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Automatizzare anche le strade: il Giappone digitale riaccende i motori



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Tra i vari annunci per riprendere la trasformazione del Paese emersi nella recente conferenza sulla riforma amministrativa e finanziaria digitale, il Governo promette nuove tecnologie anche in scuole e governi locali. E caselli. 

Pubblicato il 24 mag 2024

Marta Abba'

Giornalista



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È noto a tutti che ad accomunare l’Italia al Giappone ci siano i forti problemi di natalità e quelli di overturismo. Sono entrambi aspetti molto evidenti in entrambe le narrazioni mediatiche dei due Paesi, e anche confermati dai fatti: nessuno si può sorprendere. Meno intuibile, invece, soprattutto da parte della nazione posta dove nasce il sole la condivisione di un quadro critico anche in ambito di digital transformation. E perfino nel traffico. Ma il mondo sta cambiando, e per non restare indietro serve non perdere nemmeno una “puntata”.

Tre progetti “di rapida realizzazione”

Quella da cui è emerso tutto ciò è stata la quinta puntata nipponica, la quinta Conferenza sulla riforma amministrativa e finanziaria digitale del Giappone. Per provare a modificare gli umori della popolazione, dopo un forte crollo di fiducia legato a fughe di dati e da servizi confusi, il Governo ha esordito con tre annunci. Si tratta di tre progetti concreti, tutti mirati alla digitalizzazione dei servizi governativi e tutti definiti “di rapida realizzazione”.

Il più urgente, secondo il primo ministro che li ha ufficialmente presentati, riguarda la standardizzazione dei moduli governativi. In concreto, si tratta di prendersi l’impegno di sviluppare sistemi standard da fornire a ogni governo locale come supporto ai propri sforzi di digitalizzazione. Strumenti in parte intangibili, trasparenti agli occhi dei singoli cittadini che potrebbero però beneficiarne in seconda battuta, se ben sfruttati.

Accompagnano questo passo avanti promesso anche l’impegno per una maggiore digitalizzazione delle scuole, con l’utilizzo dei dati sul sistema educativo, e l’introduzione delle prescrizioni elettroniche. Due progetti che stanno a cuore ai singoli e alle famiglie, di potenziale impatto anche mediatico, se saranno portati avanti con efficacia e rapidità, come promesso.

Tecnologie in campo contro il traffico locale

Il Giappone non ha però finito di sorprendere, anzi. Durante la conferenza di “svolta digitale”, ha annunciato un impegno crescente e mirato anche in tema di trasporti. Ha parlato di droni, accennando a volerne agevolare l’uso e il funzionamento stesso, ma anche di caselli autostradali, confermando di volerli digitalizzare, per migliorare l’efficienza della viabilità nazionale e locale.

Su scala regionale, spunta invece un progetto per risolvere il problema del traffico. Rientra nel piano per la digitalizzazione perché l’intenzione sarebbe quella di tracciare strade dedicate ai veicoli autonomi che gestiscono il piano logistico.

Un’idea che suona futuristica, ma non irrealizzabile. Non per un Giappone che, nonostante non sia in forma brillante, continua ad avere importanti risorse sia tecnologiche che economiche. Infatti, il governo non solo immagina nuove strade ma vuole un quadro, un progetto “su carta” e una selezione di possibili percorsi. Ed entro qualche mese.

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