Simposio Gartner: ritorno a una “nuova normalità”

Dal 2 al 5 novembre si terrà a Cannes il Gartner Symposium 2009, la tradizionale quattro giorni che riunisce ogni anno Cio e senior It leader. Tema centrale di quest’anno: trovare la strada per un ritorno alla crescita che bilanci fra loro ottimizzazione dei costi e mitigazione dei rischi

Pubblicato il 30 Ott 2009

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MILANO – In vista del prossimo Gartner Symposium, ZeroUno incontra e intervista in anteprima Regina Casonato, Managing Vp Gartner Research, leader del team di ricerca sull’Information Infrastructure aziendale, per capire quali saranno le novità e i temi affrontati durante l’evento e avere un “vista particolare” sull’Italia, con il forecast Gartner 2009 per l’It nel nostro Paese (che pare non sia poi così nero).

ZeroUno: Quali sono le novità nel formato organizzativo del simposio e quali risultati vi attendete?
Casonato: Oltre alle tradizionali sessioni degli analisti Gartner, e alle “keynote” con quelli che noi chiamiamo i “master mind” (ad esempio i Ceo di Sap e di Shell, ndr), introduciamo quest’anno nuove modalità di gestione delle varie sessioni, orientandoci soprattutto all’esperienza diretta dell’utente in modo interattivo e con esempi pratici. Ci sono, per esempio, alcuni workshop dedicati alle principali tematiche It che le aziende stanno affrontando, che consentono ai partecipanti di interagire, e non essere solo spettatori passivi, magari con la possibilità di verificare eventuali risultati in tempo reale; ci sono poi aree cosiddette “cliniche”, come ad esempio la “clinica sulla contract negotiation” ideata per dare informazioni e aiuto concreto su come migliorare la gestione dei contratti con i fornitori. E ancora, ci saranno tavole rotonde dedicate esclusivamente agli utenti e tutta una serie di casi di studio tra i quali anche “testimonials” italiani (la partecipazione di clienti italiani è sempre molto vivace a Cannes, un po’ anche per la vicinanza geografica). I numeri che ci aspettiamo sono molto significativi: si parla di circa 2800 partecipanti.

ZeroUno: Analizzando il mercato It e, in generale, l’economia mondiale, tutti attendono qualche segnale di recupero. Cosa dicono le “antenne” di Gartner?
Casonato: Cogliamo segnali che indicano una grande voglia di guardare avanti e individuare nuove opportunità, oltre l’ossessione di ridurre i costi che pervadeva Cannes 2008 ma che ancora oggi è un elemento decisamente importante. E proprio sulla base di questi segnali il tema che abbiamo scelto quest’anno è “Balancing costs, risks and growth”. La focalizzazione su come ottimizzare i costi rimarrà e diverrà sempre più una costante, ma si farà largo anche la necessità di capire come ripartire, inseguendo le opportunità di crescita senza correre rischi eccessivi.

ZeroUno: Possiamo allora considerare avviata la strada verso un “ritorno al passato”?
Casonato: Assolutamente no! Noi riteniamo che al passato non si tornerà: se pure ci sarà la ripresa, tornare a crescere non riporterà alla vecchia normalità. E tornare al punto di partenza non va affatto bene. Si dovrà, al contrario, andare verso una cosiddetta “nuova normalità”, perché è fondamentale che in qualche modo si riesca a capitalizzare sulla crisi, attraversata o in corso, per evitare che se ne riproducano le condizioni, non solo a livello macro-economico, ma “vaccinando” le singole economie aziendali.
Al Simposio lavoreremo su come utilizzare l’Information technology per essere proattivi nei confronti di segnali, anche deboli ma indicatori di cambiamenti di fondo a cui occorre saper ricondurre i segnali stessi. In modo da abilitare, appunto, strategie Pattern-based che improntino una pianificazione strategica aziendale dinamica e proattiva.

ZeroUno: E qual è in questo quadro il ruolo dell’It?
Casonato: L’It dovrà essere utilizzata con un approccio diverso e dovrà: cogliere i segnali deboli; anticipare i possibili cambiamenti risalendo ai pattern; accelerare i processi in aree in cui sono in gestazione prodotti innovativi. La crisi che abbiamo attraversato ci ha dato segnali forti sulla globalizzazione dei fenomeni e sulla interconnessione tra imprese e geografie. Abbiamo toccato con mano l’impatto di una grande azienda (Lehman) sull’economia mondiale, assistito ai contraccolpi in sistemi-Paese come l’Irlanda, alla trasformazione del ruolo del Government proprio nel Paese (gli Usa) che meno ne voleva l’incidenza sugli affari, una nuova condizione che ci “ha preso alla sprovvista”: nessuno l’avrebbe prevista 18 mesi fa.

ZeroUno: Ora che l’It è dunque cruciale per anticipare i cambiamenti, sarà almeno più leggera, per il 2010, l’ottimizzazione dei costi?
Casonato: Direi senz’altro di si. Primo per la pervasività dell’It nel business e nei suoi processi. Ce ne accorgiamo nel momento in cui ci manca un servizio come la posta elettronica. Certo, pervasivo non significa automaticamente strategico, ma infrastruttura inalienabile di business certamente si. Secondo, l’It visto come centro di costo ha dovuto già fare molta strada per ottimizzare i costi; ulteriori tagli comprometterebbero la qualità del servizio It al business. Ma conforta soprattutto un nuovo sentiment da parte dei Ceo nei confronti dell’It, che noi vediamo già quest’anno. A inizio 2009 abbiamo condotto uno studio con 150 fra Ceo e Business executive in Usa e Uk, che, scontata la priorità generale di una riduzione complessiva dei costi, ha posto loro due domande: primo, dove in azienda avrebbero fatto interventi di riduzione dei costi. Secondo, quali investimenti sarebbero stati comunque aumentati nel 2009. Ne è uscito che l’It è l’area più resiliente, assieme a Innovazione di prodotto, con un Ceo su due che intendeva aumentarvi gli investimenti già nel 2009 (vedi figura).

