La Cloud Virtualization rappresenta una tecnologia fondamentale che sta rivoluzionando il modo in cui le aziende gestiscono e utilizzano le risorse IT. L’importanza della virtualizzazione cloud risiede nella sua capacità di ottimizzare l’utilizzo delle risorse, aumentare la flessibilità operativa e ridurre i costi.
Consentendo a più macchine virtuali di funzionare su un singolo server fisico, le aziende possono massimizzare l’efficienza dei loro data center. Inoltre, la virtualizzazione facilita la scalabilità rapida, permettendo alle organizzazioni di adattarsi rapidamente alle mutevoli esigenze di business.
Un altro vantaggio chiave è il miglioramento della business continuity e del disaster recovery, poiché le macchine virtuali possono essere facilmente spostate o replicate tra server fisici.
Secondo le previsioni di Gartner, la spesa per il Desktop as a Service (DaaS), una forma di Cloud Virtualization, crescerà da 3 miliardi di dollari nel 2024 a 4,4 miliardi di dollari nel 2028, con un tasso di crescita annuale composto del 10%. Questo trend sottolinea l’importanza crescente della virtualizzazione cloud nel panorama IT moderno, dove la flessibilità, l’efficienza e la resilienza sono diventate priorità assolute per le organizzazioni di ogni dimensione.
Indice degli argomenti
Cos’è la virtualization nel cloud
La virtualizzazione nel cloud è una tecnologia abilitante che consente l’esecuzione simultanea di più sistemi operativi e applicazioni su un singolo server fisico, grazie alla creazione di ambienti virtuali indipendenti chiamati macchine virtuali (VM). Questo processo è reso possibile da un software chiamato hypervisor, che isola e gestisce le risorse hardware sottostanti.
Nel contesto cloud, la virtualizzazione diventa uno strumento essenziale per fornire servizi on-demand, flessibili e scalabili, permettendo ai provider cloud di allocare risorse dinamicamente a seconda delle esigenze dei clienti.
Come funziona
Nel modello cloud, la virtualizzazione consente di astrarre le risorse fisiche (come CPU, RAM e storage) e di distribuirle tra molteplici ambienti virtuali. Ogni VM agisce come un computer indipendente, con il proprio sistema operativo e le proprie applicazioni, pur condividendo l’hardware sottostante.
Le risorse possono essere allocate, aumentate o rimosse in modo elastico, supportando così la natura dinamica del cloud computing. Questo è particolarmente utile per ambienti che devono adattarsi rapidamente a picchi di traffico, nuove implementazioni o cambiamenti nei carichi di lavoro.
I principali vantaggi della virtualization nel cloud
La virtualization nel cloud offre una serie di benefici che la rendono una scelta strategica per le organizzazioni moderne:
- Efficienza e ottimizzazione delle risorse: permette di sfruttare al massimo l’infrastruttura disponibile, riducendo i costi operativi grazie al consolidamento dei server.
- Scalabilità rapida e flessibile: le aziende possono espandere o ridurre la capacità IT in tempo reale, rispondendo velocemente alle variazioni della domanda.
- Maggiore continuità operativa: le VM possono essere replicate, migrate o ripristinate con facilità, semplificando la gestione del disaster recovery.
- Riduzione dei costi: l’efficienza operativa si traduce in minori costi hardware, di gestione e di consumo energetico.
- Supporto al lavoro ibrido e remoto: tecnologie come il Desktop as a Service (DaaS) permettono l’accesso sicuro e performante a desktop virtuali da qualsiasi luogo.
Criteri chiave per la scelta di una piattaforma di virtualization nel Cloud
La selezione di una piattaforma di virtualizzazione richiede una valutazione attenta e completa di molteplici fattori critici. Innanzitutto, è fondamentale considerare l’integrazione con il cloud ibrido, poiché molte organizzazioni stanno adottando strategie che combinano ambienti on-premises e cloud.
La viabilità a lungo termine della piattaforma è un altro criterio fondamentale, che richiede un’analisi approfondita della roadmap del fornitore, della sua stabilità finanziaria e del suo impegno nell’innovazione continua.
