Infor: dalla tradizione alle novità. Senza traumi

La società punta a garantire la crescita funzionale delle soluzioni installate presso i clienti senza obbligarli a investimenti importanti, difficili oggi da sostenere. Incontro su tecnologie e strategie con il country manager Enza Fumarola (nella foto)

Pubblicato il 08 Feb 2010

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Milano – Per l’Inforum Italia di quest’anno, abituale appuntamento di Infor con utenti e partner, non erano attesi annunci di particolare rilievo. Così è stato, anche perché, come ha spiegato il country manager della società Enza Fumarola “Siamo in un periodo di consolidamento, in cui è importante mostrare i risultati di quanto si è fatto nell’ultimo anno. Quello che ci differenzia dalla competition è che invece di parlare di quello che faremo, stiamo rilasciando quello che un anno fa ci siamo impegnati a fare. In concreto, abbiamo rilasciato 162 componenti per le diverse aree coperte dalle nostre soluzioni”.
Sono circa 900 le aziende clienti dei prodotti Infor. Si tratta di aziende in gran parte attive nel settore manifatturiero che è il target principale degli Erp acquisiti in passato e soprattutto di Baan: di questi, circa 400 aziende utilizzano le soluzioni Baan 4 e 5 e, in misura minore – una cinquantina circa – gli Erp LN (che sarebbe la versione 6 di Baan). Le altre aziende clienti utilizzano i prodotti Infor nell’area del financial management, del Crm e, soprattutto tra le aziende di servizi, dell’asset management.
Diversi i casi aziendali citati da Fumarola, per i motivi più disparati. La manager ha ricordato i nomi di Placet Filters (dove l’Erp di Infor verrà presto esteso a tutto il gruppo) Breda (che oltre all’Erp utilizzerà anche la soluzione di Enterprise Asset Management), Api (un cliente “di ritorno” che in passato aveva lasciato Infor) e poi Pama, Savio, Gruppo Maccaferri e Fomas Group tra i più recenti.
Un accenno infine ai risultati della società, che per policy aziendale non vengono resi pubblici. Un unico dato citato da Fumarola riguarda la crescita in Italia nell’ultimo anno, che sarebbe del 6%; la società enfatizza, e giustamente, questo dato sovrapponendolo ai dati ufficiali del comparto nazionale del software e dei servizi che, come noto, risultano in calo rispettivamente del 3,6% e del 6,7% (fonte: Rapporto Assinform).
ZeroUno – Infor ha una certa presenza tra i clienti del mondo manifatturiero, particolarmente toccato dalla crisi. Qual è la situazione che incontrate tra questi vostri clienti?
Fumarola – Tra i nostri clienti si trovano aziende di tipo differente, sia per dimensioni che per tipologia, aziende molto piccole e altre che sono nel Gotha delle maggiori aziende manifatturiere del Paese. Tutti i nostri prodotti, dagli Erp al performance management e all’asset management, sono indirizzati al settore manifatturiero. Poi ci sono soluzioni anche per i servizi e il finance che interessano il 15% circa del nostro parco clienti. La percezione avuta da tutto questo periodo di crisi è che la situazione non cambia in funzione delle dimensioni aziendali; ma piuttosto della maggiore o minore esposizione nei confronti delle banche, che ha portato anche a bloccare o ridurre gli investimenti. Altre aziende, indipendentemente dal fattore dimensionale, sono però molto sane per il tessuto imprenditoriale che le governa; questo si riflette sugli aspetti economici e di business e quindi soffrono di meno.

ZeroUno Quali effetti ha avuto questa situazione sui sistemi informativi delle aziende vostre clienti?
Fumarola – Gran parte delle aziende sono oggi alla 3a o 4a fase di ‘meccanizzazione’, e si trovano di fronte a un bivio: rinnovare o ottimizzare quello che c’è. Molti optano per un contenimento dei costi, fanno il minimo e investono nella parte infrastrutturale, mantenendo il software nella versione corrente. Insomma ‘vorrei ma non posso, e se non posso ottimizzo’.

