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L’approccio SAP per le nuove sfide della supply chain

Il vendor tedesco ha sviluppato una strategia per ottimizzare la filiera che punta ad automatizzare i processi di fabbrica e migliorare la collaborazione tra i fornitori

Pubblicato il 13 Lug 2022

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La pandemia ha messo in luce tutte le debolezze della catena di fornitura, con drammatiche conseguenze sulla reperibilità delle risorse e sulla continuità operativa. SAP ha sviluppato una strategia digitale per superare le attuali sfide della supply chain, che punta a migliorare la visibilità sui processi, la collaborazione tra fornitori, l’automazione della fabbrica. Franz Hero, SVP, Head of Digital Supply Chain, SAP, racconta l’approccio del vendor tedesco, con relativa declinazione tecnologica.

L’emergenza Covid e la rivoluzione della supply chain

«Qualsiasi prodotto – afferma Hero – anche apparentemente semplice, nasconde una supply chain molto complessa, che riguarda i tutti i processi di progettazione, fabbricazione e logistica. Per orchestrare una catena di fornitura così articolata, la vera chiave di successo è la pianificazione, ovvero la capacità di prevedere la domanda, in un determinato arco temporale e per una specifica area geografica».

Mediamente la pianificazione richiede un periodo di 18-24 mesi, ma alcuni settori necessitano di un intervallo maggiore. Nel Fashion, ad esempio, si arriva addirittura a tre anni. A complicare la situazione, due anni fa il sistema economico mondiale ha dovuto fare i conti con l’emergenza Covid.

«Se prima – prosegue Hero – le aziende prevedevano la domanda e pianificavano conseguentemente gli approvvigionamenti, con la pandemia si è verificato un momento di disruption. È aumentata la richiesta di prodotti, a discapito delle attività come viaggiare o andare al ristorante, così lo shift della spesa ha determinato una maggiore necessità di materie produttive e servizi logistici».

Franz Hero, SVP, Head of Digital Supply Chain, SAP

Hero cita quindi il Bullwhip Effect o “effetto frusta”, per cui l’amplificazione della domanda si ripercuote sulla supply chain con un’oscillazione crescente verso monte. Nel timore di non riuscire a soddisfare le richieste, infatti, i fornitori tendono ad accumulare più scorte del necessario, con un’esagerazione maggiore via via che si risale la filiera.

Gli approvvigionamenti infatti, non vengono più calcolati considerando i bisogni reali dei clienti finali, ma piuttosto gli input forniti dall’operatore che precede nella catena. «Se normalmente – sottolinea Hero – la supply chain era guidata dalla domanda, negli ultimi due anni è diventata supply-driven. Da qui, deriva lo shortage di risorse e trasporti che affligge la catena di fornitura».

Planning sincronizzato per ottimizzare la catena di fornitura

Come uscire dall’impasse? «Innanzitutto – sostiene Hero – le aziende hanno bisogno di agilità per reagire prontamente ai rapidi cambiamenti della domanda e dell’offerta. Inoltre devono migliorare la produttività secondo un approccio flessibile. Ma anche la “connettività” tra i diversi attori è importante: deve esserci un ambiente che abiliti la collaborazione tra fornitori e con i clienti. Infine, serve operare nel rispetto della sostenibilità, che viene supportata da una gestione efficace ed efficiente della filiera».

Concludendo, serve la capacità di pianificare sul lungo periodo, ma anche di sincronizzare il planning, apportando revisioni periodiche sulla base delle informazioni condivise e grazie a una visibilità estesa sulla supply chain.

Per traguardare l’obiettivo, secondo Hero, il primo passo è costruire un digital twin, ovvero un modello virtuale che simula fedelmente la supply chain e permette di analizzare i processi, identificare inefficienze o interruzioni, definire e misurare gli impatti delle anomalie, capire quali ordini e clienti vengono penalizzati, suggerire e testare alternative.

Si possono quindi, ad esempio, trovare altri fornitori in caso gli abituali fossero a corto di materie, cambiare modalità di trasporto per accelerare le consegne oppure ridefinire le priorità di produzione in base alla situazione corrente.

