Le nuove sfide dell’Apm

La complessità della delivery chain delle applicazioni mobile richiede un approccio nuovo all’Application Performance Monitoring (Apm) che tenga conto l’esperienza complessiva dell’utente finale. Anche le tecnologie devono adattarsi ed essere progettate per ottimizzare tutto il ciclo di vita delle prestazioni dell’applicazione.

Pubblicato il 18 Gen 2013

La complessità dei mercati e le nuove sfide competitive delle aziende impongono all’It un servizio applicativo più efficiente ed efficace, anche nei confronti degli utenti esterni. Lo scenario applicativo sta cambiando rapidamente, con nuove soluzioni mobile, un numero crescente di servizi cloud, infrastrutture flessibili e condivise: tutte aree in rapida crescita e in relazione tra loro, che rendono sempre più complesso riuscire a mantenere performance applicative elevate.

Silvia De Poli, Marketing Manager Italy, Spain and Portugal di Compuware

Criticità che per poter essere superate impongono una visibilità e un’analisi approfondita lungo tutta la delivery chain dell’applicazione. Ne abbiamo discusso con Silvia De Poli, Marketing Manager Italy, Spain and Portugal di Compuware.

ZeroUno: I device mobile come tablet e smartphone stanno diventando le piattaforme principali di computing, sia in ambito consumer sia business. Cosa significa questo sul piano delle applicazioni? Come cambiano le sfide nell’ambito dell’Application Performance Monitoring?

De Poli: L’adozione di dispositivi mobili in ambito aziendale è un trend in continuo sviluppo e sarà la loro crescita a guidare il processo di industrializzazione delle applicazioni. L’estensione dello scenario mobile avviene in parallelo con la richiesta degli utenti di poter usufruire dai propri dispositivi [Byod ndr] di applicazioni dalle prestazioni sempre più rapide, senza ritardi o malfunzionamenti. Ma, mentre l'utente finale si aspetta performance agli stessi livelli delle applicazioni per pc, la 'delivery chain' di un'app mobile è molto più articolata e complessa. Le prestazioni delle applicazioni mobili rappresentano quindi un aspetto fondamentale, poiché devono essere in grado di garantire adeguate performance applicative e di offrire livelli di servizio adeguati alle aspettative degli utenti. In questo scenario, la vera sfida dell’Apm sta nella capacità di spostarsi dalla visione di un Apm tradizionale a soluzioni di nuova generazione (con un monitoraggio end-to-nd delle applicazioni) per essere competitivi e poter guidare il mercato. Il top management deve infatti prendere coscienza di come le prestazioni delle applicazioni si ripercuotano sulla fidelizzazione dei clienti, sulle vendite e sui profitti e siano quindi fondamentali per il business. L’Apm non rappresenta più solo uno strumento dell’It, ma deve saper supportare le aziende nel divenire più rapide sul mercato e proattive nella gestione di eventuali criticità, prima che queste si ripercuotano sugli utenti.

ZeroUno: Oggi, la difficoltà principale per le aziende è riuscire ad analizzare e comprendere le performance delle applicazioni mobili, soprattutto una volta che queste escono dal controllo dei network aziendali e ‘viaggiano’ sui network dei carrier di telecomunicazioni. Quali sono allora le sfide e i punti critici di attenzione in un approccio strategico al ‘next generation Apm’?

De Poli: Una strategia Apm di nuova generazione deve prendere in considerazione una serie di elementi sia tecnologici sia di processo, poiché la delivery chain delle applicazioni, come accennato, è estremamente complessa e ogni singolo elemento potrebbe avere un impatto significativo sull’esperienza dell’utente. Per questo motivo, diventa fondamentale il monitoraggio end-to-end delle applicazioni, che consente di avere una vista unica su tutto lo stack tecnologico coinvolto nell’erogazione del servizio, soprattutto in uno scenario come quello mobile in cui i livelli infrastrutturali si moltiplicano e diventa difficile avere una vista oggettiva e una governance delle performance e della user experience. Solo con una estensione della visibilità infatti i dipartimenti It possono comprendere e addirittura prevedere velocemente le problematiche legate alle prestazioni.

ZeroUno: Quali sono allora, sul piano tecnologico, gli strumenti a supporto di queste nuove sfide?

De Poli: Una nuova strategia di Mobile Application Performance Management non potrà prescindere dalle capacità di Performance Analytics: le aziende raccolgono oggi volumi di dati senza precedenti; dare valore a queste informazioni è possibile solo con un sistema che svolga analisi automatiche e fornisca una visione completa per avviare azioni immediate e fornire risposte a eventuali problemi. Inoltre, è in corso una generale trasformazione dell’Application Performance Management che sempre più adotterà un nuovo approccio “lifecycle” tramite, soprattutto, l’utilizzo di strumenti di DevOps [il nuovo paradigma che coinvolge le figure professionali di sviluppatori e It operations all’interno di un nuovo modello di collaborazione finalizzato ad un più rapido ed efficace rilascio delle applicazioni software ndr] e Agile Operation [l’utilizzo della metodologia Agile per le operations ndr]. La gestione unificata del ciclo di vita delle applicazioni, dallo sviluppo, al testing alla produzione è già adottata dalle aziende più all’avanguardia e si diffonderà e consoliderà durante il prossimo anno. Tutto ciò si traduce in applicazioni più rapide e un time to market migliore con l’eliminazione delle criticità ancor prima che si ripercuotano sull’esperienza utente.

ZeroUno: Analizzando i vantaggi e i benefici del next generation Apm, quali sono le considerazioni sia sotto il profilo tecnologico sia sul piano della profittabilità e dell’efficacia per il business?

De Poli: Una gestione ottimale delle performance e una corretta strategia per l’Apm mobile di nuova generazione hanno un impatto significativo in termini di benefici. Accelerare l’identificazione dei problemi e rispondere rapidamente alle criticità applicative prima che queste incidano negativamente sull’esperienza utente, ottimizzare le performance dei siti web e delle applicazioni sviluppati per piattaforme mobili, assicurare la qualità di questi siti e applicazioni migliorando la user experience degli utenti, indipendentemente dal dispositivo utilizzato e dalle condizioni del traffico di rete, significa migliorare il business, ridurre i costi operativi, fidelizzare e migliorare i rapporti con la clientela, acquisire vantaggio competitivo, aumentare l’efficacia della forza lavoro, migliorare il lifecycle dei processi di business. Vantaggi che un’azienda non può non tenere in considerazione.

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