L’Agentic AI sta ridefinendo in modo significativo processi e flussi di lavoro in azienda, garantendo capacità di automazione, digitalizzazione e innovazione senza precedenti. Per sfruttarne a pieno il potenziale trasformativo, però, le organizzazioni devono adottare strategie mirate, focalizzandosi su casi d’uso concreti e scegliendo il supporto di partner affidabili. Questi sono i consigli preziosi di un’esperta della materia, Asha Sharma, Corporate Vice President and Head of Product Microsoft AI Platform, che in questo video ci aiuta a comprendere meglio come cambierà concretamente il modo di fare business e lavorare nel prossimo futuro.
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Cosa significa l’arrivo dell’Agentic AI
Tutti gli analisti concordano sul fatto che queste soluzioni impatteranno in modo significativo non solo sull’efficienza operativa delle organizzazioni, ma anche sulla capacità di innovare radicalmente e facilmente settori e modelli di business.
Secondo le evidenze del report “AI Agents Market by Role, Agent Systems, Product Type Global Forecast to 2030” di MarketsandMarkets, il mercato globale degli agenti AI autonomi è destinato a crescere a un tasso annuo medio composito del 44,8% da qui al 2030, quando arriverà a superare i 47 miliardi di dollari in valore.

L’arrivo degli agenti AI segna l’alba di una “nuova era” nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Ora, grazie ai progressi tecnologici dei modelli di ragionamento (Reasoning Model), gli algoritmi non si limitano a processare informazioni ma sono in grado di analizzare i contesti, intraprendere azioni, pianificare e svolgere attività complesse per conto degli utenti.
Mentre i sistemi AI precedenti erano confinati a domini specifici, l’AI agentica promette di essere più versatile e adattabile, capace di operare in ambienti dinamici e apprendere continuamente dalle proprie “esperienze”.
L’evoluzione della tecnologia: dalla legge di Moore all’Agentic AI
Come sottolineato da Sharma, “il percorso che ci ha portato ai progressi che tutti noi oggi abbiamo sotto gli occhi si è sviluppato attraverso sei decenni di applicazione della legge di Moore, che ha portato a un aumento esponenziale della potenza di calcolo, e quattro decenni di Internet, che ha gettato le basi per una connettività globale senza precedenti. Gli ultimi due decenni hanno visto, poi, l’ascesa del mobile computing e del cloud, che ha reso il digitale e l’AI accessibili e ubiqui”. Questa convergenza di fattori ha creato il terreno fertile per lo sviluppo degli agenti di intelligenza artificiale e il passaggio da sistemi puramente reattivi (attivabili “su richiesta”) a sistemi proattivi capaci di portare a termine in autonomia compiti complessi.
Le novità dell’Agentic AI nell’ambito aziendale
Nel campo del marketing e delle vendite, gli agenti AI possono orchestrare campagne complesse, adattandole in tempo reale in base ai feedback e ai dati di performance. “Un esempio – sottolinea la manager – è l’utilizzo di avatar per la formazione del personale di vendita e l’interazione con i clienti”. Un’applicazione, questa, che non solo ottimizza i processi di training, ma offre anche nuove modalità di engagement, consentendo di personalizzare l’esperienza del cliente su larga scala.
Nell’ambito della ricerca e sviluppo, invece, il loro impiego permette di accelerare significativamente i processi di innovazione.
Il potenziale trasformativo di questa tecnologia si estende anche alla pianificazione strategica, area in cui gli agenti possono fornire analisi predittive sofisticate e supportare il processo decisionale a livello esecutivo.
In generale l’impatto è significativo sul fronte della produttività, per esempio per poter dedicare più tempo al knowledge work ed essere più efficaci invece di spendere ore a cercare documenti e informazioni: “Il Researcher Agent rilasciato di recente su Microsoft 365 Copilot – osserva la manager – può comprimere ore di ricerca in pochi minuti”.
Con l’AI Generativa è possibile creare nuovi mercati e possibilità che prima erano inimmaginabili.
Strategie per le aziende: sfruttare il potenziale dell’Agentic AI
Per capitalizzare al meglio il potenziale innovativo di questo modello di intelligenza artificiale sistemica, le aziende devono adottare strategie mirate e non trascurare il ruolo (chiave) di un Change Management ben concepito e strutturato.
Sharma ha le idee chiare su come le organizzazioni possano passare dalla sperimentazione prototipale a soluzioni AI scalabili integrate nei processi aziendali. “Il primo passo – sottolinea – è semplicemente iniziare”. Molte aziende rimangono paralizzate dall’ampiezza delle possibilità offerte da questa tecnologia, ma è importante superare questa inerzia iniziale e cominciare a sperimentare.
Il secondo passaggio chiave è “focalizzarsi su casi d’uso reali e concreti”. Sharma enfatizza come l’adozione dell’AI non dovrebbe essere una questione di “tecnologia fine a se stessa, ma rispondere a problemi specifici e tangibili dell’azienda”. Un approccio pragmatico, infatti, aiuta a garantire che gli investimenti in AI producano risultati misurabili e allineati agli obiettivi di business.
La terza raccomandazione della manager Microsoft è di “scegliere un partner affidabile per guidare il percorso di trasformazione AI”. La collaborazione con un esperto, affidabile e in grado di garantire un approccio implementativo a 360° – che copra, quindi, non solo le applicazioni ma anche gli aspetti architetturali e infrastrutturali – permette l’accesso a best practice consolidate che accelerano i tempi di messa in produzione riducendo i rischi. “Microsoft è ed è stata una platform company negli ultimi 50 anni ed è in grado di guidare le aziende in questa transizione”.
Come l’Agentic AI cambierà il mondo del lavoro
La diffusione degli agenti di intelligenza artificiale promette di trasformare profondamente il mondo del lavoro, introducendo cambiamenti significativi nelle dinamiche occupazionali e nelle competenze richieste.
Sharma è certa che le ricadute occupazionali saranno positive e sottolinea come “storicamente, ogni rivoluzione tecnologica ha portato alla creazione di nuovi posti di lavoro e permesso alle persone di dedicarsi a compiti più strategici e creativi. I professionisti potranno collaborare con veri e propri team di agenti aumentando significativamente la produttività e l’efficienza, ma anche la capacità di problem solving delle organizzazioni, consentendo ai lavoratori di concentrarsi sull’interpretazione, sintesi e revisione dell’output dell’IA”.