Vodafone Point of View

5G e IOT per la mobilità sostenibile

La combinazione di 5G e IoT apre un’infinita serie di possibilità per innovare la mobilità e i trasporti. Sia nell’ambito del trasporto merci, sia in quello della mobilità urbana, la coniugazione di queste due leve consente non solo l’ottimizzazione dell’esistente, ma un ripensamento complessivo dei due mondi in una logica più sostenibile e di minore impatto ambientale

Pubblicato il 02 Mar 2022

word-image

Lo abbiamo scritto molte volte: il 5G rappresenta un punto di svolta.
Garantisce, infatti, una connettività più veloce, più stabile, che trova spazio in svariati ambiti applicativi: dai veicoli a guida autonoma alle reti intelligenti, dalla medicina agli smart building, fino agli utilizzi nel mondo industriale, per la gestione di robot e macchinari che integrano applicazioni di intelligenza artificiale.
Ma un punto di svolta ancora più significativo è rappresentato dal connubio di 5G e IoT, che porta con sé un cambiamento radicale nell’ecosistema mobile, grazie alla potente combinazione di velocità, larghezza di banda, bassa latenza e – cosa oggi non più trascurabile – maggiore efficienza energetica.
Di fatto, la combinazione di IoT e 5G sta dando vita a un nuovo ecosistema nel quale le reti di nuova generazione supportano miliardi di dispositivi connessi, con i giusti compromessi tra velocità, latenza e costi.

L’impatto di 5G e IoT combinati sull’ambiente

La domanda che sorge però spontanea – e che dovrebbe comunque essere presa in considerazione ogni volta che si esplorano le possibilità offerte da nuove tecnologie o da nuove combinazioni tecnologiche – è quali implicazioni e impatti derivano dall’utilizzo congiunto di 5G e IoT in termini di sostenibilità ambientale.
Fin dall’inizio, il 5G si è imposto come standard a consumo ridotto rispetto alle reti 4G, come tecnologia in grado di utilizzare meno energia per trasmettere più dati diminuendo il vantaggio richiesto per ogni bit di traffico Internet.
Come per tutte le tecnologie, anche in questo caso il percorso verso la sostenibilità è un costante “work in progress”, che può beneficiare di innovazioni che partono dalla decarbonizzazione e passano attraverso l’utilizzo di sensori biodegradabili, l’implementazione di sistemi di raffreddamento più efficienti, il riciclaggio di materiali tossici o, ancora, l’uso condiviso delle risorse.
Per quanto riguarda l’IoT, possiamo limitarci a sottolineare che si tratta di una tecnologia che trova ampio impiego in progettualità che hanno come obiettivo il monitoraggio e il contenimento dei consumi, l’individuazione di sprechi, l’ottimizzazione dei flussi.
Appare dunque chiaro come sposando la tecnologia 5G con l’IoT si creano numerose opportunità per dar vita ad azioni tese a garantire una maggiore sostenibilità, in termini di tutela ambientale, maggiore efficienza energetica, riduzione dei gas serra…
5G e IoT combinati garantiscono infatti un livello senza precedenti di accesso ai dati e una trasparenza tali da consentire una maggiore comprensione dei fenomeni e degli eventi, indispensabile per processi decisionali informati e più efficaci.
Applicati a reti di trasporto, edifici, fabbriche, lampioni, case, i sensori IoT connessi al 5G consentono di monitorare e analizzare il fabbisogno energetico e il consumo in tempo reale ottimizzando conseguentemente l’utilizzo stesso dell’energia, innescando quel volano positivo che porta alla riduzione dei gas serra e delle emissioni di carbonio.