La compatibilità nativa con il cloud è diventata sempre più importante, poiché le organizzazioni cercano di sfruttare i vantaggi delle architetture cloud-native e dei microservizi.
Oltre a questi criteri tecnici, è essenziale valutare l’impatto della nuova piattaforma sulle competenze esistenti del team IT e considerare i costi di formazione o di assunzione di nuovo personale. La facilità di migrazione è un altro fattore critico, poiché influenza direttamente i tempi e i costi associati al passaggio alla nuova piattaforma.
È anche cruciale considerare la scalabilità della piattaforma e la sua capacità di adattarsi alle esigenze future dell’organizzazione. Le funzionalità di automazione e orchestrazione sono sempre più importanti, in quanto possono significativamente migliorare l’efficienza operativa e ridurre i costi di gestione.
Infine, è essenziale valutare le opzioni di licenza e i modelli di prezzo offerti dai fornitori, cercando flessibilità e allineamento con i modelli di consumo preferiti dall’organizzazione. La scelta finale dovrebbe bilanciare questi criteri in base alle priorità specifiche dell’organizzazione, ai vincoli di budget e agli obiettivi strategici a lungo termine.
Il mercato della Cloud Virtualization dei server
Il mercato della virtualizzazione dei server sta attraversando una fase di profonda trasformazione, catalizzata dall’acquisizione di VMware da parte di Broadcom alla fine del 2023.
Secondo l’analisi di Gartner, questo evento rappresenta il più significativo punto di svolta del settore nell’ultimo decennio. L’impatto di questa acquisizione si sta rivelando dirompente, spingendo molti clienti a riconsiderare le proprie scelte tecnologiche e di fornitore per i carichi di lavoro virtuali attuali e futuri. Le preoccupazioni principali riguardano l’aumento del TCO, la qualità del supporto e le modifiche alle roadmap dei prodotti, apparentemente senza benefici tangibili per i clienti.
Questa situazione sta generando una diffusa instabilità in un mercato che, fino al 2015, aveva visto VMware affermarsi come la scelta dominante per la virtualizzazione dei server nelle imprese, con una quota di mercato che nel 2023 superava il 96% in termini di ricavi. La portata di questa disruption è amplificata dal ruolo fondamentale che la virtualizzazione dei server basata su hypervisor gioca nell’erogazione dell’infrastruttura on-premises per la maggior parte delle imprese. Gartner prevede che, entro il 2028, le preoccupazioni sui costi spingeranno il 70% dei clienti VMware di livello enterprise a migrare il 50% dei loro carichi di lavoro virtuali.
Questo scenario sta spingendo molte organizzazioni a esplorare alternative per le loro esigenze infrastrutturali attuali e future, vedendo la situazione come un catalizzatore per la modernizzazione dell’infrastruttura IT.
Nuove dinamiche competitive e frammentazione del mercato
L’acquisizione di VMware da parte di Broadcom sta portando numerose aziende a riconsiderare le proprie strategie di prodotto/servizio, le priorità di integrazione/R&D e la propria posizione competitiva. Un esempio concreto di questa tendenza è l’annuncio di nuove offerte di virtualizzazione dei server da parte di HPE e StorMagic.
Gartner prevede che, entro il 2026, una porzione crescente dei team IT valuterà le proprie esigenze di infrastruttura virtuale, con un aumento dei proof of concept tra i team IT più all’avanguardia. La sfida principale sarà eliminare le opzioni non adatte al caso d’uso specifico, dato l’aumento della varietà e dell’idoneità delle opzioni di rivirtualizzazione.
Questa evoluzione del mercato sta portando a una maggiore scelta per i clienti, ma anche a una frammentazione del mercato stesso.
Sfide e opportunità per la Cloud Virtualization
L’analisi di Gartner (Gartner, A Guide to Choosing a VMware Alternative in the Wake of Broadcom Acquisition) mette in luce una serie di sfide e opportunità per i leader IT nell’era della virtualizzazione dei server in evoluzione.
Una delle sfide principali identificate è la gestione della crescente variabilità dei costi derivante dall’adozione di modelli di consumo basati sull’utilizzo per l’infrastruttura virtuale. Vale la pena, in questo caso, adottare best practice di gestione finanziaria e l’integrazione con gli strumenti esistenti di gestione degli asset e delle spese.