Traducendo questo approccio in termini tecnologici, SAP ha lanciato la soluzione in cloud IBP (Integrated Business Planning), basata su S/4HANA, che combina funzionalità per Sales & Operations, magazzino e monitoraggio, al fine di ottimizzare la pianificazione della domanda e dell’offerta in modo intelligente e flessibile.

Migliorare visibilità, tracciabilità e collaborazione lungo la supply chain

Nel contesto della Digital Supply Chain, un altro tassello fondamentale del mondo SAP è rappresentato dalla piattaforma Business Network lanciata nel 2021 con l’obiettivo di connettere produttori, fornitori e operatori della logistica.

Un’applicazione significativa in questo ambito è rappresentata dal programma Catena X, una rete di aziende del comparto automotive che sfrutta le soluzioni SAP per migliorare la collaborazione lungo la filiera. «È un progetto – chiarisce Hero – che coinvolge innanzitutto l’industria automobilistica tedesca, ma sta diventando sempre più internazionale. Interessa sia gli Original Equipment Manufacturer sia il network dei fornitori a più livelli.

Il problema è che gli Oem non hanno visibilità sui fornitori dei fornitori e a volte sono stati costretti a rallentare la produzione perché mancavano dei piccoli componenti. L’obiettivo quindi è ottenere una vista estesa sull’intera supply chain e garantire la tracciabilità dei singoli pezzi, migliorando la collaboration ma anche la qualità dei prodotti. Infatti, ad esempio, grazie alla maggiore visibilità, sarà più semplice rintracciare eventuali lotti difettosi».

Automazione dei processi produttivi e Industry 4.0

Hero passa infine a trattare i temi più legati all’ambito della produzione, che oggi necessita sempre più di automazione e razionalizzazione. «Il passo successivo rispetto alla pianificazione – prosegue Hero – è portare il planning alla fase di esecuzione. Abbiamo lavorato perché il processo di ricezione dei materiali, lavorazione e consegna dei prodotti fosse senza soluzione di continuità, con un approccio just-in-time. Così, soprattutto nell’ultimo anno, ci siamo impegnati nell’integrare i nostri strumenti per la logistica, la gestione dei trasporti, il warehouse management, il manufacturing, con l’obiettivo di ottimizzare il flusso dei materiali».

Le altre priorità di SAP, all’interno delle fabbriche, sono «creare un ambiente dove i lavoratori possono essere sicuri e produttivi» e cogliere le nuove opportunità dell’Industrial Internet of Things. Da tre anni, infatti, SAP ha consolidato la propria strategia per l’Industry 4.0 basata su una serie di soluzioni che permettono di sfruttare i dati provenienti dagli smart products, automatizzare i processi all’interno della fabbrica interconnessa, trarre efficienza dagli asset di produzione intelligenti, ad esempio abilitando applicazioni di manutenzione predittiva.

L’approccio di SAP per la Smart Factory passa attraverso la nuvola. «Stiamo muovendo nel cloud – dichiara Hero – le soluzioni a supporto dei processi manifatturieri e logistici mission-critical, assicurando l’high availability delle applicazioni con la replica su data center diversi». Tra gli ingredienti della strategia, rientrano anche le tecnologie di edge computing, che permettono di accelerare l’elaborazione dati e ridurre la latenza di trasmissione, nonché le soluzioni di big data management and analytics, fondamentali per gestire il mare magnum di informazioni IoT.

In chiusura, Hero cita un esempio concreto di fabbrica intelligente secondo SAP. Schwarz Group, la multinazionale della grande distribuzione che detiene anche il marchio Lidl, ha implementato un nuovo impianto di torrefazione digitalizzato e completamente automatizzato in soli 18 mesi grazie alle applicativi SAP. Tra le soluzioni utilizzate, figurano Digital Manufacturing Cloud, Extended Warehouse Management, Intelligent Asset Management e Analytics Cloud, connesse al sistema Erp del Gruppo a marchio SAP. Gli obiettivi ora sono portare l’impianto a sostenere una produzione di 50mila tonnellate di caffè entro la fine dell’anno ed estendere il processo di digitalizzazione agli altri impianti della società.

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