Rockwell Automation: una linea per l’Italia

La società lancia una gamma di sistemi di automazione ‘midrange’ che, sfruttando tecnologie e know-how maturati presso i grandi produttori di macchine, si rivolge ai mercati dove prevalgono costruttori di medie dimensioni, ma dalle elevate esigenze qualitative. Come è esattamente l’Italia, dove infatti la nuova offerta sta riscuotendo vivo interesse

Pubblicato il 08 Mag 2013

Nei mesi scorsi Rockwell Automation ha esteso la propria offerta indirizzata ai costruttori di macchinari per le imprese manifatturiere con una linea di prodotti midrange che ruota attorno alla nuova famiglia (tre serie per dodici modelli) di Pac (Programmable Automation Controllers) CompactLogix 5370 e comprendono gli azionamenti PowerFlex 525, i servoazionamenti compatti Kinetix 5500, nuove funzioni dei terminali di monitoraggio e controllo PanelView Plus6 e nuovi dispositivi di input/output scalabili. Lo scopo è quello di allargare ai costruttori di macchine di media complessità, con Pac per 4, 8 o 16 assi integrati (che sono in Italia la grande maggioranza del mercato) le peculiarità della Integrated Architecture, ossia dei sistemi che la società vende come prodotti e che sinora erano tipici di un’offerta di fascia alta.
I vantaggi offerti dalla nuova linea di prodotti sono di tre ordini. Il primo è il time-to-market, con una riduzione dei tempi di produzione grazie a strumenti (come il Motion Analyzer, un software scaricabile gratuitamente dal sito www.ab.com) che permettono di dimensionare al meglio la meccatronica del prodotto semplificando il passaggio dal progetto alla sua realizzazione. Poi vi è la facilità d’uso, per il costruttore come per l’utente finale e infine la flessibilità di configurazione e adeguamento alle specifiche del committente, vitale in un campo dove si lavora su commessa. Il tutto, come intuibile per una linea di ‘media taglia’, con una particolare attenzione al rapporto prezzo/prestazioni.
Per presentare ai costruttori italiani la nuova offerta, la società ha organizzato un roadshow che tra febbraio e marzo ha toccato Milano, Asti, Firenze, Bologna e Soave (Verona) con l’illustrazione delle nuove soluzioni e la possibilità di ‘toccar con mano’ i relativi prodotti. Come ci spiega Francesco Nanni, Field Business Leader per l’Integrated Architecture, “Se da un lato Rockwell ha una presenza consolidata nel mercato ‘grand user’, per il quale è perfettamente strutturata, d’altra parte bisognava rispondere anche alle richieste di altri mercati, come ad esempio quello italiano, con strumenti di competitività adatti ad esigenze più semplici ma non meno reali. Il concetto della piattaforma midrange è quello di dare il giusto livello di automazione per realizzare una macchina performante e flessibile senza però sovradimensionare il sistema”.
In un’ottica di estensione dell’utenza è ovviamente importante l’approccio da adottare nei confronti dei nuovi clienti, acquisiti e potenziali. La scelta Rockwell è prima di tutto quella di farsi conoscere, partecipando alle fiere di settore e soprattutto, prosegue Nanni, “organizzando eventi nostri, come appunto questo show itinerante, che ha avuto un riscontro veramente superiore alle aspettative, con una media di oltre cento partecipanti per ogni tappa”. Poi di mostrare le funzionalità dei sistemi tramite demo e proof-of-concept presso il Competency Center europeo, che si trova a Bologna, o anche presso il cliente.

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