L’importanza del 5G

Il vantaggio principale del 5G, come abbiamo già accennato, è rappresentato dalla bassa latenza, ovvero dall’intervallo di tempo tra input e output estremamente ridotto, molto inferiore a quello del 4G, che arriva a raggiungere i 5-10 millisecondi.
Proprio grazie a una latenza così bassa, finisce per azzerarsi di fatto il cosiddetto Lag, ovvero il Latency Gap nello streaming dei contenuti, nelle videochiamate o, per l’appunto, nell’invio e ricezione dei dati dagli oggetti connessi.
Inoltre, il network slicing, quello che viene definito un “utilizzo a fette” della rete, consente di ottimizzare il traffico dei dati sulla rete stessa, evitando possibili congestionamenti dei flussi.
Il 5G, inoltre, garantisce anche una maggiore densità, perché è in grado di gestire un numero decisamente superiore di dispositivi per chilometro quadrato (si parla di un milione di connessioni simultanee).
La combinazione di alta densità e bassa latenza è di fatto destinata a trasformare notevolmente gli scenari d’uso, così come sono stati finora concepiti.
Di fatto, grazie al 5G è possibile collegare in rete migliaia di dispositivi con connessioni robuste e affidabili, mentre tecnologie specifiche per l’IoT come LTE-M, consentono di ridurre i consumi della batteria.
Secondo uno studio condotto dall’Università di Zurigo e dall’Empa, il laboratorio del Politecnico di Zurigo che si occupa di scienza dei materiali, entro il 2030 la rete 5G dovrebbe consentire una riduzione dell’85% di emissioni per unità di dati trasportati rispetto alle reti mobili di oggi.
Senza contare i vantaggi indiretti legati per l’appunto all’applicazione di questa tecnologia nei diversi settori.
Nell’ambito della mobilità, ad esempio, 5G e IoT insieme possono essere applicati alla comunicazione V2V (Vehicle to Vehicle) e V2I (Vehicle to Infrastructure) in tempo reale, aprendo la strada a nuovi servizi di viabilità e sicurezza.

5G e IoT per una nuova mobilità

Considerato dunque lo scenario, cerchiamo di capire quali siano effettivamente i benefici derivanti da un utilizzo combinato del 5G e dell’IoT, in un settore specifico qual è quello della mobilità e dei trasporti.
Si tratta di un tema importante in termini assoluti, ma ancor di più nel nostro Paese.
Va tenuto presente, infatti, che lo stesso PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) vi sono chiari riferimenti alla necessità di ridurre i costi ambientali e sociali della mobilità, utilizzando a tal scopo le leve tecnologiche più adeguate al servizio dei cittadini e della governance del sistema nel suo insieme.

Un trasporto su strada più flessibile e sostenibile

Secondo numerosi studi, il trasporto su strada viene considerato responsabile del 10-15% di tutte le emissioni di CO2 nell’atmosfera terrestre. Peraltro, il trasporto merci globale è in aumento ogni anno e si stima che crescerà del 60% entro il 2050.
Non stupisce dunque il fatto che a livello globale si stia lavorando per ridurne l’impatto e combattere il cambiamento climatico: in primis con l’accordo di Parigi che impone una riduzione del 45% delle emissioni di CO2 nei trasporti entro il 2050.

Sicuramente, per restare nell’ambito del trasporto merci, la scelta del trasporto multimodale, non una pratica nuova per il comparto, rappresenta di per sé una delle possibili soluzioni. Tuttavia, il numero di variabili e la complessità intrinseca richiedono un approccio molto strutturato. Ed è qui che entrano in azione i dispositivi IoT e le advanced analytics.
Obiettivo è trovare il giusto equilibrio tra sviluppo sostenibile e redditività.
Che per un’azienda del settore logistico può significare non limitarsi a fornire al trasportatore le informazioni precise sull’ora in cui può – ad esempio – effettuare lo scarico del proprio mezzo, ma impostare il percorso più efficiente sulla base dei dati di traffico in tempo reale, richiedere una sosta aggiuntive per recuperare altro materiale, suggerire le manutenzioni necessarie al veicolo per ridurne l’impatto inquinante…
Non solo.
In molti centri urbani è oramai diffusa la scelta di inibire l’accesso a specifiche zone cittadine a veicoli di determinate tipologie e dimensioni. Una strategia di zonizzazione che mira a ridurre il traffico in generale e soprattutto quello maggiormente inquinante. Anche in questo caso, l’utilizzo congiunto di tecnologie come 5G, IoT, analytics consente valutare quali siano i punti migliori sul percorso per creare punti di ricarica e transito e quale tipologia di veicolo utilizzare per ciascuna zona da servire. Le stesse tecnologie possono essere utilizzate per garantire che i mezzi viaggino sempre pieni alla massima capacità, in modo da evitare viaggi a vuoto.
In sintesi, l’uso di algoritmi e analisi avanzate può ridurre il consumo di energia e ridurre l’impronta di carbonio di un’azienda consentendo di prendere decisioni informate basate su dati dettagliati.

