McAfee -Stonesoft: i motivi, le prospettive

A seguito dell’acquisizione conclusa lo scorso luglio, Emilio Turani, country manager italiano di Stonesoft, fa luce su obiettivi e strategie. McAfee punta a crescere nella network security con i Next generation firewall del vendor di Helsinki. In vista un ampliamento dell’organico.

Pubblicato il 22 Ott 2013

Per entrare in una nicchia di mercato alternativa al proprio core business e creare così rapidamente nuove opportunità di sviluppo, si compra il migliore specialista del settore. E’ nata così l’acquisizione di Stonesoft, fornitore finlandese di Next generation firewall (Ngfw) per la protezione delle reti enterprise, da parte di McAfee, colosso mondiale della sicurezza made in Usa, oggi interamente controllato da Intel, avvenuta lo scorso luglio.

La multinazionale di Santa Clara ha saputo fare bene i conti: certo le ragioni alla base dell’operazione, conclusa per 389 milioni di dollari, non sono soltanto i 6.500 clienti a livello worldwide, ma prevalentemente europei, portati dalla società di Helsinki, quanto piuttosto le potenzialità della network security, segmento in cui McAfee intende farsi strada con maggiore decisione. Gli analisti di Gartner prevedono, infatti, che il mercato degli apparati di sicurezza di rete enterprise crescerà del 7% (Cagr) l’anno per i prossimi cinque anni, fino a raggiungere un valore di 11,4 miliardi di dollari entro il 2017.

Emilio Turani, country manager italiano di Stonesoft

"McAfee – spiega Emilio Turani, country manager di Stonesoft Italy – ha visto in Stonesoft l'opportunità di arricchire il proprio portfolio attraverso la nostra gamma di Next generation firewall, prodotti di cui era mancante. Questa scelta ci rende particolarmente orgogliosi perché siamo stati tra i primi a credere in questa tecnologia, tanto che Gartner ci indica come 'visionari' [Quadrante Magico 2013 per gli Enterprise Network Firewalls e per gli Intrusion Prevention Systems, ndr]. E il mercato ci sta dando ragione: il giro d'affari mondiale dei Ngfw, attestatosi intorno ai 500 milioni di dollari nel 2012, raggiungerà i 4,6 miliardi nel 2016".

Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi dell'acquisizione, il team della società finlandese entrerà a far parte della business unit Network Security della multinazionale californiana guidata da Pat Calhoun, ma Turani assicura la massima autonomia di gestione: "McAfee apprezza il nostro modello di vendita consolidato e lascia alla società acquisita la retention del canale commerciale. Manterremo così il nostro dna e lo stesso modo di operare con clienti e partner, offrendo in più la garanzia di avere alle spalle un grande gruppo (il più grande del settore per numero di addetti, 7.500, impegnati interamente sul fronte sicurezza). Ovviamente le due aziende lavoreranno anche per un matching dei clienti al fine di generare reciprocamente nuove opportunità, ma il nostro sarà un approccio votato alla convergenza e non alla sovrapposizione".

Gli obiettivi per l'impresa finlandese sono chiari, come afferma il country manager: espandere la presenza anche sul mercato americano, dove il marchio è meno diffuso rispetto all'Europa, e ambire a una posizione di leadership, potendo beneficiare con McAfee di brandawarness, solidità finanziaria, penetrazione a livello mondiale.

"Tutto il top management di Stonesoft – prosegue Turani – manterrà la propria carica anche nel nuovo assetto societario ed è in previsione un ampliamento dell'organico a tutti i livelli. In Italia contiamo di rafforzare l'area di presales: a seguito dell'acquisizione e grazie alla brandawarness derivata da McAfee, ci aspettiamo un aumento della domanda spontanea e avremo bisogno delle risorse per gestire al meglio le richieste, soprattutto perché il nostro approccio sartoriale e la nostra offerta customizzata richiedono una forte attività di consulenza e prevendita".

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