Intelligenza artificiale, data governance, cybersecurity, gestione costi, skill. A ben guardare non ci sono grandi novità nelle aree chiave che i CIO devono gestire nel 2025. Nel CIO Report, Gartner individua le principali priorità per i direttori IT nell’anno in corso, offrendo una guida per orientarsi tra sfide tecnologiche, organizzative e di governance. Priorità che si possono sintetizzare in 5 domande.

Indice degli argomenti
1. Come dare valore concreto all’intelligenza artificiale?
Il 74% dei CEO ritiene che l’intelligenza artificiale sia la tecnologia destinata ad avere il maggiore impatto sul proprio settore nei prossimi anni. Eppure, Gartner evidenzia che la maggior parte delle iniziative AI fatica a superare la fase di pilot. I motivi? Costi difficili da stimare (con scostamenti stimati tra il 500% e il 1000%), ritorni difficili da misurare e una scarsa maturità organizzativa.
Per scalare efficacemente, i CIO devono articolare una strategia AI che includa una visione d’impresa, la definizione di use case prioritari e una roadmap concreta. È fondamentale poi sviluppare un modello operativo coerente e una governance che mitighi i rischi, anche reputazionali. Gartner consiglia inoltre di ampliare il concetto di valore includendo KPI legati alla produttività (ROE, Return on Employee), al valore atteso futuro (ROF, Return of Future, metrica qualitativa proposta da Gartner per aiutare i CIO a giustificare investimenti in tecnologie emergenti che non producono un ritorno immediato, ma che sono strategici per la capacità competitiva futura dell’organizzazione) e al ritorno economico (ROI, Return on Investment), in modo da allineare aspettative e metriche con board e C-level.
2. Come costruire una base dati scalabile, integrata e realmente affidabile?
Secondo Gartner, il 70% dei progetti GenAI fallisce prima della produzione a causa di basi dati inadeguate o governance insufficiente. Sebbene l’89% dei CEO riconosca che una governance efficace dei dati sia essenziale per l’innovazione, solo il 46% delle aziende dispone di KPI strategici per monitorarne l’efficacia.
Gartner sottolinea che “data & analytics è uno sport di squadra”: servono competenze trasversali, alfabetizzazione diffusa, una cultura della collaborazione e un impegno congiunto tra CIO, CDAO (Chief Data & Analytics Officer), CISO e responsabili di business. La creazione di una data foundation AI-ready passa anche da strumenti di autovalutazione della maturità (come il Gartner IT Score), dalla definizione di un modello operativo chiaro e da KPI condivisi che traducano gli sforzi di governance in risultati di business.
3. Come posso migliorare il programma di cybersecurity per proteggere al meglio l’organizzazione?
Il 69% dei CIO dichiara che la gestione del rischio cyber sarà la propria priorità personale nei prossimi 12 mesi. Un’esigenza amplificata dal crescente numero di dipendenti che agiscono al di fuori del perimetro IT (fino al 75% entro il 2027, secondo Gartner), incrementando la “shadow IT”.
Gartner invita i CIO a evolvere il modello operativo della cybersecurity in collaborazione con i CISO, allineando strategia e investimenti agli obiettivi di business e alla “risk appetite” aziendale. È importante sviluppare strumenti per la valutazione dei rischi di terze parti, promuovere accountability distribuita e misurare l’efficacia dei programmi attraverso metriche orientate agli outcome, non solo alla compliance. Un focus particolare va dato alla presentazione dei rischi al board e alla creazione di Enterprise Protection-Level Agreements come benchmark interni.
4. Come governare i costi della tecnologia e i rapporti con i fornitori?
Secondo Gartner, i software vendor stanno aumentando i prezzi fino al 30% l’anno, spinti dall’integrazione dell’AI nei prodotti. A peggiorare le cose, i budget per l’AI sono altamente volatili: i costi delle soluzioni GenAI possono assorbire fino al 35% dell’intero budget IT. Senza contare la questione dei dazi di Donal Trump, la cui portata è ancora difficile da qauntificare.
In questo contesto, i CIO devono giocare un ruolo attivo nel coordinare la spesa tecnologica, anche se non ne hanno sempre il controllo diretto. Servono nuovi strumenti per modellare i costi, valutare il valore atteso (anche in condizioni di incertezza), e negoziare efficacemente con i fornitori. Gartner propone strumenti come il BuySmart per valutare le opzioni tecnologiche e creare business case condivisi con CFO e stakeholder di business, al fine di mantenere coerenza tra spesa e valore.
5. Come posso garantire alla mia organizzazione le competenze giuste per rispondere alle tecnologie emergenti?
Solo il 16% dei CIO, oggi, sta dando priorità alla costruzione di una workforce tecnologica a livello enterprise, nonostante l’81% ammetta che il gap di competenze AI stia ostacolando il raggiungimento degli obiettivi. La sfida non è solo trovare nuovi talenti, ma anche aggiornare quelli esistenti, superando un modello HR spesso non allineato ai ritmi dell’innovazione.
Gartner raccomanda un piano integrato di workforce planning, basato su job architecture, percorsi di carriera e compensation competitiva. È necessario inoltre potenziare la collaborazione con HR e definendo un digital operating model che valorizzi le competenze più rilevanti per la trasformazione digfitale. L’obiettivo è duplice: attrarre i profili più ricercati e far evolvere rapidamente quelli interni.