L’abitudine di consumare grandi tazze di caffè,
cappuccino, caffellatte (e varianti sul tema) passeggiando per
le città, o in macchina, o in ufficio, tanto diffusa nel mondo
quanto sconosciuta in Italia, ha come effetto collaterale il
consumo stimato di 58 miliardi di tazze di cartone (non
riciclate) e relativo coperchietto di plastica l’anno. Da
qui nasce l’idea di “Smug” (smart mug), la
tazza intelligente riutilizzabile che permette agli avventori
di pagare la consumazione ed usufruire di sconti e promozioni,
riducendo il consumo di quelle usa e getta. Si tratta si una
tazza di plastica dotata di tag RFId passivo HF a 13,56 MHz,
posto in un’intercapedine tra rivestimento esterno ed
interno, contenente un identificativo univoco che punta
all’account del cliente nel sistema del negozio. Su tale
account, a cui potrà a breve accedere il cliente stesso via
web, sono registrati il credito ricaricabile residuo e
informazioni quali le ordinazioni effettuate, gli sconti
maturati ed eventuali punti fedeltà accumulati.
Per pagare è quindi sufficiente avvicinare Smug ad un reader
collegato al PC del negozio, posto tipicamente sul bancone,
aggiornando il credito. Il sistema offre la possibilità,
visualizzando i dati del cliente, di memorizzare più
facilmente il nome dei clienti abituali e gli permette di
ordinare, ad esempio, “il solito” o “quello
che ho preso la volta scorsa”, aumentando il livello del
servizio offerto. La soluzione, ideata da Chris Hallberg quando
era uno studente caffeinomane alla Marquette University
(Milwaukee, Wisconsin) e sviluppata con Stone Creek Coffee,
catena di caffè del Wisconsin, è attualmente in
sperimentazione in 4 caffè dove sta ricevendo feedback
positivi anche se spesso viene percepita solo come “una
simpatica trovata