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Evidentemente nella mente dei Ceo, fermo l’obiettivo di ridurre i costi aziendali globali, l’It diventa la naturale leva per raggiungerlo; e gli interventi dal punto di vista del contributo che può dare l’It sono percepiti come opportunità in sè (probabilmente come l’area di investimento più vicina a Innovazione di processo, che “va a braccetto” con Innovazione di prodotto, a riprova del fatto che l’It è ormai percepita come integrata nei processi).

ZeroUno: L’agenda del Simposio di quest’anno è organizzabile “per ruoli”, con percorsi personalizzabili per il Cio, ma anche per i Senior It leader. Ci spiega la scelta?
Casonato: C’è una focalizzazione sul ruolo e il profilo del Responsabile dell’Is, ma anche su chi svolge ruoli cruciali, dall’Architetto enterprise al Program and portfolio manager; dal Business process management, all’Application manager (Erp o Crm); dal Business intelligence and information manager al Security and risk manager; dal Sourcing & vendor manager all’Infrastructure & operation manager (Data center).
Guarderemo al ruolo del Cio in termini di strategia, modelli organizzativi, best practice e risk management e da vari punti di vista: come è cambiato il ruolo e come cambierà in relazione alla “nuova normalità” che dovremo raggiungere; quali opportunità si possono creare anche in una fase di recessione e di crisi, che in vari Paesi continuerà nei prossimi mesi; quale ruolo può svolgere nell’assicurare che l’It abiliti migliori performance di business. Per gli altri ruoli, i percorsi di presentazioni e sessioni sono disegnati in base al principio generale di “fornire un’esperienza completa” specifica in relazione ad un particolare ruolo. Trasversalmente per tutti abbiamo individuato problematiche affrontate e una serie di priorità di business. Le problematiche si sviluppano in: quali sfide, quali competenze specifiche, come cambiano, quali le best practice, e quali le tecnologie chiave per chi prende decisioni in una data area. E le presentazioni evidenzieranno come priorità di business: tema dei costi operativi, miglioramento dei processi di business, produttività della forza lavoro, flessibilità e agilità dell’organizzazione, gestione del rischio, e la “nuova” relazione coi Clienti, per creare una “Customer experience personalizzata, a partire dall’engagement”. Priorità di business che devono portare ad uno sbocco a un “Change Management efficace”, per il ritorno della crescita.

ZeroUno: Quali altri temi di per sé caldi consiglia di tener d’occhio a chi parteciperà?
Casonato: Soa, sviluppo applicativo, mobilità, data center, sicurezza, come temi di lungo periodo. Mentre come temi emergenti (ormai ben al di là del “tipping point”): cloud computing, governance e compliance (a fronte della sperimentata e prevedibile continua crescita di normative, a livello di Paese e di settore verticale), benchmarking e performance management, green It, emerging trends e technologies (cosa compare all’inizio della curva dell’innovazione).
E ancora il “Collective” (Social software, Consumerization, Web 2.0) in cui, ad esempio, il microblogging al 2011 è previsto come funzionalità standard in tutte le piattaforme di Social software, il che vuol dire che le aziende devono capire come usare Twitter, o quali combinazioni di soluzioni di tipo Social media e Web sono adottabili, con quali benefici e problemi. Da non trascurare lo “Unified Communication e Collaboration” (Ucc), tema che si collega alle attese di produttività, all’azienda iperconnessa, e al cloud computing. Un classico è “Come cambiano i grandi fornitori”: Microsoft, Ibm, il fiorire di annunci intorno a Oracle (Sun e Bea in testa). Per non parlare di una Cisco che si candida, con le acquisizioni fatte. da Webex alla recente Tandberg, ad essere una protagonista assoluta come fornitore di soluzioni, non più solo infrastrutturali ma Ucc, fra realtà aziendali diverse, a partire dalla Telepresence per arrivare alla Video communication. Il matrimonio fra comunicazione/collaborazione su dati e comunicazione voce (e video) sta avvenendo.

ZeroUno: Conforta la “nuova attenzione” internazionale dei Ceo per l’It, ma in Italia c’è una pesante caduta degli investimenti It (-5,9% del Pil) prevista a marzo da Assinform. Non è un’inconsistenza?
Casonato: Non credo che i dati siano inconsistenti, credo che vadano letti. Se quantifichiamo in termini di valore economico, che si misura in hardware e software venduti, la contrazione c’è. Ad esempio si sono di certo rinviati aggiornamenti di macchinari hardware. Ciò è in accordo con i risultati dello studio fra 150 Ceo che noi stessi abbiamo svolto a inizio 2009: nel Capital equipment (23%) in figura, i tre quarti delle aziende, la maggioranza assoluta, ha investito di meno. Comunque Gartner ha prodotto un forecast 2009 a livello planetario, ma anche a livello italiano, e non vede poi così nero il futuro per l’It. Il quadro Gartner è a crescita planetaria praticamente piatta, ma è molto articolato per geografie (segni più prevalenti in alcuni Paesi, segni meno in altri), settori (crescite in alcune industry, contrazioni in altre), e con una terza dimensione costituita dal mix (dove va percentualmente la spesa nella pila hardware, software, telecomunicazioni e servizi; hardware e servizi sono in generale contrazione, il software molto meno; in alcune aree ci sono crescite vicine ai due digit).

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