il mondo esterno degli information provider rispetto al mondo interno delle applicazioni, dall’altra, utilizzando una logica basata sull’erogazione di servizi standard, di gestire gli stessi input per alimentare in modo agnostico applicazioni diverse. “Vi è la necessità di distribuire i dati degli strumenti finanziari in modo differenziato da utente ad utente perché le esigenze sono diverse”, spiega Marini. “Se non avessimo costruito un master anagrafico unico oggi saremmo costretti a eleggere una delle varie settoriali come master, o creare tanti flussi quanti sono i processi esistenti con un’architettura “a spaghetti”, e quindi molto più complessa da gestire e mantenere. Così invece riusciamo a garantire la complessità e l’eterogeneità delle informazioni declinandole in base alle specifiche esigenze dei processi. Questo rende più efficiente il sistema a valle e produce minore stress per l’intera struttura: essendoci meno chiamate, ci sono anche meno integrazioni da fare”.

Un approccio che si è rivelato strategico quando nel 2018, all’indomani della fusione, il gruppo si è dovuto confrontare con la direttiva Mifid 2. “Ci siamo trovati ad affrontare la normativa in tempi ristretti per via delle operazioni societarie relative alla creazione del nuovo gruppo”, racconta Marini. “Il fatto di poter godere di un’architettura come quella costruita attraverso AT Master ci ha permesso di acquisire e gestire con relativa facilità informazioni anagrafiche aggiuntive di cui non disponevamo e che con un altro modello avrebbero comportato sforzi implementativi più significativi”.

L’emergenza coronavirus e le nuove sfide

La nuova frontiera per Banco BPM è quella dell’integrazione dei flussi provenienti da più information provider. “Significa mettere mano al modello dati e gestire in modo dinamico la comparazione dei dati che arrivano da canali differenti, mappando ciascun modello e rendendo omogenei i vari dizionari dei dati. È un progetto significativo”, precisa Marini, “che vedrà coinvolto un team numeroso non solo sul fronte applicativo, ma anche su quelli amministrativo e operativo. E Augeos sarà al nostro fianco sostenendoci rispetto agli ambiti funzionali, oltre che in termini tecnici e informatici. Augeos ha il grande pregio di essere un consulente flessibile e versatile, con ottime competenze sull’anagrafica. Continua a dimostrarsi un partner col quale è possibile affrontare i vari progetti con la dovuta serenità, e questo è valso anche nei mesi scorsi, durante l’emergenza coronavirus. Anche se con loro si è da subito instaurato un rapporto di collaborazione che non ha mai avuto la necessità di una costante presenza in azienda: abbiamo infatti avuto modo di introdurre un metodo di lavoro da remoto pienamente efficace ed efficiente, che ci ha permesso di portare avanti l’operatività che caratterizza la nostra partnership senza il minimo disagio”.

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