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Test 6G nello spazio: la Cina spinge sulla commutazione ottica spaziale

Esiste la possibilità di trasmettere segnali senza convertirli in elettroni, migliorando velocità e capacità di trasmissione e abbattendo i costi. Ci stanno lavorando anche i cinesi che, dopo il successo del test spaziale, sognano passi avanti concreti e “terrestri” nel 6G

Pubblicato il 26 Ott 2023

Immagine di rafapress su Shutterstock

Uno dei motivi per cui si fa molto parlare di Internet satellitare, sono le promesse che questa tecnologia porta con sé inerenti allo sviluppo del 6G. Visto come il vero passo avanti decisivo, questa rete non può che essere anche uno dei campi di battaglia su cui si gioca la guerra tecnologica fredda tra Cina e USA. È in questo contesto che va letta la nuova conquista fatta nel Regno di Mezzo che, ad agosto, avrebbe condotto con grande successo un test su un dispositivo di comunicazione di importanza cruciale.

Il team dell’Istituto di Ottica e Meccanica di Precisione di Xian, sotto l’Accademia delle Scienze cinese lo ha comunicato solo di recente e cercando di non suscitare troppo clamore. Sia perché dal punto di vista tecnologico c’è ancora molto da fare, sia perché l’Internet satellitare cinese riporta ancora un evidente ritardo rispetto agli Stati Uniti. Una ammissione che suona quasi un’accusa: lo è perché alcuni componenti e materiali cruciali sono nelle mani di big tech americane.

Come evolvono le tecnologie di commutazione

Il dispositivo testato nello spazio dalla Cina si basa sulla “tecnologia di commutazione ottica spaziale“. Montato su un satellite, è in grado di far passare i segnali luminosi da una posizione all’altra senza convertirli in segnali elettrici, funzionando più o meno come uno specchio.

Questo particolare è innovativo e decisivo. Finora i dispositivi di commutazione prevedevano la conversione dei segnali luminosi in dati digitali o simulati, utilizzando l’elettricità come mediatore. Bypassando questo passaggio, si possono ottenere grandi progressi nelle performance, migliorando la capacità, la flessibilità e la velocità di trasmissione delle informazioni.

Secondo un documento cinese pubblicato da alcuni membri del team, il dispositivo ora “approvato” può supportare una capacità di commutazione di 40 gigabit al secondo, un passo avanti significativo rispetto alla tecnologia di commutazione tradizionale.

Dopo essere andato in orbita a bordo del razzo vettore cinese Y7, il nuovo dispositivo è poi tornato a Terra con tutte le informazioni sulle immagini intatte. Nessuna perdita di dati: un altro ottimo risultato per la Cina che testava questo tipo di tecnologie per la prima volta, dopo averci lavorato un decennio per svilupparla in casa.

Sempre più veloci verso il 6G

All’interno delle reti di comunicazione, gli interruttori, visti come “punti di commutazione”, rappresentano un elemento fondamentale. Impattano fortemente sulla distribuzione dei dati su una determinata linea, assicurandone l’arrivo al destinatario nei tempi e nei modi indicati.

I collegamenti satellite-Terra si basano da sempre sulla tecnologia a microonde, pagando lo scotto di una velocità di trasferimento limitata, a causa della gamma ristretta di frequenze a microonde. L’utilizzo recente del laser ha potenziato la larghezza di banda, facendo aumentare il numero di dati in ogni trasmissione. Non è infatti un caso che sia proprio questa la tecnologia su cui sta puntando Elon Musk con il suo Starlink, come anche alcuni operatori cinesi, seppur ben consapevoli dei suoi limiti. Il passaggio fotone-elettrone-fotone ha infatti un effetto “collo di bottiglia elettronico” che con la commutazione ottica spaziale senza conversione in segnale elettrico, si può evitare. Oltre a impattare sulla velocità e sulla capacità di scambio dei dati, questo metodo potrebbe anche ridurre i costi di costruzione di speciali strutture di commutazione.

Il test spaziale cinese, quindi, rappresenta la speranza di poter in futuro elaborare più di 100 gigabyte al secondo, cosa quasi impossibile se si fosse rimasti vincolati all’uso delle strutture di commutazione convenzionali. I primi settori a poter beneficiare delle performance garantite da questo nuovo sistema di scambio ottico più avanzato sono il telerilevamento satellitare, il supercalcolo e la comunicazione mobile 6G. Sono gli ambiti in cui le trasmissioni di informazioni ad altissima velocità e grande capacità sono strategiche, necessarie, vitali per chi vi sta ideando modelli di business associati.

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