La comunicazione quantistica è oggi al centro di un interesse crescente, alimentato da evoluzioni tecnologiche, aumenti nei finanziamenti e da una domanda sempre più forte di sicurezza “future-proof”. Secondo il report “Quantum Communication: Trends and Outlook” di McKinsey, il mercato del quantum communication – che include tecnologie come la Quantum Key Distribution (QKD), la Post-Quantum Cryptography (PQC), le interconnessioni modulari e i servizi – valeva circa 0,9-1 miliardo di dollari nel 2023 e potrebbe raggiungere i 10,5-14,9 miliardi entro il 2035, con un tasso annuo di crescita tra il 23% e il 25%.
Indice degli argomenti
3 aree principali e 6 verticali tecnologici
Tre sono le aree principali: sicurezza, networking e servizi, articolate in sei verticali tecnologici: soluzioni di distribuzione quantistica delle chiavi (QKD), crittografia post-quantistica (PQC), interconnessioni modulari, reti regionali, internet quantistico globale e servizi di comunicazione quantistica.
La PQC risulta al momento il segmento più maturo del mercato della comunicazione quantistica. La sua adozione è trainata da player come Apple, Google, IBM e Cloudflare, che hanno già integrato protocolli PQC nei propri servizi – ad esempio nel sistema iMessage o nei browser web – sfruttando la compatibilità con le infrastrutture IT esistenti e la natura “crypto-agile” delle soluzioni. La PQC può essere distribuita tramite aggiornamenti software e non richiede la sostituzione immediata di apparati hardware, rendendola adatta a una diffusione su larga scala in ambienti enterprise e cloud. Tuttavia, pur offrendo un’elevata protezione contro attacchi quantistici, la sua sicurezza resta “euristicamente” garantita e potrebbe risultare vulnerabile a futuri algoritmi quantistici o classici.
Al contrario, la QKD offre garanzie crittografiche dimostrabili, poiché sfrutta i principi della meccanica quantistica: qualsiasi tentativo di intercettazione di un canale quantistico modifica inevitabilmente lo stato dei fotoni trasmessi, rendendo l’intrusione rilevabile in tempo reale. In scenari ad alta criticità, come le infrastrutture governative o i servizi finanziari a lungo termine, la QKD rappresenta quindi un complemento essenziale alla PQC.
Sul piano geografico, l’Europa si posiziona oggi come leader tecnologico nel campo della QKD, grazie all’iniziativa EuroQCI (European Quantum Communication Infrastructure) sostenuta dalla Commissione Europea, con oltre 1 miliardo di euro di investimenti. Diverse città – tra cui Berlino, Parigi e Vienna – stanno sperimentando reti quantistiche regionali basate su fibra ottica, con il coinvolgimento di operatori come Deutsche Telekom e startup come Q*Bird o Qunnect. Parallelamente, il Nord America si sta affermando come il maggiore mercato di riferimento entro il 2035, destinato a detenere circa il 32% del mercato globale, spinto dalla standardizzazione dei protocolli PQC da parte del NIST, da iniziative statunitensi come la rete quantistica di Chattanooga e dai forti investimenti in ricerca di aziende come IBM, Cisco e Amazon Web Services. La Cina resta invece pioniera nel campo della comunicazione quantistica via satellite, con una rete QKD che già connette quattro metropoli su scala nazionale.

Il ruolo del Q-Day e le implicazioni per CIO e sicurezza
Un elemento determinante per la diffusione di queste tecnologie è il cosiddetto Q-Day: il momento in cui i computer quantistici diventeranno abbastanza potenti da violare la crittografia classica oggi in uso. «Il Q-Day potrebbe segnare un punto di svolta per l’adozione commerciale del quantum computing e della comunicazione quantistica, poiché aumenterà la necessità di soluzioni di sicurezza avanzate», si legge nel report McKinsey.
Questo scenario ha già attivato strategie difensive in molti contesti. Oltre agli esempi già citati, l’Agenzia per la sicurezza nazionale (NSA) americana ha annunciato una transizione completa agli standard PQC entro il 2033, mentre la NATO ha avviato iniziative congiunte per favorire l’adozione di QKD tra gli stati membri. McKinsey sottolinea che i settori più esposti agli impatti del Q-Day sono quelli con elevate esigenze crittografiche ma bassa crypto-agility, come finanza, sanità, assicurazioni, difesa e telecomunicazioni.
