ULTIMA PUNTATA FORUM: investimenti Erp e medie imprese: quali ritorni?

Il Roi legato a progetti applicativi gestionali “estesi” non può essere un miraggio ma un obiettivo pienamente realizzabile nel segno di efficienza ed efficacia. Quali sono i benefici più “sensibili” per le Pmi italiane rispetto a una tendenza orientata al giusto bilanciamento fra “best practice” e soluzioni personalizzate?

Pubblicato il 18 Giu 2005

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Consulta i contributi del 3 maggio 2005


QUESTA SETTIMANA LE RISPOSTE DI:

L’Erp deve essere “universale”, trasversale a tutte le piattaforme
Edoardo Bolzani, Presidente Rds
www.rds-software.com

“Per avere dei ritorni significativi degli investimenti fatti in un Erp questo deve poter essere sfruttato almeno per 10-15 anni e non doverlo cambiare per motivi di obsolescenza di una piattaforma hardware, vedi molti pacchetti per l’AS/400, o software, vedi la tecnologia Microsoft .Net. Il software gestionale esistente sul mercato è stato sviluppato per una o al massimo due piattaforme ed è raro trovare una applicazione di classe Erp realmente disponibile per tutti gli ambienti, per qualsiasi database e rispetto a qualsiasi modalità di fruizione. Un Erp “universale”, quale si propone Rds v6, permette alla singola azienda di poter scegliere la tecnologia su cui implementare il proprio sistema informativo e poi di poterla aggiornare senza il minimo sforzo. Parliamo quindi di un applicazione non “legata” a una particolare piattaforma, ma “trasversale” rispetto alle varie soluzioni offerte dal mercato e basato su standard riconosciuti da tutti i fornitori. Tale indipendenza è fondamentale ed è tecnicamente basata sugli standard dei Web services e permette di utilizzare moduli di diversi sviluppatori, tutti perfettamente integrati fra loro, attraverso un approccio “best of breed”. Se la rispondenza del sistema alle esigenze aziendali è il primo fattore cui fare riferimento per investire in un Erp, l’indipendenza e l’integrabilità sono valori sono criteri di scelta altrettanto importanti l’implementazione di una piattaforma applicativa di questo tipo comporta sforzi finanziari e in risorse umane notevoli, che non possono riproporsi ogni qual volta l’industria Ii presenta una piattaforma hardware o software particolarmente interessante ed economica.


Il Roi è nelle sensibilità di chi lavora con l’Erp e della maturità dei processi coinvolti
Stefano Tironi, Responsabile Centro Servizi, Gruppo Lonati
(Produzione e vendita macchine circolari per calzifici)
http://www.lonati.it

"I ritorni sugli investimenti in Erp non sono dati dall’Erp in sé, ma da come le persone che partecipano al progetto lo affrontano. Dalla nostra personale esperienza, in uffici dove il progetto lo si è voluto, i ritorni si sono visti ad occhio nudo. Per poter avere dei ritorni occorre che le persone coinvolte nel progetto siano consapevoli che il flusso applicativo del loro lavoro evolva: aree aziendali in cui non esiste la volontà al cambiamento impongono la modifica delle applicazioni con un aggravio di costi e in modo del tutto occulto generano una mancanza successiva di ritorni. I benefici concreti maggiormente apprezzabili, da subito, sono un sistema integrato che costringe tutte le persone dell’azienda a conoscere problematiche di altri settori prima sconosciuti con un conseguente aumento della cultura interna, un miglioramento del modo di lavorare, una maggiore collaborazione tra le persone nella gestione delle problematiche a monte, più informazioni a disposizione per le fasi di analisi, standardizzane delle procedure e gestione di aree applicative mai pensate prima.
Il Roi legato a progetti applicativi gestionali “estesi” è quindi un obiettivo realizzabile nel segno benefici che derivano proprio dalla natura “estesa” di tali piattaforme, in quanto l’apertura verso il mondo esterno ed interno ritengo sia oggi obbligatoria. Il rischio più grosso legato all’adozione di soluzioni personalizzate, che costano nella maggior parte dei casi meno, è di rimanere in un mondo chiuso e limitato. Non crediamo al fatto che chi installa un Erp non supporti il peso di personalizzazioni, ma si tratta comunque di un prodotto molto più aperto e che non presuppone restrizioni; un prodotto “personalizzato” può generare una divisione dell’azienda in tante piccole aziende chiuse, ognuna delle quali vive di vita propria.

Processi standardizzati e operatività estesa: il Roi emerge a livello di management
Giampiero Cancelli, Quality System & Information Technology Director, Radici Novacips(Produzione e distribuzione materiali plastici per il mercato industriale e consumer
http://www.radiciplastics.com/

“Un progetto di cambiamento del sistema informativo che prevede l’adozione di una piattaforma Erp consente da subito di identificare dei benefici significativi dal punto di vista sia del management che dell’utente finale, prima ancora di poter rendere monetizzabile il ritorno dell’investimento. Nel nostro caso il ripensamento e la standardizzazione dei processi, il miglioramento organizzativo, le possibilità di sviluppo hanno consentito di uniformare logiche di business diverse semplificando l’attività manageriale, mentre l’utente ha beneficiato di una semplificazione delle proprie attività, di un’estensione delle funzionalità a propria disposizione, di una maggiore aderenza del flusso dei dati al proprio ambito organizzativo. La reattività del software implementato, la sua capacità di rispondere in modo efficace ai mutamenti organizzativi e più in generale al quadro aziendale di riferimento, hanno fornito un sicuro ritorno dell’investimento bilanciando una logica di “best practice”, derivante da un “core template” di gruppo, con soluzioni solo parzialmente personalizzate per l’ottimizzazione della soluzione software adottata. L’adozione di una soluzione unica complessiva di Gruppo, pur dotata di ampi margini di flessibilità, ha permesso di ottenere standard condivisi, che costituiscono un sicuro beneficio sia in termini organizzativi sia di una più efficace e controllata gestione complessiva.

Se la piattaforma Erp è scalabile i benefici sono alla voce costi di gestione
Luca Binazzi, Amministratore Delegato di Sap Italia Consulting, www.sap.com

"Investire in una piattaforma gestionale estesa significa innanzitutto garantirsi la totale integrità e affidabilità dei dati da distribuire e fruire all’interno dell’Erp: è un requisito di base al pari della componente integrazione, che presuppone a sua volta la copertura dei buchi funzionali con soluzioni ad hoc e a costi contenuti. Un modello che abbina una piattaforma Erp standard a soluzioni “best practise” proprietarie può rispondere alle esigenze specifiche di aziende di settori verticali che hanno maturato l’esigenza di crescere il proprio sistema gestionale e non hanno ancora maturato i presupposti per esternalizzare la gestione di hardware, software e servizi di application management. La scelta di un Erp standard è percorribile a tutti i livelli di impresa perché entra in gioco il valore aggiunto della scalabilità della soluzione applicativa anche in termini di costi di licenza: si passa da milioni a decine di migliaia di euro e soprattutto si manifesta un’alternativa di prima fascia a diversi pacchetti modulari che presuppongo costi di gestione a livello di interfaccia non sempre misurabili e controllabili.

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