Polycom e il futuro della video collaborazione

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Polycom e il futuro della video collaborazione

La videoconferenza sta diventando il modo principale con cui le aziende fanno interagire i propri team o comunicano con partner e clienti. La nuova frontiera è integrare i dispositivi mobili e abbattere le barriere fra sistemi eterogenei. Ne abbiamo parlato con il country manager italiano del vendor di Ucc.

Pubblicato il 06 Mar 2014

di Riccardo Cervelli

In un’economia sempre più globale e dove la competitività si gioca molto sull’innovazione, la videoconferenza sta diventando lo standard per la comunicazione e la collaborazione. Secondo una recente ricerca condotta da Polycom, multinazionale della Silicon Valley tra i leader dell’Unified Communication & Collaboration (Ucc), e dalla società di analisi Redshift Research, il 96% dei manager e top manager intervistati in dodici paesi ritiene che la videoconferenza aiuti a ridurre le distanze fra gli interlocutori e ad abbattere le barriere culturali esistenti fra team operanti in città dislocate in diversi punti del mondo.

Claudio Mignone, country manager di Polycom

“L’Unified collaboration – afferma Claudio Mignone, in Polycom dal 2005, anno d’apertura dei primi uffici italiani della compagnia, e country manager della società dallo scorso agosto – è diventata uno degli argomenti più caldi nelle aziende che sentono la necessità di introdurre più innovazione nei prossimi anni. E il livello raggiunto oggi dalla tecnologia di video collaborazione consente di supportare quest’obiettivo”.

Proprio alla luce delle tendenze in atto, il portfolio del vendor, che comprende soluzioni sia a livello software (basate sulla tecnologia Polycom RealPresence Platform) sia hardware (infrastrutture e accessori per sale di telepresenza), è stato recentemente arricchito con l’applicazione RealPresence Mobile e la suite RealPresence CloudAxis. Due soluzioni destinate a interoperare. “Secondo la ricerca condotta con Redshift – spiega Mignone – oggi lo strumento di comunicazione e collaborazione più diffuso è ancora l’email. Entro il 2016 avverrà però un sorpasso da parte della video communication. E oggi tutti gli strumenti utilizzati dagli utenti aziendali si sono evoluti per supportare quest’attività”. Di qui l’iniziativa di Polycom di introdurre RealPresence Mobile, un’applicazione di video collaborazione Hd platform-independent destinata ai device mobili: un’app scaricabile gratuitamente da Play Store (per Android) e App Store (per iOs).

Polycom RealPresence Mobile si connette a tutti i sistemi video standard-based ed è interoperabile con la suite Polycom RealPresence CloudAxis. Questa soluzione, che deve essere installata da personale esperto – come i partner certificati Polycom – rappresenta un’estensione di Polycom RealPresence Platform indipendentemente che questa sia installata in una private cloud o una cloud pubblica.

RealPresence CloudAxis permette l’interoperabilità – attraverso l’invio di un’instant message (Im) o un’email – con qualsiasi altro sistema di comunicazione e video collaborazione, compresi quelli consumer e i social network. Inoltre è in grado di accedere alle rubriche di questi sistemi. “Se con RealPresence Mobile rompiamo le barriere verso i dispositivi mobili – sintetizza Mignone – con RealPresence CloudAxis abbattiamo le ultime frontiere rispetto a mondi come Skype, Google Hangouts, Facebook o le tecnologie di Microsoft, di cui siamo partner storici”.

L’obiettivo è permettere sempre di più di instaurare video comunicazioni in modo semplice, efficace (grazie soprattutto all’alta definizione a livello di audio e immagine) e sicuro in situazioni business-to-business o business-to-consumer. Il tutto s’inquadra in una strategia tecnologica che mira a offrire una piattaforma aperta, flessibile, e che – grazie ad Api complesse e a un ecosistema di partner – si presta anche allo sviluppo di applicazioni verticali. “Le nostre tecnologie – conclude infatti il country manager – sono in grado di soddisfare le esigenze di realtà di ogni dimensione e settore di attività”.

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Riccardo Cervelli

Giornalista

Nato nel 1960, giornalista freelance divulgatore tecnico-scientifico, nell’ambito dell’Ict tratta soprattutto di temi legati alle infrastrutture (server, storage, networking), ai sistemi operativi commerciali e open source, alla cybersecurity e alla Unified Communications and Collaboration e all’Internet of Things.

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