Opinioni

Le fondamenta di SDN

Le risposte alle questioni aperte su alcune nozioni di base di SDN che ogni professionista delle reti deve sapere

Pubblicato il 26 Lug 2013

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Sebbene le certificazioni e i programmi di educazione che vertono su SDN (Software Defined Networking) stanno cominciando a prendere forma, molti tecnici stanno ancora cercando risposte alle domande fondamentali su questa tecnologia.

SearchSDN ha arruolato un esperto per rispondere alle questioni aperte su alcune nozioni di base di SDN che ogni professionista delle reti deve sapere:

1. Perché dovrei considerare l’utilizzo della tecnologia SDN?

Secondo l’esperto di SDN Lee Doyle, analista di Doyle Research, il problema principale che risolve la tecnologia SDN è dato dall’incapacità dei grandi datacenter attuali di supportare le esigenze di virtualizzazione dei server.In particolare, SDN consente il provisioning automatizzato delle reti virtuali e abilita un più facile e rapido deployment dei servizi di rete, al fine di sostenere nuove macchine virtuali. Ma ci sono anche benefici che vanno al di là del networking per la virtualizzazione. SDN può significare anche miglior programmabilità di qualsiasi parte della rete, ma vuol dire anche migliorare la visibilità sulla rete e ridurne i costi operativi.


2. Ho bisogno di switch speciali per supportare SDN?

Non necessariamente, ha spiegato Lee Doyle. Alcuni produttori stanno sviluppando strategie SDN che si basano su controller OpenFlow che dovranno interagire con switch OpenFlow-friendly. Altri, invece, utilizzeranno switch virtuali e diversi layer software sovrapposti per implementare SDN e architetture di virtualizzazione delle reti che in nessun modo si basano su controller SDN.

3. SDN e la virtualizzazione delle reti sono la stessa cosa?

No, spiega Doyle. La virtualizzazione di rete consente ai responsabili IT di consolidare più reti fisiche, dividere una rete in segmenti o creare reti unicamente software che colleghino tra loro le diverse macchine virtuali. L’obiettivo della virtualizzazione, ha aggiunto, è di migliorare l’automazione e la gestione del network. SDN mira a creare una separazione tra il livelli di controllo e il livello dei dati di una rete, con l’obiettivo di migliorarne la programmabilità. SDN in genere si basa su un controllo centralizzato per gestire questa programmabilità. Doyle ha concluso che è chiaro che SDN e la virtualizzazione di rete sono concetti simili e che in fin dei conti si può considerare uno il sottoinsieme dell’altro.

4. Ho bisogno di controller speciali per SDN?

Non è necessario alcun controller specifico per implementare SDN, rassicura Doyle. Ci sono molti approcci all’architettura SDN – alcuni che dipendono da controller centralizzati e altri che utilizzano software distribuito. Nella comunità OpenFlow, tuttavia, un controller specifico è necessario ed è utilizzato da provider come Big Switch, IBM e NEC. D’altro canto, l’architettura SDN di Cisco supporta OpenFlow, ma non richiede un controller SDN. La strategia di Cisco integra l’intelligenza nei suoi switch Ethernet e nel software proprietario di gestione della rete.

5. Devo usare OpenFlow nelle reti software defined?

Il protocollo OpenFlow non è richiesto per implementare SDN. Le architetture SDN finiranno per prevedere molteplici approcci e ogni produttore avrà un diverso modo di sviluppare la sua soluzione SDN. Tuttavia, l’Open Network Foundation (ONF) ha fatto grandi progressi con lo standard in questione e molti fornitori hanno già deciso di puntare su OpenFlow, che l’ONF raccomanda come tecnologia di base per la realizzazione di reti SDN.

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