Potenziare l’intelligence con il “system of insight”

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Potenziare l’intelligence con il “system of insight”

È un luogo comune che dall’analisi dei big data sia possibile ricavare le tendenze dei consumatori per tradurle in efficaci strategie di business. Tra il dire e il fare c’è di mezzo l’adozione di un processo efficace per trasformare rapidamente in azioni le risultanze dei sistemi analitici

Pubblicato il 12 Giu 2017

di Piero Todorovich

Negli ambiti d’impiego della business intelligence e dei sistemi analitici è importante conoscere il concetto di “system of insight” (SoI): una disciplina che mette insieme persone, processi e tecnologie per tradurre viste analitiche (insight) in azioni concrete utili all’impresa. Un metodo utilizzato da molte società internet – Facebook, Netflix, per esempio -, che hanno ottenuto successo modificando nel corso del tempo il loro modo di fare business. La società di ricerche Forrester (vedi la ricerca The Anatomy of a System of Insight) identifica SoI come un processo a ciclo chiuso che raccorda cinque componenti fondamentali:

  1. le applicazioni
  2. il sistema di alimentazione dei dati
  3. il motore analitico
  4. l’ambiente che consente di passare dall’insight all’esecuzione
  5. e infine la piattaforma di gestione dei big data

Oltre alla tecnologia il processo ha bisogno di persone. In particolare team specializzati, di piccole dimensioni, che a partire dalle risultanze analitiche, sappiano sviluppare, provare, implementare, controllare e ottimizzare le modifiche al software operativo d’impresa. A differenza dei comuni team che si occupano di creare report da inserire nei cruscotti manageriali o negli strumenti di CRM, i team SoI sono per natura multifunzionali. Uniscono esperti di business, data scientist, e sviluppatori software, ossia le figure professionali necessarie all’intero ciclo di raccolta dati, analisi e modifica del software.

Le componenti del system of insight

Trattandosi di un metodo, SoI può essere realizzato a partire dagli strumenti già esistenti nell’impresa per l’analisi predittiva e BI. Servono applicazioni, sistemi e i dispositivi che ricavino viste dai dati aziendali più significativi. Gli sviluppatori del team hanno il compito di mettere a punto il software e l’hardware per raccogliere in modo corretto questi dati, quindi predisporre il sistema per analizzare le informazioni mentre transitano tra le applicazioni d’impresa o i servizi esterni. L’approccio SoI richiede motori operanti in tempo reale a livello dell’infrastruttura di scambio dati o del database; eventualmente tool di ricerca cognitiva per l’auto apprendimento e le funzioni di AI. Per tradurre in azioni operative gli insight, gli sviluppatori devono disporre degli strumenti per disegnare workflow basati su eventi, quindi per caricare, elaborare e rendere disponibili i risultati alle applicazioni. Ultima componente fondamentale del SoI è un’infrastruttura flessibile e scalabile per la gestione dei big data. In generale, SoI richiede sperimentazione e disponibilità ad arricchire di nuovi ingredienti i contesti già automatizzati. Per esempio, una volta chiuso il ciclo tra campagne di marketing e individuazione dei segmenti di clientela sulla base dei comportamenti sul sito, può essere utile aggiungere dell’altro: come le condizioni meteo della città da cui il cliente si collega.

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Garantire il successo nell’adozione

Per completare e chiudere l’anello dei processi SoI è importante individuare le priorità e le possibili sinergie. Per Forrester occorre partire dal ciclo di vita del cliente per capire che cosa è più importante per’azienda. Sul fronte tecnologico è utile ridurre il numero dei tool utilizzati, mantenendo comunque una certa flessibilità: le esigenze di reparti differenti difficilmente si potranno soddisfare con meno di 3-6 piattaforme diverse. Alcuni strumenti, per esempio per l’analisi del sentiment dei clienti, possono essere condivisi tra più reparti, come marketing e vendite. E’ invece vantaggioso avere un’unica piattaforma per elaborare i big data. In questo modo sarà più facile gestire futuri potenziamenti, mediante catalogazione dei metadati, virtualizzazione o veloci elaborazioni “in memory”.

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Piero Todorovich

Giornalista

Giornalista professionista dal 91, ha scoperto il Computer negli Anni 80 da studente e se n'è subito innamorato, scegliendo di fare della divulgazione delle tecnologie e dell'informatica la propria professione. Alla passione per la storia delle tecnologie affianca quella per i viaggi e la musica.

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