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Trieste Next 2018, il Festival della ricerca scientifica

Valorizzare il patrimonio scientifico del territorio, avvicinare le materie scientifiche al grande pubblico, avviare il confronto tra istituzioni, università e imprenditori: la manifestazione nasce con queste finalità e coinvolge tantissime realtà diverse offrendo convegni, seminari e laboratori

Pubblicato il 19 Set 2018

una foto di trieste next 2017 con stand e strade affollate

Nato 7 anni fa, Trieste Next, il Festival della ricerca scientifica che quest’anno si svolgerà dal 28 al 30 settembre, si è sempre posto 3 precisi obiettivi.

“Prima di tutto – ha spiegato Antonio Maconi, direttore di Trieste Next e rappresentante di Italypost, durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento che si è tenuta nella sede milanese della Commissione europea – riconoscere e valorizzare davanti al grande pubblico il patrimonio scientifico che contraddistingue la nostra zona (Trieste Capitale europea della Scienza 2020 ospita oltre una trentina di centri di ricerca); quindi, portare la scienza in città perché possa essere sempre più apprezzata da tutti a partire dai ragazzi delle scuole (il venerdì mattina è proprio dedicato ai ragazzi, un appuntamento esclusivo che l’anno scorso ha coinvolto 10mila studenti) e, inoltre, offrire un momento di dialogo tra il mondo della ricerca, le istituzioni, le università e, naturalmente, gli imprenditori. Tra i temi centrali del dibattito ci sarà il confronto sulle competenze, una delle domande cruciali che verranno affrontate è proprio relativa a quali saranno le professionalità necessarie nei prossimi anni”.

presentazione di trieste next 2018
Da sinistra: Mauro Giacca, direttore generale di ICGEB; Massimo Gaudina, rappresentante della Commissione europea a Milano; Maurizio Fermeglia, rettore dell’Università degli Studi di Trieste; Antonio Maconi, direttore di Trieste Next e rappresentante di Italypost; Niccolò Contucci, direttore generale di AIRC; Stefano Casaleggi, direttore di Area Science Park

Quest’anno il titolo della manifestazione è “NatureTech: il sottile confine fra biologico e biotecnologico” ma si parlerà anche di tantissime altre tematiche disruptive, dalla robotica all’intelligenza artificiale.

“Eventi come Trieste Next – ha sottolineato Maurizio Fermeglia, Rettore dell’Università degli Studi di Trieste – sono armi di divulgazione preziose; troppo spesso ormai capita che l’opinione pubblica si formi sui social network. A fine settembre invece nella nostra città si avrà l’opportunità di sentir parlare i ricercatori (in una città dove si fa tanta ricerca: ricordo che a Trieste ci sono 35 ricercatori su 1000 cittadini attivi) e toccare con mano strumenti di laboratorio per condurre piccoli esperimenti di biologia, genetica eccetera”.

“Quest’anno – ha continuato Stefano Casaleggi, direttore di Area Science Park – uno dei nostri temi principali sarà l’economia circolare (ovvero il sistema in grado di rigenerare se stesso, proprio come un sistema biologico e ciò implica anche un migliore utilizzo delle risorse e un minore impatto ambientale). Inoltre, siamo presenti a Trieste Next per far innamorare della scienza i ragazzi e per convincere le famiglie che l’investimento in un percorso di studi scientifico avrà un ritorno tangibile dal punto di vista occupazionale nei prossimi anni”.

Tantissimi gli ospiti d’eccellenza che si avvicenderanno durante i vari appuntamenti in agenda, dai convegni ai seminari specifici. Tra questi Elena Cattaneo, esperta di cellule staminali e Roberto Burioni, il medico virologo attivo nella lotta alla disinformazione medica accanto ai quali, durante la manifestazione, saranno presenti tanti esponenti dell’ICGEB-International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology.

“Nulla di quello che mangiamo è davvero naturale – ha affermato Mauro Giacca, direttore generale dell’istituto – da sempre il tentativo dell’uomo è stato quello di addomesticare la natura, per piegarla alle proprie esigenze di raccolta, di allevamento e così via. L’unica specie animale che non riusciamo a controllare sono i virus (per alcuni di questi abbiamo solo potuto creare dei vaccini che, paradossalmente, in Italia vengono osteggiati). Saremo a Trieste Next per portare questa consapevolezza, ma allo stesso tempo per concentrarci su dove devono essere posti i limiti della tecnologia, perché per saperlo bisogna prima di tutto capire di cosa si parla e poi confrontarsi, coinvolgendo anche le competenze umanistiche”.

Tra i tanti aspetti e declinazioni della scienza vi è anche il suo ruolo sociale che a Trieste Next sarà ben rappresentato da AIRC-Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro. “Nel 2018 abbiamo erogato 118 milioni di euro per progetti di ricerca, dalle Borse di studio in poi – ha ricordato Niccolò Contucci, direttore generale di AIRC – il nostro compito è infatti quello di raccogliere fondi, ma anche di diffondere consapevolezza sulla prevenzione e sull’importanza di stili di vita sani. Abbiamo realizzato diversi percorsi formativi per le scuole e ne porteremo a Trieste alcuni esempi, tra le varie iniziative in programma approfitteremo per fare vedere al microscopio come è una cellula sana e spiegheremo cosa accade quando avviene la mutazione genetica che dà il via al tumore…”.

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