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Flop tecnologici, quali le cause del fallimento dei progetti innovativi?

Tra i dati della ricerca Kaspersky “Empowering innovations: Create a work environment to drive positive change” i motivi per cui i progetti innovativi di digital transformation possono andare incontro a fallimento

Pubblicato il 23 Nov 2020

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Il 95% dei responsabili dello sviluppo di progetti di innovazione nelle imprese a livello globale e il 92% in Europa ha dichiarato di veder fallire tali progetti prima che vengano lanciati. Questo è quanto riscontrato nella ricerca Empowering innovations: Create a work environment to drive positive change commissionata da Kaspersky a Savanta che ha coinvolto 304 decision maker senior nel campo nell’innovazione, provenienti da Europa, MEA, APAC, LATAM, Nord America e CSI, e attivi in settori diversi e grandi organizzazioni (oltre 500 dipendenti).

Accade spesso che i prodotti innovativi sviluppati dalle imprese non riscuotano successo. Tuttavia, il fallimento di un progetto già lanciato sul mercato è solo l’aspetto più evidente dell’insuccesso. Nello studio infatti si legge che la fase di sviluppo è considerata la più impegnativa di tutto il “ciclo di vita del processo di innovazione”. Lo conferma un terzo (36%) degli intervistati a livello globale e il 26% del campione europeo.

Il 19% degli intervistati a livello globale concorda sul fatto che, la ragione principale del fallimento di un progetto innovativo, dipenda dalla la mancanza di un piano e di procedure strutturate. Questo significa che, per trasformare un’intuizione brillante in una proposta redditizia e realizzabile, la capacità di esecuzione è importante tanto quanto l’originalità dell’idea stessa. Una volta stabilita la roadmap, è necessario anche riesaminarla regolarmente, in modo da stare al passo con le attività dei concorrenti, i trend di mercato e le fluttuazioni del settore.

La sicurezza informatica non è stata annoverata tra le ragioni principali per cui i progetti possono fallire. Ciononostante, è opinione comune (per il 74% degli intervistati a livello mondiale e l’86% in Europa) che non includere i Chief Information Security Officer (CISO) nelle prime fasi del processo aumenti la probabilità che le imprese non riescano a realizzare i loro progetti innovativi.

La causa potrebbe essere l’incapacità di adattare i progetti alle severe norme di sicurezza informatica. Più della metà degli intervistati, infatti, (57% a livello europeo e 54% a livello globale) ritiene che le policy IT della propria azienda rappresentino un ostacolo per l’innovazione.

“Un’azienda che vuole innovare dovrebbe essere disposta a correre dei rischi ed essere pronta ad affrontare anche eventuali insuccessi che sono inevitabili quando si cerca di realizzare qualcosa di veramente nuovo. Tuttavia, ci sono comunque alcuni accorgimenti pratici per assicurarsi che una tecnologia o un nuovo prodotto raggiungano la fase di lancio. La sicurezza informatica non dovrebbe rappresentare un’altra barriera all’interno dell’azienda, ma dovrebbe essere parte integrante del progetto sin dall’inizio. È fondamentale coinvolgere i CISO sin dalle prime fasi della pianificazione di qualsiasi progetto tecnologico innovativo”, ha dichiarato Alexander Moiseev, Chief Business Officer di Kaspersky.

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