Un’altra sfida significativa è la necessità di delineare chiaramente i requisiti dei carichi di lavoro attuali e futuri, separando le esigenze dei carichi di lavoro di produzione core da quelle necessarie per la modernizzazione delle applicazioni e dell’infrastruttura e per i carichi di lavoro cloud-native. Per affrontare queste sfide, i leader IT dovrebbero collaborare con i team di architettura IT per sviluppare un set predefinito di blueprint infrastrutturali standard e identificare le dipendenze associate al networking e/o allo storage software-defined.
Per quanto riguarda le opportunità, Gartner sottolinea l’importanza di sfruttare la disruption del mercato per investigare l’idoneità di nuovi fornitori e diverse tecnologie di virtualizzazione dei server. Esempi includono la convergenza container-VM, le microVM, WebAssembly, l’assistenza hardware, il cloud distribuito, l’infrastruttura ibrida distribuita (DHI) e l’infrastruttura cloud-native.
Sebbene molte di queste tecnologie siano nelle prime fasi di adozione, ognuna offre spunti sul futuro delle piattaforme I&O aziendali. È importante, dunque, verificare in che misura varie forme di infrastruttura virtuale possano diventare necessarie, validando i requisiti in data center, utenti finali, infrastruttura cloud pubblica e/o distribuita, uffici remoti/filiali e ambienti edge.
Virtualization nel Cloud e l’evoluzione del Desktop as a Service
Il Desktop as a Service (DaaS) rappresenta oggi un elemento importante della virtualization nel cloud, offrendo alle aziende la possibilità di fornire desktop virtuali agli utenti finali attraverso internet.
Secondo il Magic Quadrant di Gartner per il Desktop as a Service, il mercato DaaS continua a crescere rapidamente, con una previsione di spesa che passerà da 3,0 miliardi di dollari nel 2024 a 4,4 miliardi di dollari nel 2028, con un tasso di crescita annuale composto del 10%. Questa crescita è guidata da diversi fattori, tra cui la necessità di supportare il lavoro remoto e ibrido, l’esigenza di maggiore sicurezza e conformità, e il desiderio di ridurre i costi operativi dell’IT.
L’evoluzione del DaaS ha portato a tre distinte tipologie di offerte sul mercato:
- DaaS self-assembled: il cliente assembla la soluzione dai componenti forniti dal vendor
- DaaS vendor-assembled: il fornitore definisce la maggior parte della soluzione
- DaaS vendor-managed: l’intero servizio è gestito e supportato dal fornitore
Questa varietà di opzioni permette alle organizzazioni di scegliere il modello più adatto alle proprie esigenze e competenze interne. L’adozione del DaaS sta anche beneficiando della capacità di ospitare carichi di lavoro che consentono una bassa latenza di rete, particolarmente utile quando i lavoratori si trovano all’estero. Guardando al futuro, Gartner prevede una maggiore adozione di soluzioni che misurano e cercano di migliorare continuamente l’esperienza digitale dei dipendenti, un aspetto cruciale per garantire la produttività e la soddisfazione dei lavoratori da remoto.
Analisi delle principali soluzioni Desktop as a Service
Il Magic Quadrant di Gartner offre una panoramica approfondita dei principali attori nel mercato DaaS, evidenziando i leader che stanno plasmando il futuro di questa tecnologia di cloud virtualization.
Microsoft
Tra i leader del settore, Microsoft si distingue con la sua offerta che include Azure Virtual Desktop, Windows 365 e Microsoft Dev Box. L’azienda ha registrato la più grande base installata in termini assoluti rispetto a qualsiasi altro concorrente negli ultimi 12 mesi, con una crescita significativa. Microsoft ha integrato Azure, Microsoft Intune e Windows per offrire funzionalità DaaS uniche ed esclusive, come Windows 10/11 Enterprise multisession, che consente un’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse Azure.
