La mappe che mettono d’accordo passato e futuro di Roma

Con l’aiuto della tecnologia Gis di Intergraph è stata realizzata una banca dati archeologica di Roma che permetterà la collaborazione tra ricercatori, enti pubblici e aziende private per diffondere la conoscenza storica e pianificare le nuove infrastrutture nel rispetto del patrimonio storico

Pubblicato il 29 Ott 2008

Si chiama Imago Urbis ed è una banca dati su base Gis (Geographical information system) che permette diversi tipi di visualizzazione e analisi dei reperti archeologici di Roma e degli scenari in cui erano inseriti all’origine e nel corso dei secoli. Il progetto è fondato su vent’anni di raccolta e catalogazione di tutti dati archeologici relativi a un periodo compreso tra la metà del IX secolo a.C. e la metà del VI secondo d.C. condotta dalla Cattedra di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana della Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università La Sapienza di Roma. Quindi l’incontro con Intergraph, società leader nella forrintura di software per la gestione delle informazioni spaziali e la decisione di intraprendere il progetto di una banca dati consultabile via portale Web-Gis in modo flessibile e dinamico, per rispondere a diversi tipi di necessità: dalla ricerca storica alla progettazione e realizzazione di infrastrutture minimizzando l’impatto negativo sul patrimonio archeologico.

La piattaforma ovvia ai tipici problemi di frammentazione e disomogeneità dell’archiviazione dei dati archeologici e consente di realizzare un luogo virtuale dove ricercatori, esperti ed enti pubblici possono accedere ai dati, a differenti metodi di analisi e alla ricostruzione dei contesti urbani e rurali e promuovere, oltre che la diffusione della conoscenza storica, la cooperazione  tra i mondi della scienza, della pubblica amministrazione e delle aziende private.

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