Biometria

Biometria per i pagamenti mobili: sarà la killer application della sicurezza?

Un sondaggio condotto da Visa rivela che tre quarti dei consumatori considera l’autenticazione biometrica il modo migliore per garantire la sicurezza dei pagamenti tramite dispositivi mobili. Al primo posto le impronte digitali, al secondo la scansione dell’iride

Pubblicato il 17 Lug 2016

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Quasi tre quarti dei consumatori ritiene che la biometria sia un metodo sicuro per effettuare transazioni mediante mobile payment.

A rilevarlo una ricerca condotta da Visa che ha chiesto agli analisti di intervistare un panel internazionale di organizzazioni. Dalla survey è emerso come attualmente le imprese stiano testando metodi di riconoscimento biometrico dfferenti: impronte digitali, scansione dell’iride, battito cardiaco, autoscatto e autenticazione vocale al punto che gli esperti ritengono che la biometrica diventerà presto la norma.

Cosa pensano i consumatori della biometria

Lo studio Visa Biometric Payments ha coinvolto 14mila persone in tutta Europa e ha rivelato il 73% considera i controlli di sicurezza biometrici sui dispositivi di pagamento un sistema di autenticazione sicuro.

Il riconoscimento delle impronte digitali è indicato come il sistema preferibile dall’81% dei consumatori, seguito dalla scansione dell’iride. Solo il 15% si affiderebbe all’autoscatto per autenticare i pagamenti e appena il 12% sarebbe disposto a utilizzare il riconoscimento vocale.

Nonostante la fiducia degli utenti nei confronti della biometria, dovuta a una familiarità crescente con questa tecnologia, secondo gli esperti ci sono ancora delle sfide da affrontare. A differenza per esempio di un codice PIN – che può essere solo o corretto o sbagliato – infatti la biometria non è una misura binaria, ma si basa sulla probabilità di una esatta corrispondenza.

Anche le banche puntano sull’autenticazione biometrica

L’indagine ha rilevato che l’autenticazione biometrica è ritenuta affidabile sia per pagamenti online che offline. Il 48% degli intervistati ha dichiarato di volerla utilizzare per i pagamenti sui mezzi pubblici, il 47% per saldare il conto in bar o ristoranti, il 40% per lo shopping online e il 39% durante il download di contenuti. Anche le banche sono attente a questo nuovo metodo di autenticazione: dall’inizio di quest’anno, per esempio, HSBC Holdings (uno dei gruppi bancari  più grandi del mondo) consente a oltre 15 milioni di clienti di accedere ai conti online utilizzando sia il riconoscimento vocale che quello delle impronte digitali. L’anno scorso invece, l’istituto bancario Halifax ha testato una tecnologia che identifica i clienti attraverso il loro battito cardiaco, ritenendo questo sistema persino più sicuro del riconoscimento delle impronte digitali.

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