Citrix
Citrix, ora parte di Cloud Software Group, si conferma come un altro leader di mercato, offrendo tutte e tre le opzioni DaaS (self-assembled, vendor-assembled e vendor-managed). Questa soluzione si distingue per la sua capacità di fornire esperienze out-of-the-box semplici per le organizzazioni che implementano DaaS, ma offre anche una profonda configurabilità per soddisfare i requisiti aziendali più complessi. La sua tecnologia è ampiamente utilizzata da molti fornitori DaaS per gestire i loro ambienti.
AWS
Amazon Web Services (AWS) si posiziona come leader con Amazon WorkSpaces, che offre opzioni DaaS vendor-assembled, mentre Amazon WorkSpaces Core offre opzioni self-assembled. AWS ha lanciato l’Amazon WorkSpaces Thin Client nel novembre 2023, fornendo ai clienti un servizio end-to-end per l’onboarding dei dipendenti.
Omnissa
Omnissa (precedentemente VMware End-User Computing) emerge come un altro leader significativo, offrendo Horizon Cloud Service che fornisce una gamma di soluzioni DaaS da self-assembled a vendor-assembled. Il vendor ha integrato le sue offerte con quelle DaaS di Microsoft ed è contemporaneamente partner e concorrente di Microsoft. La sua soluzione è particolarmente forte nelle implementazioni ibride che richiedono carichi di lavoro on-premises e cloud.
Il futuro del DaaS: innovazione e sostenibilità
Il futuro del Desktop as a Service (DaaS) si prospetta ricco di innovazioni e fortemente orientato verso la sostenibilità.
Una delle tendenze più significative è l’integrazione dell’intelligenza artificiale e del machine learning nelle soluzioni DaaS. Queste tecnologie stanno permettendo ai fornitori di offrire funzionalità avanzate come l’ottimizzazione automatica delle risorse, la previsione e prevenzione dei problemi di prestazioni, e l’automazione delle attività di gestione.
Un’altra area di innovazione per la cloud virtualization è lo sviluppo di soluzioni DaaS multicloud e ibride. Alcuni vendor stanno offrendo piattaforme che supportano nativamente workload su cloud pubblici (come AWS, Google Cloud Platform, IBM Cloud e Microsoft Azure), su cloud privati e in ambienti ibridi. Questa flessibilità permette alle organizzazioni di ottimizzare i costi e le prestazioni distribuendo i carichi di lavoro su diverse piattaforme cloud.
La sicurezza rimane un’area di continua innovazione nel DaaS. I fornitori stanno implementando tecnologie avanzate come l’accesso condizionale, l’autenticazione adattiva e l’analisi comportamentale per migliorare la sicurezza dei desktop virtuali. Inoltre, c’è un crescente focus sull’integrazione del DaaS con soluzioni di sicurezza zero-trust per garantire un accesso sicuro indipendentemente dalla posizione dell’utente.
Per quanto riguarda la sostenibilità, il DaaS sta emergendo come uno strumento chiave per le organizzazioni che cercano di ridurre la loro impronta di carbonio. Gartner riporta che il 37% delle organizzazioni che hanno completato iniziative IT sostenibili ha utilizzato DaaS/VDI per ridurre le emissioni di carbonio. Questa tendenza è destinata a crescere, con sempre più fornitori che stabiliscono obiettivi ambiziosi di sostenibilità. Microsoft, ad esempio, non solo ha piani per diventare carbon-neutral, ma mira a essere carbon-negative, stabilendo un nuovo standard per l’industria, mentre AWS sta puntando alle emissioni nette zero di carbonio entro il 2040. Queste iniziative di sostenibilità non solo aiutano l’ambiente, ma possono anche tradursi in risparmi sui costi per le organizzazioni attraverso una maggiore efficienza energetica.
Guardando al futuro, possiamo aspettarci che il DaaS continui a evolversi per soddisfare le esigenze di un ambiente di lavoro sempre più distribuito e digitale. L’integrazione con tecnologie emergenti come la realtà aumentata e virtuale potrebbe aprire nuove possibilità per collaborazione e formazione remote. Inoltre, con l’aumento dell’importanza della sovranità dei dati e della conformità normativa, è probabile che vedremo lo sviluppo di soluzioni DaaS più granulari e localizzate per soddisfare requisiti specifici di regioni e industrie.