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Ricerca e sviluppo di Ericsson, l’Italia: eccellenza mondiale

Negli ultimi 20 anni sono stati concessi ai ricercatori italiani 750 brevetti, ecco alcuni progetti recenti

Pubblicato il 16 Dic 2021

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1 brevetto ogni 10 giorni, per un totale di 750 brevetti concessi negli ultimi 20 anni ai ricercatori italiani che contribuiscono allo sviluppo dei portfolio Networks e Digital Services, oltre che all’evoluzione della ricerca di base di Ericsson. Grazie ad avanzate competenze scientifiche e progettuali e alla collaborazione con le più importanti università e istituti di ricerca, in Italia nascono, infatti, alcune delle soluzioni hardware e software più innovative (sotto il profilo di compattezza, latenza e gestibilità delle reti e consumo energetico) adottate dai principali operatori mobili a livello globale.

La R&S di Ericsson ha fatto il suo debutto in Italia nel 1978 e oggi, con i centri di eccellenza mondiale di Genova, Pisa e Pagani, lavora non solo allo sviluppo del 5G e alla sua evoluzione, ma anche a tematiche chiave per la transizione digitale ed ecologica del Paese, abilitando soluzioni innovative per lo smart manufacturing, smart transportation, e-health, cybersecurity e l’efficienza energetica.

Dopo il record mondiale del 2013, quando la tecnologia ottica italiana fu protagonista in Australia della trasmissione dati a 1 terabit al secondo, la R&S italiana ha lavorato anche all’integrazione del grafene nei circuiti fotonici per sfruttare appieno le caratteristiche trasmissive di questo materiale performante ed ecologico e aprire la strada al 6G e all’Internet dei sensi.

La cultura della ricerca scientifica di Ericsson è strettamente collegata alla capacità innovativa: all’interno dei tre centri di Genova, Pisa e Pagani, sono infatti operativi gli ”Innovation Garage”, veri e propri ecosistemi di innovazione, aperti a studenti, startup, imprese e PA del territorio nonché palestra tecnologica per i ricercatori Ericsson. Alcuni risultati dei progetti di ricerca realizzati durante l’ultimo anno sono stati presentati in occasione dell’Ericsson R&D Day, giunto alla sua decima edizione, che ha visto la partecipazione e il contributo di circa 700 ricercatori.

Droni 5G per il monitoraggio delle infrastrutture stradali

Nell’ambito del progetto “5G SmartG”, finanziato dal MISE, per infrastrutture stradali sicure a Genova, i ricercatori di Ericsson hanno equipaggiato con tecnologia 5G un drone per il monitoraggio da remoto di strade e ponti e la raccolta di importanti informazioni come quelle relative alla viabilità. Il caso d’uso specifico sfrutta le caratteristiche di bassa latenza ed elevata capacità di trasmissione di video HD di una rete 5G commerciale e avanzati algoritmi per l’intelligenza artificiale.

Orchestra itinerante 5G

Nell’ambito del progetto 5G-TOURS, finanziato dall’UE, è andato in scena il primo concerto 5G itinerante al mondo. Musicisti e attori si sono esibiti da punti diversi della città di Torino, tra cui Palazzo Madama e Piazza Castello, dando vita ad una spettacolare esibizione artistica sincronizzata. La rete 5G ha garantito in modo costante alte velocità e bassissime latenze, al fine di assicurare una trasmissione contemporanea di diversi flussi video in alta definizione dalle videocamere alla regia centrale. La copertura 5G all’interno di Palazzo Madama (patrimonio mondiale UNESCO) è stata realizzata attraverso una progettazione personalizzata e con apparati non invasivi, coprendo tutta l’area museale senza alcun impatto estetico.

Progetti per l’inclusione sociale

Secondo Ericsson, la trasformazione digitale è un motore per una crescita economica sostenibile e un potente abilitatore di inclusione sociale. Per questo motivo i ricercatori italiano sono impegnati anche in progetti che hanno un impatto positivo sulla società.

Il progetto Storytellers è un servizio di lettura a distanza che unisce una comunità di lettori adulti con i bambini e le loro famiglie. Il bambino prende in prestito dalla biblioteca una Storybell, ovvero un robot a forma di campana, che potrà suonare quando desidera ascoltare una storia. In questo modo una telefonata viene indirizzata ai lettori disponibili, fino a quando il primo risponde e diventa lo “storyteller” di quel bambino, per quella lettura. Da quel momento le persone possono parlarsi in tempo reale attraverso la campana. Il progetto mira a supportare le relazioni intergenerazionali e ha ricevuto fondi dal progetto europeo Designscapes per lo sviluppo dell’idea e la prototipazione. Ericsson partecipa al progetto Storytellers nella fase post-pilota, intervenendo nell’architettura hardware e software che permette alla campana di connettersi sfruttando gli standard dell’ambiente IoT.

Ericsson supporta il percorso sportivo di Tam Tam Basketball, associazione no-profit, formata da figli di immigrati nati in Italia ma privi di cittadinanza. Lo scopo dell’associazione dilettantistica sportiva di Castel Volturno, gestita dall’ex cestista Massimo Antonelli, è generare un impatto positivo sulla vita dei ragazzi e delle ragazze, con una particolare attenzione all’inclusione sociale attraverso lo sport. I ricercatori Ericsson di Genova e Pagani hanno messo in campo le loro competenze in ambito analytics e trasmissione dei dati su rete cellulare per rilevare i principali parametri fisiologici dei giocatori, così come i dati relativi ai movimenti, alla postura e ai tiri a canestro. I dati, rilevati tramite una pettorina dotata di sensori e videocamere HD, vengono trasmessi a un’infrastruttura edge cloud tramite rete 5G, quindi processati e visualizzati in una dashboard che permette ai giocatori di monitorare le proprie prestazioni e migliorarsi costantemente.

Alessandro Pane, Direttore Ricerca e Sviluppo di Ericsson in Italia, ha commentato: ”Ricerca e innovazione devono tornare al centro del dibattito strategico sulle sfide e priorità dell’Italia, in quanto leve fondamentali per guidare la ripresa post-Covid, accelerare la transizione ecologica e colmare il ritardo digitale presente in alcune aree del Paese. Servono politiche pubbliche mirate a favorire lo sviluppo di settori ad alta tecnologia e la nascita di ecosistemi di livello internazionale, capaci di attrarre e far crescere talenti e di competere con le migliori realtà straniere. I centri di Genova, Pagani e Pisa sono esempi tangibili di quello che abbiamo realizzato nel corso del tempo, facendo evolvere le nostre competenze attraverso un approccio orientato all’apertura e all’inclusione verso università, imprese e altri enti di ricerca”.

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