Il content management cambierà Emc?

Alla conferenza degli utenti e partner europei delle soluzioni di Ecm, Mark Lewis, presidente della divisione Cm&a della società, traccia una visione di mutamento nei concetti e nelle tecnologie per la gestione delle informazioni che investe la natura stessa della Corporation

Pubblicato il 10 Apr 2008

Se mai occorreva un evento che in qualche modo sancisse la crescente importanza che negli ultimi anni è venuta ad avere l’offerta nell’area della gestione dei contenuti all’interno della strategia di Emc, questo si è avuto con ‘Momentum Monaco 2007’, la conferenza degli utenti e partner europei delle soluzioni di Enterprise content management della società. O meglio, della divisione Cm&A (Content Management & Archiving), la seconda, dopo la divisione Storage e prima delle divisioni VMware (virtualizzazione) e Rsa (sicurezza), in ordine di contribuzione alle entrate della Corporation, che nel 2007 hanno raggiunto (stima ufficiale) i 12,7 miliardi di dollari, +13,4% sull’anno prima. Ed è stato quindi Mark Lewis, dallo scorso settembre presidente di Emc CmA, ad aprire (sulle note della ‘Vie en Rose’) il suo ‘Keynote Address’ agli oltre 1.500 convenuti.
“Le sfide che oggi dominano il quadro del business – ha detto in sintesi Lewis – sono sei: cavalcare l’esplosione delle informazioni; badare al risparmio energetico e alla protezione dell’ambiente; garantirsi sicurezza e protezione da attacchi sempre nuovi; dimostrare d’essere rispettosi delle leggi; far funzionare infrastrutture sempre più complesse; estrarre valore da informazioni e risorse gestite da applicazioni incongruenti”. Ma cambia anche il quadro dell’Ict, i cui nuovi paradigmi si chiamano Web 2.0, mobilità, convergenza, social networking e Software-as-a-Service. Gli effetti di questi mutamenti sulle persone, i processi, le informazioni e le infrastrutture Ict saranno quelli stessi (questo è il punto del discorso) che muteranno la strategia non solo della sua divisione, ma della stessa Corporation. E quindi: il web 2.0 ne trasformerà l’attuale visione ‘file-centered’ in una centrata sulle informazioni; la mobilità renderà pervasivo, anziché ancorato al desktop come ora, l’accesso alle sue soluzioni; la convergenza ribalterà l’attuale separazione ‘formale’ tra dati strutturati e destrutturati in una fusione ‘sostanziale’ tra conoscenza e decisioni; il social networking ne renderà il software “community authored”, cioè non più proprietario e, infine, il SaaS ne farà un fornitore di soluzioni non più dedicate ma condivise. Insomma: una vera rivoluzione.
Volando così alto, Lewis non ha dato tempi e metodi di questa rivoluzione. Se però alcuni di questi mutamenti (e in particolare lo sviluppo delegato ad una comunità, nonostante la società abbia da tempo abbracciato una scelta di aderenza agli standard) ci sembrano alquanto lontani, altri sono già ben delineati, se non in atto. Parliamo del passaggio dal concetto di ‘store & retrieve’ di file al concetto di gestione d’informazione e creazione di conoscenza, che è quello che tendono a fare più o meno tutte le soluzioni presentate dai partner Emc alla rassegna monegasca, e del supporto alle decisioni dato dalle soluzioni analitiche e di ‘deep mining’ già oggi integrate nella versione 6 di Documentum, la piattaforma che costituisce il nucleo dell’offerta Ecm della società. Inoltre, come ci ha detto, interrogata in proposito, Whitney Tidmarsh, Vp marketing di Emc Cm&A, “non è improbabile una nostra acquisizione di una società nell’area analytics, anzi, ci siamo già pensando”.
Anche la fornitura di soluzioni fruibili ‘on demand’ è già in atto. Non sono esattamente le ‘shared resources’ previste da Lewis, che comprendono lo sharing dell’infrastruttura, ma è più una questione di contratti (e di reti) che di tecnologia. E se, infine, sull’accesso pervasivo la tecnologia ancora è embrionale, l’esperienza ci ha insegnato come questi embrioni crescano in fretta.

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