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Le cinque tendenze del Cloud secondo Gartner

Dalla progettazione Cloud-centrica del datacenter alla consulenza di una società di brokeraggio specializzata nei servizi nella “nuvola”, tutti gli aspetti da valutare attentamente per non sbagliare approccio.

Pubblicato il 03 Apr 2012

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Le aziende devono tenere d’occhio l’evoluzione del Cloud, per evitare di investire soldi in servizi IT non adeguati e per non perdere opportunità di business.

Per Gartner il Cloud computing è diventata una tendenza tecnologica di primo piano negli ultimi due anni, ma continua a evolversi e cambiare rapidamente e proprio questa sua rapida trasformazione va attentamente seguita dalle aziende.

“Intorno alla nuvola regnano confusione continua e malintesi – sostiene il vice presidente di Gartner David Mitchell Smith -, visto che i fornitori stessi continuano a inondare il mercato con nuovi termini di marketing e slogan sensazionalistici”.

Ecco perché l’analista tenta di far chiarezza a modo suo, delineando le cinque tendenze che gli utenti dovrebbero considerare quando pianificano un investimento in tecnologie cloud:

1. Le strutture decisionali formali agevolano l’ottimizzazione degli investimenti nella nuvola

“Il Cloud promette di offrire una serie di vantaggi, tra questi il cambiamento dei paradigmi finanziari da un modello IT ad alta intensità di capitale a uno che fa leva sui costi operativi, riducendo i costi in generale, assicurando una maggiore agilità e una minore complessità gestionale. Può anche essere usato per spostare il focus delle risorse IT sulle attività a più alto valore aggiunto per il business, così come per sostenere l’innovazione di business e, potenzialmente, per ridurre i rischi di impresa. Tuttavia, questi benefici potenziali devono essere esaminati attentamente e mappati sovrapponendoli con una cartina delle potenziali sfide e incognite. Tra le più rilevanti, la sicurezza; la scarsa trasparenza dei contratti; le preoccupazioni circa le prestazioni e la disponibilità dei sistemi; l’ipotesi di rimanere ancorati a vita al fornitore, il cosiddetto vendor lock-in; i vincoli di licenza e le esigenze di integrazione. Tali questioni contribuiscono a creare quell’ambiente complesso nel quale, inevitabilmente, andranno calate e valutate le singole offerte individuali”.

2. Il cloud computing ibrido è un imperativo

“Questa definizione afferisce al coordinamento e alla combinazione di servizi esterni di cloud computing, pubblici o privati, con le infrastrutture o i servizi applicativi interni. Nel corso del tempo, il cloud ibrido potrebbe portare a un modello unificato nel quale ci sarà una sola nuvola, composta da piattaforme cloud multiple interne ed esterne, che potranno essere utilizzate, in relazione alle necessità, sulla base delle mutevoli esigenze del business”.

Gartner raccomanda che le organizzazioni concentrino, nel breve termine, i propri sforzi IT nell’integrazione di dati e applicazioni, collegando applicazioni fisse interne ed esterne attraverso la creazione di una soluzione ibrida.
Nei casi in cui i servizi pubblici di applicazioni cloud o le applicazioni personalizzate in esecuzione su infrastrutture di cloud pubblici vengano utilizzate insieme, le linee guida e gli standard dovrebbero essere stabiliti sulla base di come questi elementi si combinano con sistemi interni per formare un ambiente il più possibile integrato.

3. L’intermediazione in ambito cloud facilita il consumo di applicazioni nella nuvola

“Con il progressivo ampliamento dell’adozione del cloud computing, aumenta parallelamente anche la necessità di assistenza sull’utilizzo di queste tecnologie. Una società di intermediazione di servizi cloud (CSB, Cloud Service Brokerage – ndr) è un fornitore di servizi che svolge un ruolo di intermediario nell’ambito del Cloud computing”.

L’interesse per il concetto di CSB è aumentato sensibilmente nell’ultimo anno e Gartner prevede che questa tendenza tenderà ad accelerare nei prossimi tre anni quanti più individui, soprattutto responsabili delle diverse business unit, inizieranno a utilizzare i servizi cloud in autonomia, senza coinvolgere l’IT.

“Per affrontare questa sfida, i dipartimenti IT dovrebbero capire se riescono a posizionarsi all’interno dell’organizzazione alla stregua di un CSB, stabilendo un processo di acquisto che favorisca l’adozione del cloud computing e incoraggi le unità di business a rivolgersi al team informatico per l’organizzazione dei servizi di consulenza e supporto”. Questo, secondo l’analista, potrà avvenire piuttosto facilmente, intervenendo su alcuni processi e strumenti software già a disposizione dell’organizzazione, quali i portali interni e i cataloghi di servizio.

4. Una progrettazione Cloud-centrica diventa una necessità

“Molte organizzazioni, piuttosto che creare ex novo un ambiente ad hoc per il cloud, guardano prima all’opportunità di migrare i carichi di lavoro esistenti a un sistema Cloud e/o a un’infrastruttura di servizi. Questo approccio può fornire benefici sensibili nel caso in cui i carichi di lavoro si contraddistinguono per un consumo di risorse molto variabile oppure qualora le applicazioni si prestino naturalmente alla scalabilità orizzontale. Tuttavia, per sfruttare appieno il potenziale di un modello cloud, le applicazioni dovranno essere progettate nativamente con caratteristiche uniche, limitazioni e opportunità tipiche del modello cloud”.

Gartner consiglia alle imprese di guardare oltre la migrazione dei carichi di lavoro dell’organizzazione per abbracciare un approccio che preveda la creazione di applicazioni ottimizzate per il cloud, che sfruttano appieno le potenzialità della nuvola.

5. Il Cloud computing influenza il futuro del datacenter e dei modelli operativi

“Nei Cloud pubblici, un’organizzazione agisce come un consumatore di servizi, con il fornitore di servizi che gestisce i dettagli dell’implementazione, ivi inclusi quelli dei data center e dei relativi modelli operativi. Tuttavia, nella misura in cui l’organizzazione continua a creare propri data center, utilizzati anche per questi scopi, questi saranno inevitabilmente influenzati dai modelli di implementazione messi in piedi dai fornitori di servizi Cloud”.
Gartner suggerisce alle organizzazioni di applicare i concetti di cloud computing alla progettazione dei futuri data center e nel convogliare gli investimenti in infrastrutture, per aumentare l’agilità e l’efficienza dei CED.

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