Storage: consolidamento e prestazioni le priorità delle aziende italiane

Pubblicato il 27 Mag 2009

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La difficile congiuntura economica costituisce uno stimolo all’innovazione tecnologica nei settori dello storage e della gestione delle infrastrutture It. Lo si desume da una ricerca condotta da Idc Italia per conto di Netapp e Fujitsu Technology Solutions. La società di analisi ha intervistato un centinaio di Cio, focalizzandosi sulle esigenze in tema di storage e sulle aspettative nei confronti del nuovo paradigma del cloud computing.
Secondo i responsabili i tassi di crescita annuali composti dei dati nelle loro aziende ammontano al 63% per quelli non strutturati, del 44% per quelli replicati e del 32% per quelli strutturati tradizionali. In questo contesto, le priorità dei Cio riguardo allo storage per i prossimi 12 mesi sono rappresentate sostanzialmente dal consolidamento e dal miglioramento delle performance (oltre il 50% delle risposte) prima ancora che dall’aumento della capacità dei sistemi di archiviazione.
Tecnologia chiave individuata per rispondere a queste necessità è la virtualizzazione. In ambito server ha già permesso di apprezzare benefici quali la riduzione dei costi, il miglior livello di servizio e una più efficace risposta al business. Nello stesso tempo, però, ha fatto emergere nuove sfide per quanto riguarda il backup, la sicurezza dei dati e, più in generale, la gestione e la manutenzione dell’infrastruttura. “Grazie alla fotografia che ci ha restituito questa ricerca – afferma Antonio Lupo, marketing manager di Netapp Italia – possiamo mettere a punto al meglio, insieme ai nostri partner, i servizi e le soluzioni in grado di rispondere alle esigenze dei clienti”. Anche per Giuseppe Magni, marketing director di Fujitsu Technology Solutions, “la ricerca ha messo in evidenza le priorità attuali delle imprese italiane, tra le quali la richiesta di soluzioni e servizi per consolidare e gestire in modo più efficiente le infrastrutture, sfruttando le tecnologie di virtualizzazione”.
Oltre a questa, sempre in ottica di benefici per lo storage, gode di un consenso di tutto rispetto anche il cloud computing. Il nuovo paradigma viene considerato utile per il disaster recovery (65% degli intervistati) e per aumentare la scalabilità e la flessibilità (49%). Grazie all’uso di risorse residenti sulla “nube”, le aziende possono focalizzare le loro risorse It più sui processi che sulla gestione delle infrastrutture, trasformare investimenti It ingenti in pagamenti fissi diluiti nel tempo, e ottenere servizi dai benefici misurabili e concordabili tramite Sla (service level agreement). Il cloud computing, dal canto suo, deve essere in grado di vincere le remore di molte imprese per quanto riguarda la sicurezza e la protezione dei dati.

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