MILANO – La possibilità di comunicare e collaborare attraverso l’integrazione fra diversi servizi web e mobili, e utilizzando device personali eterogenei, che connota la vita quotidiana nostra e dei nostri figli, deve essere al più presto replicata anche all’interno delle aziende e nel contesto della cosiddetta “azienda estesa”. È mirando a rendere possibile questa rivoluzione che Italtel, uno dei fiori all’occhiello dell’Ict “Made in Italy”, sbocciato nuovamente negli ultimi tre anni, ha lanciato sul mercato l’architettura Collaboration at Work.
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Responsabile Market Development Emea, Italtel
Di cosa si tratta? “Il termine inglese Work – spiega Maurizio Tondi, Responsabile Market Development Emea di Italtel – implica un duplice significato: modelli (di collaborazione) per il lavoro ma anche modelli che funzionano. Oggi, quando la collaboration entra nei processi aziendali, si trova dinnanzi delle barriere: le imprese sono piene di tecnologie eterogenee e multivendor; hanno centralini, o Pabx, di diversi brand; usano client di produttività di diversi vendor; gli addetti hanno cominciato a usare i social. Il rischio, come minimo, è che si creino isole tecnologiche”. Collaboration at Work, sviluppato nei laboratori della Italtel di Settimo Milanese, mira a fare interoperare in modo fluido tutti questi strumenti, senza alterare o rendere più complessa l’esperienza utente. Come afferma Stefano Pileri, Amministratore Delegato Italtel, “non vogliamo che il mondo della telefonia e quello dell’It si sovrastino l’un l’altro, ma che si integrino perfettamente. E nel perseguire questo obiettivo, Italtel capitalizza sia sulla propria esperienza di produttore di soluzioni di Tlc sia sulle competenze di integratore”.
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Su cosa si basa Collaboration ad Work e a quali mercati è rivolto? “I componenti fondamentali – risponde Tondi – sono due: NetMatch-S e Embrace. Il primo è un Session Border Controller (Sbc), uno strumento che normalmente gestisce il ‘matching’, ovvero fa interoperare network di diversi operatori, permettendo nel contempo la gestione della qualità dei servizi (QoS) e della compliance alle normative di sicurezza. Embrace è invece una piattaforma basata sulla tecnologia open WebRtc, o Web Real Time Communication, che consente di accedere e attivare set estesi di servizi di comunicazione e collaborazione direttamente dai browser, senza che sui device utilizzati siano presenti particolari client o app”.
NetMatch-S, già presente sul mercato da quasi un anno, rappresenta quindi una declinazione a livello aziendale – o on-premise – di una tecnologia già utilizzata dagli operatori di Tlc. Oltre a favorire, per esempio, l’integrazione fra i servizi erogati dagli Ip-Pbx di Cisco e la piattaforma di Unified Communication & Collaboration Lync di Microsoft, offre agli utenti anche un ulteriore importante vantaggio: la possibilità di connettersi al proprio operatore esclusivamente attraverso il protocollo Ip, abbandonando la tecnica tradizionale Tdm (Time-division multiplexing). Grazie anche a questo, secondo Italtel, Communication at Work può garantire risparmi sui costi di comunicazione fra il 30-50%. Risorse reinvestibili nell’acquisto o nello sviluppo di nuove tecnologie o modelli Ucc che "mettono il turbo" al business.