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Traffico Internet 2023: cresce, è mobile e non usa molto l’IPv6

Secondo il nuovo report Cloudflare il traffico internet globale nel 2023 è cresciuto del 25% ed è particolarmente veloce in Islanda. Starlink è in gran forma per il 2024, non si può dire lo stesso dell’IPv6 che molti continuano a trascurare. Tutti trend che, tra conferme e sorprese, aiutano a capire come evolve il mondo, digitale e non

Pubblicato il 06 Feb 2024

Immagine di Summit Art Creations su Shutterstock

Ci si potrebbe anche assentare per un intero anno dal Pianeta Terra, senza monitorare in alcun modo cosa vi accade, e riatterrare il primo gennaio del successivo aggiornandosi in poche ore. Basterebbe guardare i maggiori trend del traffico internet per comprendere cosa (non) ci si è persi. A illustrarli è il report “Year in Review 2023” realizzato dalla rete di distribuzione dei contenuti Cloudflare, operativa e “in osservazione” in oltre 120 Paesi, con un ritmo medio di oltre 50 milioni di richieste HTTP/HTTPS al secondo da gestire. Reputandolo una “mission critical”, dal 2020 ha lanciato un servizio ad hoc per monitorare il traffico e le tendenze di utilizzo della propria rete e lo ha chiamato, con forse non molta fantasia, Radar.

IPv4 vs IPv6: 66 a 33. C’è molto da fare

In perfetta linea con il trend già registrato nel 2022, anche nell’anno appena conclusosi si è assiste a un aumento del traffico Internet del 25%. Un ritmo intenso ma del tutto spiegato dal sovrapporsi di tre fenomeni in atto davanti agli occhi di tutti. Non è difficile, infatti, immaginare che la crescita sia legata alla presenza di più dispositivi connessi, ma anche di sempre più siti Web da consultare, a cui aggiungere l’offerta di applicazioni e servizi in continua “lievitazione”.

Se si vanno a scandagliare gli andamenti del traffico nelle diverse regioni, si possono osservare anche “localismi” interessanti. Il calo di utilizzo di internet nei Paesi musulmani alla fine del Ramadan, per esempio, come altrove può capitare in corrispondenza con feste o fatti funesti, che nel 2023 non sono mancati.

Per chi, quando osserva il traffico, non si ferma al numero di click, è molto interessante sapere che l’IPv6 finora ha raggiunto solo il 33,75% del traffico sulla sua rete, mentre le richieste IPv4 rappresentano ancora il 66,25%. Un dato che preoccupa e segnala che, su questo fronte, c’è ancora molto da fare.

Dal punto di vista del tipo di provenienza del traffico, pochi saranno sorpresi dal fatto che in media nel mondo il 42% è da mobile device. Una cifra che rende solo parzialmente giustizia al fenomeno in atto. Ci sono infatti oltre 80 Paesi concentrati in Medio Oriente/Africa, area Asia-Pacifica e Sud/America centrale in cui questa percentuale supera di misura il 50%. E poi c’è la Scandinavia in cui crolla, con un picco negativo in Finlandia (20%).

Android detiene più di due terzi di questo traffico, ma anche in questo caso è necessario fare delle differenze. Registra il 90% in alcuni Paesi, soprattutto in Africa, Oceania/Asia e Sud America, mentre è quasi a pari merito con la grande rivale Apple in quelli ad alto reddito come Danimarca, Australia, Giappone e Canada. In ogni caso, Apple non supera mai il 70% in nessun luogo, nonostante il brand susciti fascino a ogni parallelo.

Velocità massima in Islanda, Corea del Sud e Spagna

Nel report di Cloudflare sono descritte anche alcune peculiarità che possono essere utili in prospettiva. A chi pensa al futuro anche quando si guarda alle spalle. Una delle più interessanti riguarda Starlink che, operativa solo da un paio d’anni, ha visto triplicare il “proprio” traffico, quasi ovunque il servizio sia stato attivato. Non ci sono cifre precise, ma si tratta di una informazione da tenere in mente e di un’azienda da tenere d’occhio.

Nel mondo è in corso poi una “gara di velocità” di Internet e a vincerla nel 2023 non è una grande potenza. È un’isola insospettabile, ma indubbiamente votata all’innovazione (non solo tecnologica) come l’Islanda. Questo piccolo Paese oggi offre una velocità media di download di 282,5 Mbps, una velocità media di upload di 179,9 Mbps e la latenza media più bassa, pari a 9,6 ms. Una tentazione per gli smart workers amanti della natura e del silenzio, come anche lo possono essere per lo stesso motivo infrastrutturale la Corea del Sud e la Spagna.

Un altro fenomeno su cui si sofferma il report riguarda i bot. Li conteggia nel loro insieme, non seleziona quelli malintenzionati, e indica gli Stati Uniti come l’origine di almeno il 33% di quelli in circolo nel 2023. Ben lontana, la seconda classificata è la Germania, con un più ragionevole 8%.

Per concludere l’overview sul traffico internet 2023, ci sono le classifiche settore per settore. Tra le destinazioni di servizi internet più popolari spicca Google al primo posto, sostituendo TikTok che passa dalla prima alla quarta posizione, dietro Facebook e Apple. Tra i siti di AI generativa inutile dire che vince OpenAI, anche se nel 2024 nulla sarà scontato, mentre tra quelli di news, Globo trionfa sulla BBC. WhatsApp continua a essere ancora il servizio di messaggistica più popolare, per ora, mentre chi si diverte con i videogame, lo fa soprattutto tramite Roblox, più popolare anche del Xbox Live.

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