Sono i CIO la chiave dell’azienda intelligente, grazie ai Business Analytics

In un contesto economico sempre più sfidante, recuperare efficienza ed elaborare nuovi modelli di sviluppo del business sono prerequisiti essenziali per le strategie di tutte le aziende. Aziende che, quindi, chiedono a tutti gli stakeholder interni di intervenire nei modi e nei tempi corretti, secondo le proprie competenze e posizioni, per migliorare i processi che governano l’impresa. Ma perché vi sia effettivo miglioramento, occorre avere al contempo il controllo continuo e in tempo reale delle performance effettivamente realizzate.

Pubblicato il 20 Apr 2010

Gli stakeholder interni e la “intelligent enterprise”
In questo scenario, qual è il ruolo dei CIO, dei dipartimenti IT e degli utenti business in azienda? La base comune per avviare questa “re-ingegnerizzazione dei processi” è diffondere le tecniche e le best practice di business intelligence a ogni livello dell’organizzazione aziendale, e trasversalmente alle diverse attività da quelle decisionali a quelle più operative, in modo da generare dai processi le conoscenze utili a governare l’azienda e a migliorarne le prestazioni: ottimizzati attraverso la business intelligence, i processi possono essere razionalizzati e tradotti in modelli che ne consentono il riutilizzo in nuovi e diversi contesti, rendendo l’azienda sempre più “intelligente” nel proprio modo di operare.
Per raggiungere l’ambizioso obiettivo di diventare una “intelligent enterprise”, tuttavia, non è più sufficiente la Business Intelligence tradizionale, focalizzata soprattutto sul query & reporting. Sono necessari strumenti in grado di raccogliere dati da fonti diverse, qualificarli ed elaborarli secondo parametri standard riconosciuti per generare previsioni attendibili. In una parola, sono necessari strumenti di Business Analytics. Solo con la diffusione in azienda di modelli di analisi degli eventi e della capacità di simulare nuovi scenari, la condivisione delle informazioni diventa per l’azienda un’opportunità di migliorare in modo continuo la propria azione sul mercato e le proprie performance, allineandosi di continuo alla complessa evoluzione della domanda di mercato. In quest’ottica, i BA diventano una componente fondamentale dei modelli organizzativi e gestionali, in grado di simulare scenari futuri e supportano scelte di business che creano valore aggiunto per l’azienda. Ottimizzando le risorse e riducendo i costi.

Il CIO “trusted advisor” grazie ai Business Analytics
Nel quadro degli stakeholder interni all’azienda, come si colloca, dunque, l’IT? Secondo Gartner, la BI intesa come strumento per contribuire alla comprensione delle dinamiche di business complessive dell’azienda – ovvero come BA – è al top delle priorità dei CIO in tutte le realtà aziendali. Una priorità che riflette il nuovo ruolo che le aziende assegnano all’IT e soprattutto al CIO: non più semplice supporto tecnico, ma “trusted advisors” interni che devono essere in grado di mettere le loro capacità tecnologiche al servizio della crescita dell’azienda, supportando gli utenti di business trasversalmente nei diversi dipartimenti.
Disporre di un’infrastruttura IT basata anche su modelli previsionali e tecniche predittive permette ai manager di prevedere l’impatto delle proprie decisioni sul business e investire le proprie risorse in strategie e azioni in grado di portare maggiori risultati. I BA supportano le aziende, per esempio, nel gestire la parte commerciale, sviluppare piani di crescita e individuare le giuste leve su cui puntare: aumento del ritorno delle campagne di marketing, monitoraggio dei fornitori e ottimizzazione delle politiche di acquisto, nella gestione del budget e la cost allocation, per simulare modifiche organizzative.

I BA per tutte le funzioni aziendali e per tutte le industry
Business Intelligence e Business Analytics diventano così termini che non individuano più solo attività IT, ma una tematica strategica per ogni area organizzativa. Marketing, gestione delle risorse umane, relazione con il cliente, adeguamento a normative, sostenibilità, gestione del rischio, controllo di gestione sono tutte aree che possono ottenere straordinari risultati dall’utilizzo di tecnologie analitico-predittive. Lo conferma il fatto che, secondo un’analisi dell’Osservatorio BI della School of Management del Politecnico di Milano, nonostante la congiuntura economica, il volume d’affari di questo mercato stia registrando una crescita fra l’8 e il 12%.
SAS è stata un pioniere di questo trend che vede i Cio come agenti di cambiamento e trusted advisor dei clienti interni aziendali. E per rispondere a questa esigenza ha da tempo evoluto la sua offerta di BI in un framework di Business Analytics. Con il supporto del Business Analytics Framework di SAS, l’IT diventa partner delle risorse business per risolvere problematiche business-critical. Risultati? Aumento degli utili, più customer satisfaction, valorizzazione dell’IT nel contesto aziendale.
Grazie alle loro capacità predittive, le soluzioni BA portano vantaggi misurabili in tutte le aree aziendali e nei più diversi settori economici – dalla banca-assicurazione alle utility, dall’industria manifatturiera alla pubblica amministrazione.

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