DCN Milano 2025, organizzato presso Allianz Mico il 2 aprile scorso, è stata un’occasione importante di fare quadrato sul futuro delle infrastrutture digitali in Italia e in Europa. Perché è sempre più difficile gestire la complessità coniugando innovazione e continuità, funzionalità e scalabilità.
Giunto alla sua terza edizione, l’evento ha raccolto un parterre di ospiti ricchissimo. Dai grandi operatori Telco alle multinazionali tecnologiche, dagli sviluppatori immobiliari ai rappresentanti istituzionali, plenarie e sessioni parallele hanno aiutato a fare il punto: costruire data center potenti non basta più. Alle aziende e al Sistema Paese servono ecosistemi resilienti, razionalizzati, sostenibili e pronti al futuro. Raccontare DCN Milano 2025 significa entrare nel cuore pulsante di un ecosistema in trasformazione.
Legrand, che da sempre progetta soluzioni per sostenere questa evoluzione, ha seguito l’evento con uno sguardo partecipe e strategico. Non da spettatore, ma da interlocutore attivo. Il punto di vista di Giuseppe Caccia, Product Marketing Manager Data Center della divisione LDCS (Legrand Data Center Solutions), non è solo un’interpretazione tecnica, ma una lettura lucida delle sfide che aziende, operatori e istituzioni sono chiamati ad affrontare per costruire il futuro digitale.
“L’ecosistema tecnologico dei data center impone un bilanciamento costante di ogni singolo asset e una visione precisa del ciclo di vita dell’hardware e del software – ha commentato Caccia -. Ma la sfida più grande oggi è soprattutto quella energetica. In questo senso DCN Milano 2025 è stato un momento di confronto importante che ha ufficializzato come la densità di potenza richiesta dai moderni applicativi – dalla ricerca scientifica agli algoritmi di AI, dal problem solving avanzato al gaming professionale – sia in costante crescita. Non si tratta di una tendenza temporanea. È un cambiamento strutturale che ridefinisce in profondità le architetture delle sale macchine, le logiche di alimentazione, le soluzioni di raffreddamento nonché gli strumenti e i servizi di presidio. Il che significa una cosa sola: la progettazione di un data center non può più essere solo una questione tecnica. Richiede una visione sistemica, una regia ingegneristica evoluta e una gestione energetica avanzata”.
Indice degli argomenti
DCN Milano 2025: riflettori puntati sulle strategie nazionali per i data center
L’evento si è aperto con la plenaria dedicata alla Strategia Nazionale per lo sviluppo dei data center in Italia. Sul palco attori istituzionali come Italian Trade Agency, Terna e Fastweb. L’obiettivo è chiaro: fare dell’Italia un hub digitale competitivo, capace di attrarre investimenti infrastrutturali, favorendo sinergie tra pubblico e privato. Perché il potenziamento della connettività e dell’autonomia energetica, insieme alla razionalizzazione delle autorizzazioni, sono leve significative per accelerare l’evoluzione del mercato nazionale.
“Il mercato italiano dei data center sta attraversando una fase di trasformazione molto interessante – ha evidenziato Caccia -. Non cresce solo la domanda di capacità. Aumenta anche la consapevolezza di come i data center giochino un ruolo chiave per la sovranità tecnologica nazionale. Solo un’alleanza tra industria, partner tecnologici e istituzioni può creare le condizioni adatte alla nascita di ecosistemi digitali robusti e allo stesso tempo economicamente ed ecologicamente sostenibili. Come operatori del settore, il nostro compito è accompagnare questa crescita con soluzioni non solo flessibili ma anche progettate per il lungo periodo. Non basta moltiplicare i data center: serve una visione integrata che li renda davvero funzionali agli obiettivi di digitalizzazione, resilienza e sostenibilità del Paese. Solo così così le server farm potranno evolvere da infrastrutture di servizio a vere e proprie piattaforme strategiche”.
Densità crescente e nuove geometrie operative
Il programma di DCN Milano 2025 ha traguardato l’incremento della densità energetica e computazionale per esplorare il dietro alle quinte delle tecnologie più dirompenti e di una trasformazione digitale sempre più pervasiva. CIO e CEO dovranno allineare le agende per azionare e supportare nel modo migliore l’operatività e la funzionalità del business tenendo conto non solo del fabbisogno di energia crescente ma anche dei modelli di progettazione e di controllo dei data center. Tra progettazione elettrica, tecniche di raffreddamento, ridondanza e strategie di monitoraggio. Ad esempio, i Next-Gen Hyperscale sono modelli che richiedono soluzioni di cooling avanzate e sistemi modulari in grado di adattarsi in tempo reale alle dinamiche variabili dei carichi di lavoro.
“Oggi la densità non è più un’eccezione, ma un requisito progettuale imprescindibile – ha sottolineato il manager -. Questo significa che il modello hyperscale classico, basato sulla replicazione orizzontale e addizionale di server standard, non è più sufficiente. Serve un nuovo paradigma per mantenere alte prestazioni in modo continuativo, riducendo l’impatto ambientale attraverso nuovi criteri di efficienza energetica che includono il recupero termico. L’obiettivo? Garantire continuità operativa anche in scenari mission-critical o ad alta variabilità. Next-Gen Hyperscale significa trasformare la complessità infrastrutturale in valore strategico. È il cuore del data center del futuro: intelligente, adattivo, orchestrato. È necessario disporre di soluzioni capaci di adattarsi a questi nuovi scenari in modo flessibile e intelligente. Per Legrand significa portare sul mercato non solo prodotti, ma architetture integrate, pensate per sostenere questa evoluzione senza compromessi».
