Apc più Schneider Electric, e l’energia è una risorsa business

La piena integrazione di Apc nel colosso francese della gestione energetica sta dando i suoi frutti. Il concetto di InfraStruXure, la soluzione integrata di gestione dell’alimentazione e del raffreddamento nata in Apc per il mondo dell’It si estende al mondo degli edifici e degli impianti diventando EcoStruXure, sistema integrato per la gestione ottimale delle risorse di energia dell’intera impresa

Pubblicato il 15 Set 2009

NEWPORT – La storica cittadina del Rhode Island resa (si fa per dire) ‘popolare’ negli anni ’70 dalle competizioni veliche di Coppa America, ha ospitato ai primi di giugno lo Schneider Electric Editors Event, il maggiore evento dedicato specificamente ai media che sia il gruppo francese sia l’americana Apc, che dal febbraio 2007 ne fa parte e la cui sede si trova a West Kingston, a poche miglia di distanza, abbiano mai organizzato. L’importanza dell’incontro è data dalla dimensione internazionale in cui Schneider Electric ha parlato della propria visione e del proprio impegno in materia d’energia, collocando gli aspetti inerenti la gestione energetica dell’It nel contesto generale delle proprie attività. Va però detto che questi temi erano già stati in parte anticipati nella conferenza stampa tenutasi a Milano il 28 gennaio, in coincidenza con la presentazione a Rueil-Malmaison (il quartier generale di Schneider) dei nuovi indirizzi strategici della società sotto l’egida dello One Company Program. Nell’occasione Aldo Colombi, amministratore delegato di Schneider Electric, e Fabio Bruschi, country general manager di Apc by Schneider Electric, avevano chiarito come il gruppo intendesse affrontare la gestione dell’energia secondo un approccio globale e quale ruolo in tale approccio potesse avere la gestione energetica dei data center. A Newport il tema è stato esteso anche agli aspetti del business Schneider che non riguardano l’It (con sessioni dedicate al Building & Power e all’Industry business), ed è stato soprattutto presentato l’inedito programma di gestione energetica integrata EcoStruXure, di cui l’It fa ovviamente parte e del quale parleremo.
Ma andiamo per ordine. Cominciando da Schneider Electric, realtà con la quale forse non tutti i lettori di ZeroUno sono familiari e che conviene quindi conoscere proprio per il livello al quale ha saputo integrare Apc nella propria strategia. Al di là delle cifre, che parlano (dati 2008) di 114 mila dipendenti con una presenza in 100 paesi, di un fatturato di 18,3 miliardi di euro, di un margine lordo (Ebta) del 15% e di un cash flow di 1,7 miliardi, un modo efficace di rendere l’idea del gruppo francese è quello di darne il ‘ranking’ mondiale nei tre principali settori in cui opera. Che è: primo nella distribuzione a basso e medio voltaggio, il business principale con 10,3 mld di fatturato; secondo (alla pari con Rockwell e dietro a Siemens) nell’automazione e controllo industriale, con 5,3 mld di fatturato, e ancora primo, con 2,7 mld di fatturato, nei sistemi critici di alimentazione e raffreddamento. Qui, praticamente, con l’acquisizione di Apc, leader mondiale degli Ups monofase e delle soluzioni per data center, e il controllo di Mge, azienda competente negli Ups trifase e con una forte struttura di servizio, il gruppo Schneider Electric non ha concorrenti.
Come si è detto, questo gigante ha avviato una trasformazione (One Company Program) che si articola in tre linee stategiche: 1) diventare un fornitore di soluzioni personalizzate sui bisogni dell’utente finale, in modo da entrare nella parte ‘alta’ della catena del valore; 2) rafforzare la presenza nei mercati delle ‘nuove economie’ (non più ‘emergenti’, visto che oggi la Cina è il terzo mercato per volume di vendite del business di Schneider Electric) tramite strutture commerciali e di R&S locali; 3) globalizzare e soprattutto semplificare l’organizzazione del gruppo per potenziare la produttività e abbattere i costi della supply chain (obiettivo: da 600 a 800 milioni di euro risparmiati in tre anni) e per snellire le funzioni a supporto del business (obiettivo: risparmiare 600 milioni all’anno entro il 2011).
L’integrazione di Apc tocca tutti e tre i punti di questo quadro, ma è soprattutto nel primo che esprime il suo valore, diventando i sistemi di gestione dell’energia per data center elemento di soluzioni tanto personalizzate nel valutare i problemi del singolo utente quanto globali nel risolverli. Ed è qui che s’innesta la proposta EcoStruXure.

Un Erp per l’energia
Come ci spiega Jim Simonelli (nella foto in alto), Chief Technology Officer IT Business di Schneider Electric, il concetto di EcoStruXure è quello di una gestione unitaria e integrata dell’energia destinata ai sistemi di erogazione delle utility, di gestione degli edifici (Bms, building management systems), compresi gli impianti di produzione, nonché al mantenimento del ‘white space’, l’ambiente fisico ed energetico necessario al delivery dei servizi It. “Si tratta del modello Erp applicato all’energia, intesa come una risorsa dell’azienda, da gestire e amministrare al meglio ai fini di trarne il miglior vantaggio”. Questo vantaggio è, ovviamente, quello di una minore spesa energetica, ed è infatti al responsabile di tale spesa “quello cui arriva il conto della luce” che si rivolge la proposta.
Dal punto di vista tecnologico, EcoStruXure è una soluzione che si articola su cinque livelli: ai primi due stanno i dispositivi sensori e attuatori, al terzo i controlli e gli allarmi e al quarto i sistemi di supervisione. Il salto di qualità della proposta si ha al quinto livello, dove tramite Web services conferenti a diversi portali (Bms, Power, It…) il tutto viene visto come un insieme gestibile in modo unitario da un portale di sistema ed ottimizzabile con l’aiuto di un motore di analisi e reporting in grado di indagarne il funzionamento.
Il punto critico della proposta Schneider, secondo Simonelli, non è nella tecnologia (“purchè i sistemi su cui si basa siano o nostri o veramente aperti”), ma nel marketing. “Sta arrivando un tool per aiutare l’utente a valutare il livello d’investimento e il Roi, ma devo dire che sul fronte della gestione dell’energia l’attenzione dei grandi della consulenza è ancora un po’ scarso”.
Aiuterà il fatto che EcoStruXure sia realizzabile in modo incrementale, ma, conclude Simonelli, “L’adozione di tali sistemi verrà più facilmente spinta dal timore di restare senza energia che dall’opportunità di ridurne il costo”.

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