Affrontare la crisi con l’Open Source

Secondo Gianni Anguilletti, country manager di RedHat, il software Open Source rappresenta un’ottima risposta alle esigenze delle aziende, in grado di consentire innovazione e risparmi nell’ordine del 50 – 70% negli ambiti di riferimento. Si tratta di tecnologie che garantiscono innovazione, qualità, sicurezza, caratteristiche direttamente proporzionali al numero di persone che collaborano alle attività di sviluppo. Leggi l’intervento.

Pubblicato il 05 Mag 2009

Abbiamo ricevuto questo testo da Gianni Anguilletti, country manager di RedHat, che volentieri pubblichiamo.

Alla luce della delicata situazione in cui si trova l’economia mondiale vorrei illustrare alcune riflessioni.
In particolare vorrei condividere con i lettori di ZeroUno la convinzione che, ora più che mai, il software Open Source (soprattutto quando debitamente collaudato, certificato e supportato) rappresenta un’ottima risposta alle esigenze delle aziende, in grado di consentire innovazione e risparmi nell’ordine del 50 – 70% negli ambiti di riferimento.
Le imprese si trovano oggi ad operare in un contesto sempre più complesso, caratterizzato da mercati iper-competitivi, globalizzati e soggetti a cicliche “tempeste finanziarie”; si assiste quindi a una continua riduzione del ciclo di vita dei prodotti e dei servizi che una clientela sempre più competente esige siano funzionalmente perfetti, economicamente sostenibili e rapidamente disponibili.
In questa situazione viene a determinarsi un’esasperazione della necessità di “fare di più con meno” che ormai da diversi anni attanaglia le aziende che desiderano mantenere, o addirittura incrementare, il proprio vantaggio competitivo e che oggi sta diventando praticamente una questione di sopravvivenza.
Le conseguenze sui sistemi informativi delle imprese sono particolarmente “pesanti” e si possono riassumere, da una parte, con una drastica riduzione dei budget disponibili mentre dall’altra (quasi paradossalmente) si richiede proprio all’IT di assumere un ruolo sempre più decisivo a supporto delle iniziative di business aziendali, iniziative che sono necessariamente rivolte a “fare innovazione”, efficienza e competitività.
In questi dipartimenti nascono quindi forti esigenze che sono piuttosto semplici da identificare ma alle quali è decisamente complesso trovare risposte concrete ed esaustive.
Mi riferisco in particolare alle necessità di abbattere i costi di gestione delle infrastrutture informatiche, riducendone contestualmente la complessità di gestione, aumentando la loro flessibilità e capacità di poter essere rapidamente adattate alle mutevoli condizioni di business in cui opera l’azienda

Le opportunità dell’Open Source
Le risposte a queste esigenze possono essere fornite dalle applicazioni concepite secondo il modello Open Source. Infatti esse vengono definite, sviluppate e ottimizzate da una comunità di programmatori che, essendo costituita da centinaia di migliaia di professionisti, non essendo soggetta a condizionamenti di tipo commerciale e avendo adottato un “codice deontologico” secondo il quale tutti i frutti del proprio lavoro debbono essere condivisi senza limitazioni con tutti coloro che lo desiderano (sia che si tratti di singoli utenti sia di intere organizzazioni)
è in grado di rilasciare in tempi straordinariamente rapidi tecnologie in grado di rispondere a queste esigenze.
Si tratta infatti di tecnologie che garantiscono: Innovazione, Qualità, Sicurezza, qualità direttamente proporzionali al numero di persone che collaborano alle attività di sviluppo; Libertà di scelta, che si traduce nella possibilità per gli utenti di adottare diverse piattaforme hardware mantenendo una piena compatibilità delle applicazioni verticali da esse ospitate, grazie al pieno rispetto da parte del codice Open Source degli standard presenti sul mercato; Ottime prestazioni: funzionalità più “performanti” e meno esigenti in termini di risorse, che consentono quindi l’utilizzo di computer meno potenti e meno costosi per la loro messa in esercizio; Flessibilità, maggior semplicità di gestione e adattamento, in quanto uno degli aspetti tenuti in maggior considerazione dagli sviluppatori Open Source è proprio rappresentato dagli aspetti di “gestibilità” delle applicazioni stesse; Sostenibilità Economica in quanto le licenze e la manutenzione dei software open source costano meno degli equivalenti proprietari; questo è reso possibile dal fatto che i costi di sviluppo sono inferiori dato che tali attività vengono effettuate da centinaia di migliaia di programmatori.
Ecco che, come conseguenza, le aziende possono: ridurre il Costo Totale di Proprietà relativo alle proprie Infrastrutture Informatiche, liberando preziose risorse che possono essere investite in processi di innovazione e iniziative per migliorare la propria competitività; abbattere la complessità di gestione del proprio IT, consentendo al personale di svincolarsi dalle attività a basso valore aggiunto, focalizzandosi sul “cosa” e non sul “come” e diventando così un valido bacino di risorse aggiuntive a supporto delle iniziative di business dell’azienda; migliorare le Performance e la Flessibilità, ottenendo una maggior reattività alle mutevoli condizioni competitive del mercato, resa possibile da infrastrutture informatiche in grado di essere rapidamente adattate alle richieste dell’azienda e del mercato stesso (mi riferisco in particolare a situazioni come quelle determinate da un picco di richieste di capacità elaborativa – magari dovuto ad una certa stagionalità del business di un’azienda che opera attraverso il web – o al fatto di dover velocizzare il ciclo di sviluppo di nuove applicazioni che si dovessero rendere necessarie per cogliere determinate opportunità)
Risultato: Efficienza Operativaed Agilità Competitiva

