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Enterprise & Industrial Metaverse: lo stato dell’arte e principali use case del 2023

Oscurato da Generative AI in termini di popolarità, il metaverso continua la sua crescita dietro le quinte, trascinato dalle sue declinazioni enterprise e industriali. Facciamo il punto e osserviamo le principali applicazioni pratiche

Pubblicato il 13 Set 2023

Immagine di imajinajib su Shutterstock

Da un paio d’anni, il metaverso è oggetto di dialogo e confronto tra operatori. Ce ne sono diverse declinazioni: quella maggiormente commerciale, che punta a sviluppare innovativi modelli di vendita e di relazione tra aziende e clienti, ma anche quelle di industrial e enterprise metaverse che hanno un potenziale analogo se non addirittura superiore.

Grandi aspettative per il metaverso enterprise e industriale

Citando McKinsey, l’enterprise metaverse è l’ambiente digitale, spesso immersivo, che “replica e connette ogni aspetto di un’organizzazione al fine di ottimizzare esperienze e processi decisionali”. L’enterprise metaverse è spinto dalla domanda di migliori strumenti di collaborazione e comunicazione e può rivoluzionare completamente il paradigma di lavoro e processi consolidati da decenni. Può agire positivamente sulla comunicazione con i clienti, sulla formazione, la collaboration e, più in generale, sulla employee experience, da cui una maggiore efficienza operativa, una migliore collaborazione tra dipartimenti e processi decisionali più rapidi.

Citando EY, la declinazione industrial del metaverso è invece una “fusione physical-digital e un potenziamento umano per applicazioni industriali” che può cambiare il modo in cui le aziende gestiscono la ricerca, lo sviluppo di prodotto e la gestione dei propri asset (macchinari, building…). Per quanto concerne i digital enabler, al centro di tutto ci sono il cloud, la extended reality (XR) e, soprattutto, il digital twin.

La fiducia nel metaverso non viene meno

Il concetto stesso di metaverso è stato ampiamente discusso negli ultimi anni come principale trend innovativo, per poi passare in secondo piano a causa del trend disruptive della generative AI. Risulta così interessante comprendere come si stiano muovendo le aziende rispetto a un filone di innovazione che, hype a parte, resta molto interessante.

Secondo una recente ricerca di HFS Research, il 100% delle imprese aumenterà i propri investimenti nel metaverso nei prossimi due anni, e quasi la metà (47%) è pronta ad aumentarli dal 10% al 20%. Un altro trend è quello del low code, per il quale si segnala un incremento medio degli investimenti pari all’80%. È interessante notare come esista un forte legame tra metaverso e low code, poiché sono già disponibili piattaforme cloud che consentono di realizzare casi d’uso di enterprise e industrial metaverse con una limitata necessità di codice.

Il 58% delle aziende ha avviato almeno un progetto pilota

Passando a un recente report pubblicato da EY e Nokia a giugno 2023, il metaverse at work (enterprise + industriale) sta guadagnando attenzione: oggi, solo il 2% degli intervistati lo considera una moda passeggera e il 58% delle aziende favorevoli a esso ha già avviato almeno un programma pilota. Il 94% di chi non l’ha ancora fatto, è intenzionato a provvedere nei prossimi due anni. Ciò dimostra che le declinazioni enterprise e industriali del metaverso sono considerate un elemento di differenziazione concreto in tutto il mondo. Nel settore industriale, ad esempio, l’Enterprise metaverse è una vera e propria estensione sinergica del paradigma 4.0.

Enterprise metaverse, gli use case di successo nel 2023

Nonostante gli analisti siano concordi che il pieno potenziale del metaverso sia ancora da scoprire (secondo McKinsey, si tratta di un’opportunità da 5.000 miliardi di dollari entro il 2030), gli ambiti di applicazione in ottica corporate sono già diversi. Meritevoli di menzione sono:

  • HR, con virtual recruiting e onboarding;
  • formazione e training immersivo;
  • customer support innovativo;
  • virtual showroom;
  • eventi virtuali;
  • virtual workplace.

Per quanto riguarda il training, EY e Nokia fanno notare quanto si stia sviluppando il concetto di XR hands-on training, che ricopre una posizione ibrida tra le applicazioni enterprise e industrial del metaverso. Basandosi su virtual/digital twin, consente di apprendere scenari reali senza bisogno di prodotti o macchinari fisici, con tutti i benefici del caso. È quindi di uno use case di grande prospettiva, capace di determinare una riduzione del 65% dei costi capex e, ovviamente, un contestuale incremento nei parametri di sostenibilità.

L’applicazione probabilmente più interessante, ma anche meno esplorata, è l’ufficio virtuale. Gli analisti sottolineano il suo grande potenziale, ma riconoscono anche una certa lentezza nell’implementazione, dovuta al fatto che molte aziende stanno ancora completando la transizione post-pandemica verso piattaforme di collaborazione “tradizionali” come Teams o Workspace. L’obiettivo resta quello di creare spazi di lavoro più immersivi, abbattendo il limite del monitor e della scrivania a favore di ambienti di lavoro virtualmente illimitati e persistenti.

Quando il metaverso potenzia l’industria 4.0

Se le applicazioni enterprise hanno di per sé un grande potenziale, la maggior parte degli sguardi è fissa su quelle industriali. Secondo il report di EY e Nokia, il 96% delle imprese ritiene che l’enterprise metaverse abbia la capacità di accelerare il deployment, l’adozione e la monetizzazione dei progetti di Industria 4.0 attraverso un corretto mix di use case fisici e virtuali.

Oggi, le applicazioni dell’industrial metaverse sono molteplici e vanno dal design del prodotto all’ottimizzazione del processo produttivo, fino al post-vendita con fattispecie di manutenzione predittiva potenziata. Nell’ambito del design e del testing, per esempio, un’applicazione significativa è rappresentata dalla virtualizzazione dell’R&D, della prototipazione e del testing. Tale approccio è impiegato da ben prima dell’enterprise metaverse, ma le tecnologie attuali sono in grado di conferire un livello di fedeltà mai visto e, soprattutto, di abbinarvi capacità collaborative. Tra i benefici maggiormente rilevati dalle aziende si segnala l’efficientamento dei processi e la maggiore sicurezza.

La realtà estesa viene poi impiegata a fini di user testing (UX) del prodotto, un caso d’uso particolarmente gradito dall’automotive, laddove è impiegato dal 10% delle imprese e ha un impatto importante su efficienza e sostenibilità.

Tra gli use case, stanno poi emergendo la manutenzione predittiva basata su XR, nonché un tema più ampio, ovvero quello dell’ottimizzazione virtuale delle facility. Qui il gemello digitale e modalità di visualizzazione e interazione avanzate sono in grado di rivoluzionare il modo in cui le aziende monitorano strutture, asset e interi processi. Le rappresentazioni virtuali possono anche fungere da cruscotto di reportistica per la cattura di dati provenienti dall’IoT e per la loro valorizzazione in tempo reale, a beneficio della continuità del business, dell’efficienza e della produttività.

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