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Networking: 5 cose da fare per risolvere colli di bottiglia, guasti e malfunzionamenti

Sistemi rallentati, prestazioni altalenanti o crash impattano sulla continuità operativa e sull’efficienza del business. Migliorare efficienza e affidabilità di reti, applicazioni e server significa risolvere i punti deboli. Ecco una miniguida in pillole per ottimizzare la governance

Pubblicato il 18 Feb 2015

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I sistemi aziendali oggi sono la risultante di una storia complessa. L’eterogeneità spesso è una logica conseguenza di uno sviluppo a volte dettato dal pressing, a volte dall’eredità tecnologica conseguente a percorsi aziendali costellati da merge e acquisizioni.

Per la governance il problema è mantenere una supervisione su networking compositi. Spesso l’impresa risulta impossibile, a causa della coesistenza di diverse soluzioni di monitoraggio che coordinano e presidiano in vario modo reti, server e applicazioni spesso interdipendenti.

Di conseguenza, individuare rapidamente e con sicurezza l’origine di un guasto improvviso o di problemi di performance più o meno saltuari può essere un processo lungo e che assorbe risorse. Nel frattempo, gli utenti soffrono ritardi e difficoltà, la produttività diminuisce, le lamentele verso i disservizi crescono.

Networking: governance è saper trovare l’ago in un pagliaio

Spesso le soluzione di monitoraggio non sono in grado di individuare le dipendenze, il team riceve allarmi a cascata da ogni singolo switch che si trovi a valle del router. Di seguito i 5 consigli degli esperti di Ipswitch, che consentono allo staff IT di trovare l’ago nel pagliaio della rete.

1) Identificare un unico sistema integrato di monitoraggio che copra le reti cablate e wireless, fisiche e virtuali, insomma tutto quello che sia network aware. Disporre di strumenti per la generazione di dashboard storici e analitici permetterà al team IT di riuscire ad anticipare e risolvere i problemi prima che gli utenti ne siano colpiti e prima ancora che la caccia al responsabile abbia inizio.

2) Usare il mapping automatico dei livelli 2 e 3 per una visualizzazione completa. Si tratta di un processo rapido che scopre e mappa ogni singolo dispositivo sulla rete. Questo consente di restringere la ricerca della causa e individuarne la posizione precisa.

3) Accedere a strumenti di supervisione della rete capaci di riconoscere in automatico le interconnessioni e le dipendenze tra i diversi dispositivi. In questo modo i team riceveranno solo un allarme dal dispositivo difettoso e non da tutti i dispositivi che ne dipendono e che funzionano perfettamente. Il che riduce burocrazia del trouble ticketing e tempi di intervento.

4) Scegliere una soluzione con una struttura di prezzi basata sulle porte anziché sui dispositivi, consente di pagare una sola quota per tutto lo switch a un costo più economico della somma delle porte. Fondamentale, inoltre, è accertarsi che il fornitore abbia configurato al 100% la soluzione di monitoraggio durante la valutazione in modo che non vi siano costi nascosti che si aggiungeranno in seguito.

5) Allestire la soluzione di produzione in modo che questa sia in grado di individuare automaticamente tutti i dispositivi sulla rete, scoprire e mappare tutte le dipendenze, generare policy di allerta, applicare soglie di allarme e generare diversi dashboard, il tutto nel giro di un’ora. Concordare con il provider un tempo definito aiuta la governance e porta risultati certi.

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