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Satelliti Amazon connetteranno il Giappone: NTT scommette su Kuiper

La gigantesca Telco giapponese ha scelto il progetto di internet spaziale di Amazon per servire le aree rurali e offrire maggiore resilienza e disponibilità alle imprese. Vuole garantire una connettività sicura e ridondante e Amazon ha i tempi contati per riuscire ad assicurargliela su così larga scala. Quello del Giappone, per Kuiper sarà un vero test

Pubblicato il 05 Gen 2024

Immagine di metamorworks su Shutterstock

È in corso da tempo una impalpabile partita ad una sorta di Risiko digitale e geopolitico, che evolve assieme alla tecnologia, inglobando sempre più giocatori e carte da mettere sul tavolo. Proprio in questa partita si assiste alla creazione di una nuova alleanza strategica nella zona del Pacifico asiatico: una collaborazione nel nome della rete a banda larga satellitare in orbita terrestre bassa (LEO – low earth orbit). In questo ambito tecnologico, i protagonisti sono quei sistemi generalmente utilizzati nelle telecomunicazioni e che orbitano da un centinaio di km fino a 2000 km da Terra. Stanno avendo successo perché permettono di fornire servizi telefonici satellitari dove spesso è impossibile implementare linee di terra, per esempio nelle aree potenzialmente sottosviluppate e più bisognose di non restare isolate. Ma non solo.

Alleanza pacifica per utenti privati e imprese

I due alleati sono l’azienda Telco giapponese NTT e Amazon: la prima ha deciso di utilizzare il Progetto Kuiper per potenziare le performance di comunicazione offerte agli utenti, in particolare in termini di disponibilità e resilienza. Questo Paese non si può certo definire sottosviluppato: in generale è servito in modo efficiente da connessioni terrestri in fibra e wireless. Nonostante il suo piglio innovativo e al passo coi tempi, la sua natura e la sua posizione lo costringono però a optare per soluzioni alternative. Le numerose montagne e isole, per esempio, in caso di disastri naturali e altre emergenze rendono difficile il ripristino della connettività. I terremoti e gli tsunami non fanno che aggiungere complessità e incertezza all’operare di chi si occupa di comunicazioni.

Si spiega bene quindi come mai NTT abbia scelto l’opzione Kuiper, rinunciando a fibra e wireless per assicurare alle zone rurali e remote che saranno incluse nella rete.

Un pensiero per chi non vive in città, quindi, ma anche per le aziende giapponesi che potranno sfruttare la “nuova” connettività per applicazioni che spaziano dall’IoT, alla manutenzione predittiva, dalla gestione della flotta alla produzione a distanza. “Incluso nel pacchetto”, anche i servizi AWS per l’esecuzione di applicazioni di machine learning e AI.

Ciò che spera Amazon, è di “conquistare” la fiducia e la stima dell’intero Gruppo NTT che potrebbe voler allargare l’accordo anche alla sua NTT Data, provider di servizi cloud. Negli ultimi mesi, è riuscita ad avere dalla sua parte altre big, tra le ultime Vodafone, per progetti di connettività 4G e 5G in Europa e Africa. Da parte sua, Starlink di SpaceX può per ora vantare il provider di telefonia mobile statunitense T-Mobile e la telco spagnola Telefonica.

Corsa contro il tempo: Amazon pensa a un test

Se crescono i soggetti che scommettono sul progetto Kuiper, viene spontaneo domandarsi a che punto sono i lavori. A inizio novembre, secondo quanto annunciato da Amazon stessa, un paio di satelliti prototipo hanno raggiunto un tasso di successo del 100% nei test di streaming video, videochiamate bidirezionali e commercio elettronico. Anche le strutture di telemetria, tracciamento e controllo sembrerebbero funzionare e le performance standard garantirebbero una velocità fino a 400 Mbit/sec, a un costo di produzione inferiore a 400 dollari.

“Lavori in corso”, quindi, e con tempi stretti, ma soprattutto all’orizzonte, nitido, il grande ostacolo rappresentato dalla scalabilità. Ora che NTT è salito a bordo, Amazon deve arrivare a fornire realmente la connettività alla enorme quantità di utenze servite da questa azienda. La sfida è ambiziosa e tutta ancora da giocare: servono almeno 578 satelliti lanciati e funzionanti su 1600 per avviare il servizio Internet e, per ora, questi numeri sono un miraggio. A partire dalla seconda metà del 2024, quindi, Amazon sembra aver pensato di testare in beta i servizi di connettività con clienti e partner selezionati, tra cui proprio NTT.

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