ZeroUnoE la vostra strategia in questa situazione qual è?
Fumarola – È quella di non obbligare assolutamente i nostri clienti ad abbandonare le versioni in uso dei nostri prodotti perchè continueremo a supportarli garantendo loro la possibilità di sfruttare novità e miglioramenti senza bisogno di investimenti importanti. Infor offre ai clienti con contratti di manutenzione attivi una infrastruttura, la OpenSoa, che non facciamo pagare perché è un riconoscimento alla loro fedeltà. I nostri programmi Flex e Winback hanno l’obiettivo di restituire al cliente gli anni di fedeltà con un investimento ridotto che dà loro un ingresso graduale alle nuove tecnologie. Con gli anni i nostri clienti si troveranno a disporre di un nuovo sistema informativo senza però avere lo shock di un cambiamento radicale.

ZeroUnoHa citato OpenSOA. Di cosa si tratta?
Fumarola – Noi parliamo di OpenSoa, per distinguerla dalla Soa comunemente intesa, ovvero da un’architettura proprietaria che richiede al cliente investimenti oggi impossibili. OpenSoa è un layer di componenti software realizzati sulla base degli standard definiti dal Consorzio Oasis che permette la comunicazione tra un’applicazione e l’altra e quindi apre nuove importanti possibilità. Abbiamo già rilasciato questi componenti per cui chi usa i nostri prodotti può far parlare i prodotti già in uso con i prodotti nuovi oppure far comunicare moduli dei nostri prodotti con quelli di altri che aderiscono agli standard citati.

ZeroUnoTutti i vendor parlano di Cloud computing e SaaS e dicono di sostenere questi nuovi modelli di delivery e fruizione del software. Voi cosa state facendo a questo proposito?
Fumarola – Queste voci non ci sembrano affatto in cima ai pensieri e alle richieste delle aziende utenti. Si tratta però di un’offerta che non possiamo non avere, per cui abbiamo da tempo disponibili in modalità SaaS i prodotti di Hr e le altre applicazioni commodity, quelle in cui si trovano i processi meno critici, oppure quelle che supportano processi di grande variabilità e che quindi meglio si prestano a queste modalità di utilizzo.

ZeroUnoLei ha parlato di applicazioni limitate o comunque non core. E per quanto riguarda Erp, Crm e Scm?
Fumarola – Sugli Erp negli Usa abbiamo cominciato a identificare un primo subset di soluzioni per lo small market (una fascia che corrisponde alle nostre medie imprese) già disponibili in SaaS. Nel momento in cui ci fossero richieste in Italia saremo certamente in grado di soddisfarle. Ma voglio essere molto trasparente su questo: in tutto il 2009 abbiamo avuto una sola proposta di SaaS per un progetto di financial management.

ZeroUnoNon è che il mercato vi considera un fornitore tradizionale, e quindi poco appetibile per nuove architetture e nuovi modelli di delivery?
Fumarola – Potrebbe anche essere così, se non avessimo avuto identico riscontro parlando con i colleghi dei vendor nostri concorrenti. E anche i nostri colleghi negli Usa parlano di percentuali di richieste piuttosto basse. Nel 2010 comunque annunceremo soluzioni SaaS sui nostri Erp di punta, perché il mercato non è statico, cambia e cambiano le esigenze degli utenti e quindi è importante essere pronti nel momento in cui il mercato ci chiederà cose nuove.

ZeroUnoL’83% dei 2500 CIO intervistati nel mondo da Ibm nel survey “Global CIO” ritiene decisivo l’utilizzo degli Analytics per prendere le decisioni strategiche. Qual è la vostra offerta in materia di analytics?
Fumarola – Noi abbiamo fatto due grosse acquisizioni circa 4 anni fa: MIS Ag, parte di System Union, orientata alla costruzione dei database e alla reportistica, e poi Comshare, parte del Gruppo Geac, per la componente di forecasting e budgeting. Queste acquisizioni ci permettono di coprire per intero il mondo del Performance management con PM 10, una suite che copre sia le tematiche applicative di budgeting e forecasting, sia quelle di reporting. Abbiamo clienti come Dolce & Gabbana e Diesel e decine di altre aziende che non sono clienti dei nostri Erp. Per esempio Feltrinelli, oppure Gewiss, un classico cliente Sap che per il Performance Management usa invece i nostri prodotti.

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