La governance del budget It

Nel programma 2012 degli Executive Dinner, incontri a cena con Cio di primarie aziende operanti in Italia, organizzati da ZeroUno, si è tenuta lo scorso 28 febbraio a Milano, presso l’Hotel Grand Visconti Palace, una serata il cui tema era “La Governance del budget IT”.

Pubblicato il 12 Mar 2012

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L’interesse che questo aspetto dell’It ha per le imprese, acutizzato dalle note difficoltà economico-finanziarie che impongono la massima attenzione ai costi e alla massima efficienza nel gestire le risorse disponibili, ha richiamato un numero di partecipanti particolarmente elevato. Tra Cio, Direttori SI, Project Leader, Cfo e altre figure chiave della funzione It sono state infatti circa quaranta le persone, provenienti da aziende di diverso genere (banche, servizi finanziari e manifatture i settori più rappresentati) che si sono confrontate con un ‘tavolo’ formato oltre che, come sempre, dal direttore di ZeroUno, Stefano Uberti Foppa che ha prima introdotto e poi moderato il dibattito, da Paolo Pasini, docente Area Sistemi Informativi della SDA Bocconi, e da Fabio Raho, Senior Solution Strategist di CA Technologies, società che sponsorizzava l’evento.

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Nel breve discorso introduttivo di Uberti Foppa è stato sottolineato come una corretta impostazione e controllo dei budget It debba non solo considerare tutti gli aspetti di finanziamento e di gestione degli investimenti e dei costi operativi, ma anche verificare la coerenza dei progetti messi a budget con le strategie dell’impresa, per non venir meno alla funzione dell’It a supporto e promozione del business. Questo concetto è stato ripreso e ampliato nell’intervento di Pasini, che ha posto la gestione finanziaria dell’It in relazione alle strategie aziendali, al performance management e alla gestione delle relazioni umane e ha presentato e illustrato nel dettaglio un modello di processo in quattro stadi: planning, budgeting, cost accounting e charging. Concludendo con la proposta (un po’ provocatoria ma non troppo) di dedicare all’IS Financial management, per la sua complessità e la molteplicità dei valori coinvolti, una specie di “Erp” dedicato.

Fabio Raho, Senior Solution Strategist di Ca Technologies.

Anche l’intervento di Raho, di CA Technologies, ha trattato il problema della necessaria convergenza delle scelte (e delle tendenze) tecnologiche con le strategie di business. In particolare, osservando come non si possa governare efficacemente l’It se le tecnologie sono troppo disomogenee, ha sottolineato l’importanza di un accurato inventario delle risorse tecnologiche presenti in azienda per valutarne l’allineamento alle reali necessità aziendali e ha raccomandato di valutare in fase di budget anche le alternative (Cloud, SaaS, outsourcing…) al sourcing dei servizi. La finalità, in entrambi i casi, è quella di ridurre per quanto possibile il costo del ‘tenere la luce accesa’ a vantaggio delle risorse per l’innovazione.

La serata è infine entrata nel vivo con l’atteso dibattito tra i convenuti. Non possiamo, qui, ricordare tutti gli interventi fatti, che come capita sempre quando il tema è ‘caldo’ si sono spesso trasformati in un vivace dialogo a più voci tra gli utenti e i relatori e che come di consueto verranno analizzati in una prossima occasione. Possiamo però dire che a parte alcuni interventi specifici sui meccanismi di gestione dei progetti e di controllo delle spese, la più importante problematica emersa, o almeno quella che ha suscitato le discussioni più vivaci, è la condivisione dell’ownership e della responsabilità dei progetti It tra la funzione It e le linee di business. Il problema pare dominato da due tendenze contrastanti: da un lato i vantaggi dati dal coinvolgere il business (il ‘cliente’ per l’It) nell’assumersi costi e rischi dei progetti richiesti e dall’altro lato il pericolo, così facendo, di diventare esecutori di iniziative altrui e venir meno alla funzione propositiva dell’It e , in ultima analisi, di sminuire il proprio ruolo (anche se su questo aspetto molto ci sarebbe da aggiungere rispetto alla necessità dell’IT di diventare sempre più “advisor” credibile e competente per le Lob). Di questo tema dominante si è discusso sotto una quantità di aspetti (come interpretare le richieste delle Lob, come valutarne costi e Roi, come verificarne ex-post gli scostamenti e molto altro ancora), per giungere alla fine a convenire sull’importanza di creare, ove non vi sia, la figura del Demand manager, in funzione appunto di snodo tra business e It. Un resoconto dettagliato del vivacissimo dibattito tenuto durante l’evento verrà pubblicato nei prossimi giorni.

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