Samsung ed Energy Group insieme per portare la stampa 3D nelle scuole italiane

Il progetto sperimentale avviato in Europa riguarda anche l’Italia e prevede l’introduzione nella didattica delle stampanti 3D Makerbot di Energy Group per integrare in alcune scuole l’utilizzo dei dispositivi e-board e tablet di Samsung

Pubblicato il 19 Dic 2016

Competenze digitali evolute in ambito della tecnologia di stampa 3D, sarà possibile acquisirle grazie al progetto sperimentale avviato da Samsung in Europa e che coinvolgerà anche il nostro Paese.

Tale progetto (che coinvolge classi scolastiche Germania, Spagna, Regno Unito e Svezia) prevede l’introduzione nella didattica delle stampanti 3D Makerbot di Energy Group in 3 scuole italiane: l’Istituto Scolastico Maria Immacolata di Gorgonzola (Milano), l’Istituto Comprensivo Mazzini di Modugno (Bari) e la Direzione Didattica di Fucecchio (Firenze). Gli studenti, sotto la guida dei docenti del Cremit dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, potranno così integrare l’utilizzo dei dispositivi Samsung (e-board e tablet), già presenti in aula.

Nello specifico, l’iniziativa prevede in una prima fase un’attività di training a cui seguirà un momento di progettazione durante la quale i ragazzi saranno accompagnati in un lavoro di design alla realizzazione di un vero e proprio prototipo.

“È un progetto importante – ha affermato Lucio Ferranti, presidente di Energy Group – perché per la prima volta in Italia si porta la tecnologia di stampa 3D all’interno di una scuola primaria. Oggi siamo nell’era di quella che viene chiamata Industria 4.0, l’industria connessa, le attività manifatturiere che interagiscono attivamente tra loro o con chi le controlla. Verrà insegnato ai ragazzi un modo diverso, interattivo, coinvolgente, di utilizzare la manifattura. Oggi qui si comincerà a fare manifattura digitale. Energy Group da oggi sarà il riferimento per le scuole che cominceranno questo percorso innovativo. Utilizzeremo la nostra esperienza, mutuata in tanti anni dalle aziende con cui collaboriamo, per fare in modo che i semi che piantiamo oggi portino frutto tra qualche anno.”

“Il progetto è interessante – osserva Pier Cesare Rivoltella, Direttore Cremit – perché dovrebbe consentire di sottrarre la stampante 3D agli usi scarsamente didattici che spesso si finisce per farne in scuola. In particolare l’ipotesi di ricerca che vorremmo sviluppare prevede di verificare le possibilità inclusive della stampante (ad esempio a supporto di bambini ipovedenti o non vedenti) e la sua integrazione nella didattica di tutti i giorni. Cosa vuol dire, ad esempio, disporre di una stampante 3D in una classe che già abbia fatto proprie tecniche di didattica laboratoriale? Cosa aggiunge la stampa 3D all’apprendimento della matematica o della geometria? Quando si lavora per Episodi di Apprendimento Situato, è importante che gli studenti possano vedere e toccare il prodotto delle loro attività? Sono solo alcune delle domande cui proveremo a dare risposta mettendo in campo i nostri ricercatori che da più tempo lavorano sul rapporto tra l’informatica e la didattica”.

“In Italia – ha spiegato Mario Levratto, Head of marketing and external relations di Samsung Electronics Italia – ci impegniamo ormai da diversi anni per promuovere iniziative che sostengano in modo concreto l’evoluzione dell’apprendimento in chiave digitale. In tutto il mondo infatti i sistemi scolastici si stanno rinnovando, grazie all’introduzione di materie come il coding affinché i percorsi scolastici siano sempre più in linea con le richieste del mercato del lavoro, in modo che gli studenti di oggi possano essere professionisti qualificati e preparati domani. Ci auguriamo che questo sia solo l’inizio e che la sperimentazione possa essere estesa ad altre scuole in tutta Italia.”

Questa partnership rientra nel progetto più ampio Samsung Smart Future iniziato nel 2013 attraverso la costituzione di un Advisory board formato da esperti in ambito scuola e la realizzazione, insieme al Cremit dell’Università Cattolica di Milano, di un Osservatorio sui Media e i Contenuti Digitali nella Scuola, che ha coinvolto numerose scuole italiane del primo ciclo di istruzione in un processo di innovazione didattica, dotandole di tecnologie all’avanguardia quali E-boards e tablet e di formazione indirizzata a studenti, insegnanti e genitori. Ad oggi all’interno del progetto Smart Future sono state dotate di tecnologia oltre 100 classi su tutto il territorio nazionale grazie soprattutto a una proficua collaborazione con il Miur che ha portato alla sigla di un Protocollo di Intesa.

Smart Future fa parte dei progetti di Corporate Citizenship sviluppati dall’azienda in Italia con l’obiettivo di promuovere una società migliore. In particolare, Samsung è impegnata nella valorizzazione del talento e nello sviluppo di iniziative di formazione ed educazione evoluta, anche attraverso l’accesso alle soluzioni tecnologiche più avanzate, in grado di promuovere lo sviluppo delle competenze richieste dal mercato digitale, con lo scopo garantire ai giovani opportunità di lavoro qualificate e quindi un futuro migliore. Samsung sta portando avanti numeri progetti in questo ambito, indirizzati a studenti di scuole e università, in collaborazione con gli interlocutori dell’innovazione locali.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4