Analisi

Luci e ombre della virtualizzazione desktop

Considerata dai più una tecnologia da implementare per risolvere problemi specifici, l’astrazione desktop è spesso limitata a un utilizzo dipartimentale. I dubbi degli IT manager sono diversi, dai costi alla complessità gestionale, ma tutti concordano sui benefici della gestione centralizzata.

Pubblicato il 30 Nov 2011

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La virtualizzazione desktop sembra non attrarre ancora l’interesse massiccio delle aziende. Questo, almeno, è quanto emerge da una recente indagine condotta da TechTarget su un campione di 560 aziende.

Secondo la Windows Purchasing Intentions 2012, il 33% del campione non è minimamente interessato a questa tecnologia. “La percezione comune – spiega Dave soble, CEO della società di consulenza IT Evolve Technologiesè che la virtualizzazione desktop debba essere utilizzata per far fronte a esigenze specifiche e che, di conseguenza, non sia alla portata di tutti”.

Il 26% circa del campione sostiene di aver intenzione di valutare questo tipo di tecnologia nel corso del prossimo anno, mentre il 14% lo avrebbe già fatto quest’anno e il 16% lo avrebbe già implementato concretamente all’interno di alcuni dipartimenti. Solo il 4% delle persone interpellate sostiene, invece, di aver virtualizzato tutti i desktop della propria organizzazione.

Anche se questi numeri sono relativamente contenuti, la ricerca mostra che l’interesse verso questo tipo di approccio all’erogazione delle applicazioni di produttività d’ufficio è in crescita rispetto allo scorso anno, quando era ben il 42% degli intervistati a negare qualsiasi interesse per la materia, il 9% in più rispetto agli ultimi dati.


I nodi da sciogliere

La convinzione generale è che l’interesse “tiepido” per questa tecnologia sia legato soprattutto al TCO (Total Cost of Ownership) delle soluzioni e al lungo Ritorno sugli Investimenti (ROI), entrambi freni che renderebbero difficoltoso da parte dell’IT giustificare un investimento di questo tipo.

Per alcuni, i veri nodi da sciogliere sarebbero il supporto sulle applicazioni installate, ancora carente, e le difficoltà a virtualizzare alcune applicazioni, l’alto costo in storage associato e l’aumento della complessità gestionale che i desktop virtualizzati portano con sé.

In realtà, utilizzando una comune infrastruttura di virtualizzazione desktop (VDI) risulta impossibile astrarre il 100% delle applicazioni, così la maggior parte delle aziende virtualizza i propri desktop utilizzando un mix dei tool disponibili sul mercato. Questo aumenta la complessità di gestione e fa schizzare i costi di licenza.

I benefici attesi

La gestione centralizzata è il maggior beneficio atteso tra quanti si preparano a valutare una soluzione di virtualizzazione desktop, mentre la seconda ragione che potrebbe spingere a compiere questo investimento è la riduzione dei costi di gestione. Anche la manutenzione centralizzata, la riduzione dei costi in hardware e software, così come la miglior gestione della sicurezza sono citati come elementi in grado di indirizzare la scelta verso questo tipo di soluzioni.

Venendo alle piattaforme più in voga, il 62% di chi ha intenzione di valutare la virtualizzazione desktop dichiara di privilegiare i prodotti di VMware (View, ThinApp o Workstation), mentre oltre il 49% propende verso soluzioni Microsoft (RDS, App-V e Med-V). Infine, il 39% ha scelto o sceglierebbe la tecnologia Citrix (XenApp, XenDesktop o XenClient).

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