Il supporto di chi ha l’Open Source come mission
Ovvio che questi vantaggi possono essere ulteriormente amplificati se, per l’implementazione di queste tecnologie, ci si avvale della collaborazione di società che sono focalizzate al sostegno ed alla divulgazione del modello Open Source.
Infatti per cogliere appieno i benefici appena illustrati, non limitandosi quindi a fare un utilizzo accademico e/o sperimentale del software Open, occorre poter contare sul supporto di organizzazioni che siano in grado di garantire il successo delle iniziative di innovazione tecnologica e contenimento dei costi delle aziende.
In particolar modo queste organizzazioni devono essere membri influenti e stimati della “comunità”, che partecipano attivamente al processo di sviluppo delle varie tecnologie, facendosi carico di interpretare le esigenze delle aziende per fare in modo che la comunità stessa possa poi tradurle in “codice”.
Ancora più importante è la loro funzione verso gli utenti, ai quali debbono essere in grado di garantire, attraverso adeguate ed efficienti metodologie di erogazione, la fruibilità delle applicazioni in ambiti “mission & business critical”.
Questo deve avvenire attraverso: un opportuno lavoro di “engineering” mirato ad identificare, ottimizzare e “pacchettizzare” i migliori sviluppi tecnologici della comunità in relazione alle esigenze delle imprese; un’intensa attività di controllo qualità e certificazione, tale da garantire il corretto funzionamento delle applicazioni con una vasta gamma di piattaforme/periferiche hardware e pacchetti software verticali (Sistemi ERP, CRM, SCM, BI, etc.); la fornitura di documentazione tecnica a corredo; l’erogazione, secondo ben definiti Service Level Agreement e con adeguate risorse, di tutti quei servizi di supporto che sono di importanza strategica affinché una determinata tecnologia possa essere implementata ed utilizzata con affidabilità e sicurezza in ambiti operativi particolarmente complessi; la manutenzione e l’aggiornamento delle applicazioni per un periodo significativo e tale da assicurare all’utente una stabilità a lungo termine delle stesse, senza costringerlo ad un continuo “inseguimento all’ultima versione”; la disponibilità di un vasto “ecosistema” di collaborazioni con System Integrators e Indipendent Software Vendors sul quale poter contare nel caso di esigenze di soluzioni composite “chiavi in mano”.
I vantaggi dell’Open Source sono ormai riconosciuti e la sua diffusione rappresenta un fenomeno consolidato ed in continua crescita, così come evidenziato dai sondaggi di numerose società specializzate nelle ricerche di mercato (Gartner, IDC, Forrester, CNIPA …) che mettono in risalto come ormai oltre l’80% delle aziende sta utilizzando applicazioni di tipo Open.Realisticamente occorre osservare come questo non significhi che oltre l’80% del software oggi in circolazione sia Open; ma ritengo che proprio questo rappresenti la straordinaria opportunità che si presenta oggi alle imprese: ossia adottare o incrementare l’utilizzo di tecnologie che rappresentano un validissimo supporto per affrontare la complessa situazione economica in cui esse si trovano oggi ad operare.
Mi auguro che i lettori di ZeroUno possano aver trovato interessante quanto riportato in questo testo, che concluderò riportando il link a una nostra area in cui potranno essere reperiti altri spunti sugli argomenti trattati (www.redhat.it/promo/carveoutcosts/) e una serie di affermazioni di importanti osservatori di mercato.

*Gianni Anguilletti, country manager di RedHat

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