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Innovazione della PA: 6 proposte per spendere bene le risorse disponibili per la ripresa

Avviare una ripresa strutturale e di lungo periodo, che non sia solo una risposta momentanea all’attuale emergenza, con questo obiettivo Forum Disuguaglianze e Diversità (ForumDD) e il FORUM PA-FPA suggeriscono queste 6 azioni

Pubblicato il 12 Giu 2020

FPA 2020

Il Forum Disuguaglianze e Diversità (ForumDD) e il FORUM PA-FPA propongono alcune azioni per avviare una ripresa strutturale e di lungo periodo, che non sia solo una risposta momentanea all’attuale emergenza, ma che conducano a una pubblica amministrazione rinnovata, a livello di personale, procedure, tecnologie, competenze.

Nello specifico, le azioni proposte riguardano:

  1. l’accompagnamento e il sostegno alle amministrazioni nelle sfide di semplificazione per la riduzione dei tempi e degli oneri amministrativi, da realizzare attraverso un’azione di sistema volta a snellire la normativa, eliminando la stratificazione di leggi e regolamenti, la standardizzazione delle procedure, un maggior ricorso alle autocertificazioni e ai controlli ex post da perseguire attraverso una completa interoperabilità delle basi di dati pubbliche;
  2. il rinnovamento qualitativo e quantitativo del pubblico impiego riconfigurando gli organici in relazione alle missioni assegnate e ai nuovi compiti, con assunzioni mirate agli obiettivi strategici, curando con grande attenzione i nuovi inserimenti e con una maggiore attenzione alle persone sia in termini di formazione sia di valutazione;
  3. la lotta alla “burocrazia difensiva”, e la promozione della discrezionalità e dell’autonomia della dirigenza, predisponendo anche una riforma dei controlli che sia funzionale agli obiettivi di policy e permetta ai dirigenti di decidere minimizzando i rischi che non siano connessi a dolo;
  4. la riforma, il rilancio e il rafforzamento della formazione che nel 2018 è scesa a 154 milioni di euro totali (erano 263 milioni nel 2008), con il ripristino dell’investimento per la formazione per ogni ente al minimo dell’1% monte salariale;
  5. la promozione della sussidiarietà orizzontale e della partecipazione per coinvolgere, co-progettare e mettere a frutto le conoscenze e i saperi della cittadinanza attiva organizzata e sanare la frattura che si rileva tra PA e cittadini;
  6. una più completa trasformazione digitale delle amministrazioni che permetta di ripensare i processi e i modelli organizzativi e favorisca una vera interoperabilità e una nuova governance dei dati insieme ad un loro uso pubblico come “bene comune”, come suggerito dalla recente Strategia europea della Commissione europea.

Nello specifico, queste proposte nascono mettendo a confronto lo stato di salute delle amministrazioni pubbliche italiane e le grandi sfide che il paese ha di fronte, a partire dalla gestione delle ingenti somme di denaro stanziate dal Governo e dell’Unione Europea che serviranno per la salute, per i servizi fondamentali e per il rilancio del sistema produttivo e la creazione di nuova e buona occupazione.

Per sostenere questo ruolo, viene fatto presente, c’è però una PA fiaccata dai tagli al personale, che ha visto in 10 anni una riduzione di oltre 212 mila unità e dove è impiegato solo il 14% degli occupati totali del Paese. Una PA dove si registra l’età media più elevata dell’area OCSE (51 anni), largo ricorso al precariato (ad oggi oltre 350mila i precari nella PA) e una spesa in formazione di 48 euro a dipendente all’anno (solo quelli a tempo indeterminato), poco più di una giornata a testa.

Guardando sia all’emergenza, che impone velocità e semplificazione, sia allo sviluppo dell’Italia nei prossimi dieci anni, orientato alla giustizia sociale e alla sostenibilità ambientale, le proposte ForumDD-ForumPA, all’attenzione della Commissione Colao, partono quindi da alcune leve strategiche: il rinnovamento del personale, con l’entrata dei 500 mila nuovi giovani, riconfigurando gli organici in relazione alle missioni assegnate e ai nuovi compiti; una maggiore autonomia e discrezionalità dei dirigenti; il lavoro per obiettivi strategici e per comunità di progetto; il rinnovamento dei sistemi di valutazione, valorizzando le competenze organizzative; la trasformazione digitale per migliorare l’efficienza e la trasparenza; la valorizzazione della domanda pubblica con il ricorso agli appalti innovativi; una maggiore partecipazione del mondo del lavoro, delle imprese, della società civile, per riconquistare una fiducia che si è persa negli anni.

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