Digital360 Awards

Le tre “R” di SAP per una business AI virtuosa

Quando si tratta di introdurre una tecnologia disruptive e si ha a che fare con il day by day delle aziende, sono necessarie prudenza e lungimiranza. SAP le cerca, creando un’AI che punta a essere affidabile e responsabile, anche dal punto di vista etico.

Pubblicato il 08 Nov 2023

Roberto Fraccappani, Head of Presales di SAP Italia

Per introdurre l’intelligenza artificiale generativa in una azienda o organizzazione, servono dei pilastri che assicurino il successo di un processo di innovazione quasi obbligatorio, ma non per questo mai dato per scontato. SAP ha scelto di declinare il proprio paradigma evolutivo sull’AI basandosi su rilevanza, responsabilità e “reliability” (affidabilità). È infatti proprio su questi concetti che, dal palco dei Digital360 Awards, racconta di aver costruito la propria strategia per portare la nuova tecnologia in ogni azienda in modo sicuro, virtuoso e allo stesso tempo semplice.

Roberto Fraccappani, Head of Presales di SAP Italia, all’evento finale dei Digital360 Awards, tenutosi in concomitanza con il CIOSumm.it, illustra i tre principi base che tuttora guidano l’evoluzione dell’offerta per come le aziende utenti la vedono cambiare. In primo piano resta la rilevanza proprio agli occhi di chi fa impiego giornaliero della SAP Business AI: “deve continuare a portare risultati pertinenti per il business, fornendo consigli e raccomandazioni per ottimizzare processi o supportando la generazione di codice, per esempio” spiega Fraccapani. Quando si parla di affidabilità, al centro ci sono invece gli algoritmi usati dall’AI, sempre da controllare e validare con occhio umano. Tutto ciò che riguarda la responsabilità, invece, comprende le sfide legate alla privacy, alla gestione del dato e ai problemi etici su cui anche l’Unione Europea si sta interrogando.

Le tre “R” di SAP per una business AI virtuosa

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“Nel nostro caso ogni risultato prodotto dall’AI viene sempre controllato e validato dall’intelligenza umana prima di essere usato nei sistemi. L’elemento umano per noi resta fondamentale, come la trasparenza e il controllo severo su bias e discriminazioni” aggiunge Fraccapani, citando la “global ethical policy” associata allo sviluppo di ogni soluzione SAP.

Illustrando la propria visione dell’AI, SAP porta ai Digital360 Awards un termine appositamente coniato: business AI. Lo ha scelto per ribadire come tale tecnologia, malgrado il suo fascino, come tutte le altre viene “incanalata” in iter di adozione e integrazione che ne assicurino l’efficacia e la sicurezza. E, soprattutto, viene valutata in base al reale e concreto vantaggio che porta all’utente nel day by day, in modo responsabile e sicuro. Una “doccia” di concretezza che Fraccapani accompagna con numerose definizioni di AI, ma sempre pragmatiche e legate a ciò che è nell’interesse delle aziende.

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