Indagine Lexmark: le politiche ambientali valorizzano il business delle PMI

Pubblicato il 06 Mar 2008

Una recente ricerca condotta da Ipsos per conto di Lexmark rivela che la maggioranza delle imprese di piccole e medie dimensioni in Europa afferma di voler diminuire l’impatto ambientale generato dalle proprie attività di stampa. La stessa survey, tuttavia, rivela che i buoni propositi non trovano riscontro pratico nella realtà di 1.400 aziende di sette Paesi europei, con un massimo di 250 dipendenti.
Oltre la metà delle PMI – circa il 61% – ha registrato un aumento dei volumi di stampa rispetto a due anni fa, nonostante il 54% di esse dichiari di essere consapevole che gli sprechi di carta in ufficio generino il più forte impatto sull’ambiente.
Il Paese in cui questa contraddizione è più evidente è l’Inghilterra (si dichiarano infatti consapevoli il 60% degli intervistati), mentre il meno interessato a questi aspetti sembra essere la Germania (hanno risposto il 47% delle aziende); complessivamente solo 17% delle aziende intervistate ha registrato un calo nel numero delle pagine stampate.

L’adozione di comportamenti responsabili può generare corrette politiche ambientali
Un dato positivo che emerge dall’indagine condotta da Ipsos è che – al di là dei fatti – da parte delle PMI vi è una maggiore attenzione verso l’ambiente e la volontà di contribuire concretamente al benessere dell’eco-sistema.
La metà del campione (il 51%) ha dichiarato di aver predisposto una strategia ambientale all’interno della propria organizzazione. Le realtà più innovative sono le imprese francesi e italiane dove due terzi delle PMI (rispettivamente il 63% e il 61%) hanno già realizzato campagne ‘verdi’; in coda ancora la Germania; qui solo un quarto delle PMI, pari al 28%, pensa di attuare programmi ‘eco’.
Le politiche ambientali verrebbero promosse su due fronti: da un lato la sensibilizzazione dei dipendenti ad assumere comportamenti responsabili, dall’altro la spinta all’utilizzo di funzionalità innovative presenti sui dispositivi di stampa.
La maggior parte delle imprese intervistate ha dichiarato di voler adottare semplici  accorgimenti come spegnere le apparecchiature elettroniche – lo farebbero il 96% di esse – (con un picco del 99% in Inghilterra), leggere i documenti a video anziché stamparli – in media il 93% (la Francia è all’ultimo posto con l’88%), infine riciclare le cartucce – lo fa in media il 93% del campione. Su quest’ultimo aspetto l’Italia è esemplare: il 97% delle PMI intervistate dichiara, infatti, di riciclare regolarmente le cartucce.
In merito all’utilizzo delle moderne tecnologie, la survey rivela che molte realtà del mondo PMI hanno già integrato nella propria infrastruttura nuove soluzioni di stampa che propongono funzionalità ‘eco’: la stampa fronte/retro, per esempio, è un’opzione utilizzata in media il 18% di esse). In testa la Francia (con il 23%), seguita dall’Italia (22%), all’ultimo posto invece la Germania con solo l’11%.
In generale è emerso, inoltre, che la riduzione dei volumi di stampa segnalata in alcune PMI europee è stata determinata dall’aumento delle comunicazioni elettroniche (nel 58% dei casi) e non da una maggiore consapevolezza nei confronti dei costi o dell’impatto ambientale (solo il 6%). Questa considerazione è confermata dalle percentuali rilasciate dagli intervistati sull’aumento delle comunicazioni elettroniche: in Italia per il 75% del campione, in Spagna per il 74% e in Francia il 20%.

Risparmiare denaro e salvaguardare l’ambiente: le due facce di una stessa medaglia La ricerca promossa da Lexmark fotografa uno scenario in divenire dove le PMI iniziano a prendere coscienza del gap esistente e a intraprendere un cammino volto a definire precisi programmi ambientali integrati alla più ampia strategia aziendale.
Oggi gli standard di riferimento sono bassi – solo in Inghilterra una buona percentuale di imprese (il 16%) ha compreso che ridurre l’impatto ambientale ha delle ripercussioni sul business e viceversa che il business, nella sua piena realizzazione, può contribuire a sostenere le politiche eco-compatibili – ma le dichiarazioni raccolte da Ipsos nel corso di questa indagine permettono di essere ottimisti per il futuro.

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