Novellini: Scelte verso l’efficienza

Per guadagnare competitività tramite la massima efficienza, un gruppo manifatturiero mantovano di dimensione internazionale si affida alle best practices del numero uno degli Erp e di un outsourcer come T-Systems.

Pubblicato il 02 Gen 2005

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Il marchio Novellini probabilmente non vi dirà gran che, eppure la società mantovana (www.novellini.com) è uno dei principali produttori europei di box doccia, vasche per idromassaggio e altri apparati che entrano nel cosiddetto ‘termoarredo’, presente in 29 paesi e numero uno nei mercati di Francia, Olanda e Regno Unito. Conta circa mille dipendenti e fattura 160 milioni di euro. “Non abbiamo investito molto in comunicazione – ammette l’amministratore delegato, Gianfranco Novellini – ma abbiamo sempre puntato sugli investimenti produttivi e sull’efficienza del sistema informativo”.
La Novellini si presenta come un gruppo altamente integrato, che realizza in proprio e con impianti allo stato dell’arte tutti i suoi prodotti partendo dalla materia prima, dai granuli di plastica ai pani di alluminio. La delocalizzazione produttiva è giustificata solo per le minuterie e per quei componenti in cui incide in modo preponderante il costo della manodopera, che vengono prodotti in società create in Cina.
Il gruppo utilizza soluzioni Sap dal 1997: “All’epoca i venditori Sap non volevano prendermi sul serio – dice scherzando Novellini – perché ritenevano che la nostra azienda, che allora era molto più piccola, non fosse in grado di sopportare una rivoluzione com’era quella che si prospettava con l’installazione di R/3”. Ma il sistema informativo della società era arrivato ad un punto di frammentazione tale, con 40 As/400 sparsi un po’ dovunque nelle varie sedi, da non essere più controllabile. Per questo, Gianfranco Novellini in persona prese la responsabilità di due scelte tanto precise quanto coraggiose: la centralizzazione del sistema e l’uniformazione dei processi aziendali.

Gianfranco Novellini
amministratore delegato

E con il nuovo sistema, cambia il modo di lavorare
Il sistema informativo avrebbe dovuto essere centralizzato per cancellare l’onere della gestione dei sistemi periferici, ma si dovevano mantenere tutte le localizzazioni necessarie a supportare le attività delle varie sedi del gruppo. Quanto ai processi, andavano uniformati alle best practice introdotte da Sap per poter ottenere il massimo, in termini di efficienza aziendale dall’Erp.
La scelta Sap fu dovuta essenzialmente alla ricchezza funzionale e alla diffusione nel mondo. Quanto all’aspetto economico, aggiunge Novellini: “Alla fine possiamo dire di aver fatto bene i conti, perché solo considerando l’aumento della produttività abbiamo risparmiato 10 persone, una cosa importante per un’azienda come la nostra che deve continuamente assumere personale per far fronte alla crescita degli affari”. La scelta di Sap si è poi confermata sempre più valida nel tempo “Perché abbiamo visto come è stato semplice superare il duplice scoglio del 2000 e dell’euro e con che rapidità possiamo inserire nel sistema informativo una nuova azienda acquisita. E poi oggi abbiamo finalmente una visione integrata di tutto il gruppo, aggiornata in tempo reale”.
L’installazione dell’Erp iniziò dai moduli amministrativi e contabili, su un As/400 centralizzato, in modo da utilizzare la conoscenza di questo sistema presente in azienda. Negli anni, R/3 divenne mySap Business Suite e si aggiunsero altri moduli: prima il Crm, poi l’Scm e la business intelligence.
Il completamento del progetto in tutte le sedi e per tutte le funzionalità previste era ancora lontano quando Novellini sottopose la sua azienda ad un altro shock: la cessione in outsourcing del sistema stesso. Molla di questa decisione è stata la constatazione che la gestione di un sistema Erp richiede risorse numerose e qualificate e che anche l’infrastruttura hardware è difficile da gestire, oltre che in continua evoluzione. Inoltre, assicurare un’alta affidabilità e continuità di servizio in tutti i 29 Paesi tramite risorse interne era praticamente impossibile per una azienda come Novellini a meno di non volersi far carico di enormi costi.

Un partner che lavori per noi
Fu così che nel 2002 Novellini cominciò a cercare un partner a cui affidare la gestione del suo sistema. Questo partner doveva essere focalizzato su tale attività (il che metteva fuori gioco quei grandi vendor che hanno un’offerta di outsourcing che però non è il loro core business); doveva essere internazionale, per assicurare un servizio locale di desktop management e di help desk in tutti i Paesi europei; e infine doveva assicurare un servizio di alta qualità.
Alla fine, venne scelta T-Systems (tel: 02.028924.1 www.t-systems.com) società del gruppo Deutsche Telekom dedicata all’outsourcing, presente in tutto il mondo con 41.000 professionisti e che per di più ha una delle sue principali server farm a Vicenza, non troppo lontano dalla sede di Novellini.
Trasferito l’hardware a Vicenza, T-Systems si è incaricata anche di fornire i servizi di networking per collegare con linee frame relay tutte le sedi italiane ed estere; i servizi di desktop management locale e di help desk in tutte le lingue di tutte le sedi; il backup centralizzato e il disaster recovery di tutta la struttura.
“E così abbiamo smesso di occuparci di gestire il sistema e ci siamo concentrati sulla nostra strategia”, commenta Novellini, che aggiunge: “Dobbiamo prepararci alla concorrenza cinese, che sicuramente ci sarà dal 2005, non solo per il basso costo del lavoro ma per le loro capacità imprenditoriali. Noi dobbiamo difenderci con investimenti in apparecchiature produttive robotizzate e in sistemi informativi, in modo da stimolare l’aumento della produttività”. L’impegno di T-Systems prevede infatti anche il mantenimento del sistema informativo di Novellini alla sua massima efficienza, facendo evolvere l’infrastruttura di conseguenza. Per questo nel 2004 il sistema è stato trasferito su un server E15k di Sun, potenziando l’applicazione con funzionalità di cui la precedente versione As/400 era priva, come il backup a caldo fornito dal database Oracle.
L’esperienza della Novellini dimostra come il problema della competitività si può affrontare e risolvere ricorrendo a soluzioni diverse, quando non contrastanti, da quelle più comunemente applicate e come una forte leadership aziendale possa far superare difficoltà ritenute insormontabili e far beneficiare dei lati positivi di una soluzione ricca ma complessa come quella di Sap, senza lasciarsi frenare dalle oggettive difficoltà realizzative. “Anche se siamo molto soddisfatti della scelta Sap, – ricorda infatti Novellini – non possiamo nascondere che l’implementazione del progetto è stata lunga e difficile, visto che abbiamo iniziato nel ’97 e che l’ultima fabbrica è entrata in linea lo scorso dicembre”.
Questo caso ci fa riflettere su un altro punto su cui tanto si discute, ossia su dove stia il vantaggio competitivo aziendale: sta nei processi di business personalizzati che fanno la peculiarità dell’azienda, o sta nell’efficienza raggiunta a costo di rivoluzionare, oltre e prima ancora che i processi, gli schemi mentali e le abitudini consolidate?A questa domanda non ci sentiamo di dare una risposta, anche perché siamo convinti che una risposta univoca non possa esistere: la lasciamo come spunto di riflessione per i nostri lettori.

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