La mobilità urbana

Quando si parla di mobilità urbana, la correlazione con il grande tema della smart city nel suo insieme non è evitabile.
E quando di parla di smart city, il ruolo di 5G e IoT combinati è tutt’altro che marginale nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2.
Anche in questo caso, non si tratta solo dell’adozione di mezzi di trasporto diversi e meno inquinanti, ma soprattutto di un ripensamento complessivo dell’approccio al traporto urbano.
Un approccio guidato dai dati e che dunque fa leva su un utilizzo pervasivo di reti 5G e sensoristica IoT al fine di indirizzare “in tempo reale” gli utenti nell’individuare di volta in volta il tragitto e il mezzo più efficaci e più efficienti per coprire una determinata distanza, oppure indicare agli automobilisti i tragitti migliori per evitare ingorghi o incidenti o per individuare i parcheggi liberi più vicini.
Nelle smart city, 5G e IoT sono al cuore di nuovi ecosistemi digitali nei quali reti dedicate di dispositivi, sensori automobili connesse si interconnettono, generando dati fondamentali per processi decisionali informati.
È quello che viene comunemente definito “Massive IoT”, proprio ad indicare l’elevato numero di dispositivi in grado di comunicare tra loro.

Di fatto, la combinazione di 5G e IoT consente di mettere realmente in pratica la realizzazione di città intelligenti e sostenibili, aprendo la strada a una serie di nuove applicazioni legate ad esempio al monitoraggio in tempo reale della qualità dell’aria, al ripensamento dei modelli di traffico e della viabilità delle città, alla gestione dei sistemi di illuminazione, all’implementazione di soluzioni di smart parking.
L’idea è che la smart city diventi di fatto un ecosistema nel quale sia possibile migliorare sensibilmente diversi indicatori chiave della qualità della vita, riducendo ad esempio traffico e tempi di percorrenza, identificando per tempo le emergenze e garantendo tempi di risposta ridotti, riducendo emissioni e consumi…

La visione di Vodafone Business

Con la sua presenza in oltre 190 Paesi, la sua squadra di più di 1.400 professionisti specializzati in IoT, con oltre 136 milioni di connessioni IoT globali gestite – numero che per altro cresce con più di un milione di nuove connessioni al mese -, Vodafone Business si propone come interlocutore di tutte quelle realtà, pubbliche e private, interessate a lavorare allo sviluppo di nuovi modelli e servizi di mobilità sostenibile.
In ambito 5G e IoT, Vodafone è in grado di offrire ai propri clienti e partner un approccio end-to-end, che parte dalla connettività, passa per un portafoglio ricco e completo di business solution che indirizzano mercati come agricoltura, automotive, sanità, assicurazioni, industria, banche…, per arrivare alla implementazione di Mobile Private Network.

Oggi, con Vodafone Business, imprese e partner hanno accesso a un’ampia gamma di dispositivi, che spaziano dai router IoT alle etichette connesse, dalle videocamere integrate ai dispositivi indossabili per arrivare ai cosiddetti Smart Hub.
I dispositivi da soli non bastano, per questo motivo i servizi Vodafone Business abbracciano tutte le necessità, gestendo tutte le tipologie di connettività e tutti i form factor, estendendosi alle piattaforme e alle applicazioni e arrivando al vero e proprio end to end, che include un’ampia gamma di servizi gestiti per ogni segmento di mercato.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4