L’apertura di nuove prospettive

Nel corso del recente Sas Forum Italia 2013, le aziende chiamate sul palco a discutere in una tavola rotonda di scelte per crescita, competitività, cambiamento e agenda digitale convergono in un unico punto: i big data rappresentano una grande opportunità.

Pubblicato il 12 Giu 2013

“La crisi è un grande incubatore di innovazione ma ciascuno può essere agente di cambiamento”. Con questa frase Marco Icardi, amministratore delegato di Sas Italia, sintetizza nel corso del Sas Forum 2013 una visione al centro della quale trova la sua ‘collocazione naturale’ la business analytics che mira a diventare uno strumento di lavoro ‘per tutti’ in grado di abilitare processi decisionali più efficaci basandosi sull’analisi dei dati reali: “Il valore per il business si concretizza con la capacità di estrarre insights utili dalle enormi moli di dati che oggi abbiamo a disposizione – sottolinea Icardi – e con la possibilità di utilizzarli e vederli facilmente, al fine di poter reagire ai cambiamenti in modo rapido e proattivo (che per Sas significa puntare sulla soluzione Sas Visual Analytics)”.

Marco Icardi, amministratore delegato di Sas Italia

Una visione condivisa da alcuni rappresentanti di aziende private, della Pa e del mondo accademico che, nel corso di una tavola rotonda, convergono nel ritenere i Big data una grande opportunità di business, ma solo se adeguatamente sfruttati attraverso gli analytics.
Secondo Valerio Cencig, responsabile Macchina dei Numeri Direzione Centrale Pianificazione e Controllo Area – Coo di Intesa Sanpaolo “un corretto utilizzo dei Big data, della tecnologia e degli analytics generano opportunità anche se per una banca significa andare incontro al ribaltamento del rapporto tra istituto e cliente: arriveremo a un punto in cui le aziende dovranno competere sul ‘mercato dei dati’ per attrarre i potenziali clienti”. Una rivoluzione che per Allianz si è già concretizzata: “Grazie a trend quali il mobile e il social ora possiamo fornire il preventivo di una polizza auto semplicemente con due dati che l’utente compila in autonomia (quotazione online – prima servivano oltre 25 dati e vari passaggi procedurali) – spiega Gennaro Della Valle, responsabile Staff Amministratore Delegato Chief Digital Office -. La sfida è poi riuscire a sfruttare al meglio i dati. I Big data ci stanno spostando da un mondo in cui reagivamo a un mondo in cui possiamo agire preventivamente”.
Della stessa opinione anche Mario Franci, head of Transformation Program di Vodafone che parla di analitycs quale strumento di business: “la visualizzazione dei dati semplifica l’ascolto dei clienti e l’analisi degli indicatori chiave di performance. Questo significa dare ai clienti quello che si aspettano in anticipo, superando la concorrenza. I social media vanno già oggi utilizzati non solo per comunicare, ma anche per analizzare la risposta delle azioni compiute”.
E di opportunità per l’intero Paese parla anche Francesco Tortorelli, responsabile Area, Sistema pubblico di connettività e cooperazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale. “La Pa in questo momento si trova ad affrontare la sfida degli open data e dei Big data. A questa sfida è legato a doppio filo anche il futuro del Paese: la Pa un tempo si limitava a produrre i dati, adesso deve anche condividerli con i cittadini. La trasparenza riscriverà il concetto di privacy”.

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