Per i CIO e i CISO, la sfida è duplice: garantire la sicurezza delle comunicazioni aziendali a lungo termine e, contemporaneamente, contenere i costi e le complessità di implementazione. I driver di adozione variano in base all’archetipo di cliente e includono performance, integrabilità con l’infrastruttura esistente e facilità d’uso. La PQC è più facilmente integrabile via software, mentre la QKD richiede componenti hardware specifici (es. trasmettitori e ricevitori fotonici, repeater, quantum memory).
Adozione, ostacoli e sinergie con il quantum computing
La diffusione delle tecnologie di comunicazione quantistica è ancora ostacolata da barriere significative. Tra le principali: la mancanza di standard internazionali, l’elevato costo delle infrastrutture – soprattutto per le reti globali o basate su satelliti – e la bassa maturità tecnologica di alcuni componenti, come i quantum repeater per la QKD su lunghe distanze.
Tuttavia, esistono anche forti sinergie con il quantum computing, sia sul piano dell’infrastruttura (moduli condivisi, tecnologie fotoniche, architetture modulari) sia nelle applicazioni ibride, come il quantum computing distribuito o il blind quantum computing, che non hanno equivalenti classici e richiedono reti quantistiche per operare.
McKinsey osserva che i principali fattori abilitanti per la crescita includono:
- l’incremento degli investimenti pubblici e privati, in particolare da parte di governi e telco;
- il riutilizzo delle reti in fibra esistenti per implementazioni QKD su scala regionale;
- il supporto istituzionale a livello strategico e regolatorio.
Per i CIO che operano in settori critici, prepararsi all’arrivo del Q-Day significa avviare un percorso che include valutazioni tecnologiche, proof of concept, formazione del personale e possibili collaborazioni con provider specializzati. In prospettiva, chi saprà gestire la transizione potrà garantire continuità operativa e sicurezza dei dati anche in uno scenario post-quantistico.
Quantum communication vs Quantum computing
La Quantum communication e il Quantum computing sono due applicazioni diverse della meccanica quantistica, ma condividono alcune basi teoriche, come i concetti di sovrapposizione, entanglement e principio di indeterminazione di Heisenberg.
Quantum communication
È un metodo per trasmettere informazioni sfruttando le proprietà quantistiche, in particolare per garantire massima sicurezza.
- Tecnologia principale: QKD (Quantum Key Distribution): distribuzione quantistica delle chiavi, ad esempio il protocollo BB84.
- Principi di funzionamento: le informazioni non viaggiano direttamente come dati, ma come stati quantistici (es. polarizzazione di fotoni). Se un hacker prova a intercettare la comunicazione, lo stato quantistico cambia (per via del principio di indeterminazione), e l’intercettazione viene rilevata.
- Obiettivo: garantire la sicurezza assoluta nelle comunicazioni, soprattutto nella trasmissione di chiavi crittografiche.
Quantum computing
È un nuovo paradigma di elaborazione delle informazioni basato su qubit (unità base di informazione quantistica).
- Tecnologia principale: Qubit, gate quantistici, circuiti quantistici.
- Principi di funzionamento:I qubit possono trovarsi in più stati contemporaneamente (sovrapposizione) e interagire in modo non classico (entanglement), il che permette di eseguire calcoli molto più complessi in parallelo.
- Obiettivo: Risolvere problemi che i computer classici non riescono a gestire in tempi ragionevoli (es. ottimizzazione, simulazioni molecolari, factoring di grandi numeri).
In sintesi
Aspetto | Quantum communication | Quantum computing |
Obiettivo | Sicurezza nella trasmissione | Elaborazione avanzata dei dati |
Tecnologie | Fotoni, QKD, fibre ottiche | Qubit, circuiti quantistici |
Caso d’uso chiave | Trasmissione sicura di chiavi crittografiche | Risoluzione di problemi complessi |
Stato attuale | Già in fase sperimentale avanzata | Ancora in fase prototipale |