Sostenibilità: dall’efficienza alla responsabilità sistemica
Rispetto agli sviluppi normativi di cui l’ultimo, in ordine di arrivo, è il Regolamento UE 2024/1364 che impone ai data center l’obbligo di riportare indicatori chiave di prestazione (KPI) ambientali, incentivando trasparenza e responsabilità nella gestione dell’impatto ambientale, Net Zero, heat recovery, direct liquid cooling, modular power distribution sono state parole chiave ricorrenti in tutte le sessioni di DCN Milano 2025. Per azzerare il saldo tra le emissioni prodotte e quelle rimosse dall’atmosfera, i data center guardano a una sostenibilità che non è più solo ambientale, ma anche tecnica, economica e reputazionale.
“Nei data center la responsabilità ambientale non può più essere trattata come un aspetto accessorio – ha ribadito Caccia -. I legislatori europei hanno definito obblighi specifici per i data center: dal 15 maggio 2024, quelli con potenza IT superiore a 500 kW dovranno fornire dati dettagliati sul consumo energetico, l’efficienza, il calore recuperato, l’uso di acqua e l’intensità di carbonio. I dati andranno trasmessi annualmente alle autorità nazionali competenti e saranno resi pubblici tramite una piattaforma della Commissione Europea. Dunque, è quanto mai importante comprendere bene la filiera dell’energia: il recupero del calore nei data center, ad esempio, può trasformare una criticità in risorsa per il territorio. È necessaria una nuova logica di filiera, tecnologie interoperabili e una visione integrata per garantire che l’energia utilizzata non superi i benefici generati. Un modello concreto si basa su sistemi di controllo efficienti, SLA precise e logiche di ottimizzazione continua. È un equilibrio delicato: tra prestazioni e consumi, tra disponibilità e impatto. E soprattutto, è una responsabilità collettiva. Perché la sostenibilità oggi è anche un tema reputazionale: non si può parlare di innovazione senza dimostrare attenzione al futuro del pianeta”.
AI e conformità: nuovi orizzonti di rischio e opportunità
La sessione organizzata da DBA, Oxford Economics insieme ad alcuni rappresentanti politici ha affrontato il nodo tra AI e regolamentazione. Sul palco gli ospiti hanno argomentato implicazioni normative, associate all’onda montante dell’Intelligenza Artificiale e alle infrastrutture abilitanti. Con algoritmi sempre più affamati di potenza e latenza minima, il data center non è più solo un’infrastruttura: è il sistema nervoso centrale del business. Ed è proprio in questo contesto che la capacità di misurare, monitorare e governare ogni processo diventa un asset strategico.
“L’Intelligenza Artificiale sta portando i data center su un piano completamente nuovo – ha ribadito il manager -. Le esigenze computazionali per il training e l’inferenza dei modelli sono enormi e spesso imprevedibili. Questa variabilità può distogliere l’attenzione da un tema fondamentale, ovvero che l’AI non può funzionare senza un ecosistema tecnologico adeguato. Ogni decisione presa in fase progettuale ha una ricaduta diretta sulla possibilità di supportare applicazioni AI-ready. Per questo servono infrastrutture capaci di evolversi, di scalare rapidamente e di garantire massima trasparenza informativa. In tal senso, tra le novità portate al DC Nation da Legrand Data Center Solution, abbiamo presentato il “Virtual Data Center”: un configuratore che ha permesso ai visitatori di fare un’esperienza immersiva nel metaverso di Legrand. Con il supporto di un visore, nella nostra area espositiva i visitatori interessati hanno potuto non solo configurare ma anche visitare virtualmente il loro Data Center ideale”.
La visione Legrand: orchestrare la potenza, trasformare la complessità
Confermando una coerenza di visione e di azione, Legrand Data Center Solutions si inserisce con coerenza nei messaggi chiave di DCN Milano 2025. Dalla distribuzione elettrica intelligente alle PDU con monitoraggio energetico integrato, fino ai sistemi di raffreddamento Busway e alla sensoristica ambientale, l’offerta Legrand si propone come un ecosistema completo, interoperabile e co-progettato. Il suo valore aggiunto sta nella capacità di affiancare il cliente in ogni fase: dal design dell’edificio alla progettazione tecnologica delle sale macchine, dall’installazione e sensorizzazione degli ambienti alla governance.
“La nostra idea di data center parte da un principio semplice: non progettiamo impianti, progettiamo continuità – ha concluso Caccia -. Questo significa costruire infrastrutture che possano trasformarsi e adattarsi nel tempo, mantenendo performance e affidabilità anche in contesti estremamente dinamici. Per questo mettiamo al centro un modello di progettazione e di gestione orientato al ciclo di vita: dalla progettazione all’installazione, fino al monitoraggio e a modelli di manutenzione predittiva. Non si tratta più di vendere componenti, ma di offrire soluzioni integrate che accompagnino il cliente in ogni fase del business. La nostra proposta non è solo modulare, flessibile. È costruita sulle esigenze specifiche di chi deve far funzionare l’infrastruttura, giorno dopo giorno. Il data center del futuro non è più un prodotto, ma un processo. Un processo che richiede collaborazione tra competenze, sinergia tra livelli operativi (facility, IT, business), e capacità di adattamento strategico. E Legrand si propone come partner in grado di garantire continuità, efficienza, sicurezza e visione nel breve, nel medio e nel lungo termine”.