La tecnologia a supporto delle donne e mamme lavoratrici

La divisione Imaging & Printing Group di Hp, in collaborazione con l’associazione Working Mothers Italy, ha promosso una tavola rotonda in cui donne manager, ma anche madri, hanno raccontato la loro esperienza, dimostrando come sia possibile, grazie alla tecnologia, conciliare lavoro e famiglia.

Pubblicato il 22 Giu 2011

“Tecnologia e Conciliazione: le parole chiave per le donne e le mamme che lavorano”, questo il titolo della tavola rotonda organizzata dalla divisione Hp Imaging & Printing Group (Ipg) in collaborazione con Working Mothers Italy. “Hp è da sempre molto sensibile nei confronti delle madri che lavorano”, commenta

Bruna Bottesi (nella foto), vice president e general manager Hp Ipg Italiana, che è sposata e ha una figlia, “e il mio percorso personale e professionale ne è la prova”. Working Mothers Italy è la prima associazione italiana senza scopo di lucro fondata con obiettivi di tutela e supporto alle madri lavoratrici, come afferma il presidente Maria Cimarelli, “L’opportunità di supportare le donne che devono conciliare professione e maternità rappresenta lo scopo fondativo dell’associazione. Un aspetto peculiare per noi è stato proprio quello di utilizzare un social network e, quindi, di basare sugli aspetti tecnologici molte delle nostre attività”.
Alla tavola rotonda, moderata da Francesca Parviero (fondatrice di The Hr Jungle), hanno partecipato diverse imprenditrici, che hanno condiviso la loro esperienza di madri e donne manager. I temi discussi, infatti, sono stati quelli della conciliazione tra lavoro e famiglia nonché le strade per raggiungere il migliore equilibrio possibile tra queste due sfere, soprattutto grazie alle nuove tecnologie per il lavoro in mobilità, come testimonia Flavia Rubino, blogger ideatrice di veremamme.it e fondatrice di The Talking Village: “Senza le tecnologie sviluppate dal web negli ultimi anni, la mia vita professionale e personale non avrebbe avuto la svolta che desideravo. Sono felice di portare la mia esperienza di un positivo passaggio da un mondo aziendale non sempre aperto alla flessibilità a una start up basata sulla connessione tra persone, sulla loro creatività, sulla loro costante mobilità”. Tra le partecipanti anche Letizia Quaranta, mamma blogger e imprenditrice di Bilingue per gioco (bilinguepergioco.com) che commenta: "La flessibilità richiede organizzazione. La tecnologia oggi è alla portata di tutti e questo permette a molte persone, e molte donne in particolare, di crearsi il proprio lavoro, magari partendo da un blog come è successo a me. Però tanti più servizi e informazioni sono reperibili in Internet gratuitamente, tanto più per poterne usufruire bisogna essere in grado di gestirli e organizzarli per non esserne sopraffatti, e questo vale sia per chi li offre sia per chi ne usufruisce”.
Significativa anche l’esperienza di Rita Loner Zecchel che, pur mettendo al primo posto la famiglia (ha cinque figli), ha svolto per trent’anni un’intensa attività imprenditoriale in campo elettronico e meccanico. Nel 2002 ha fondato l’Istituzione Happy Child (costituita da un’impresa, da un’associazione e una fondazione), creando una rete di attività a favore della conciliazione lavoro-famiglia e offrendo un valido know-how imprenditoriale, organizzativo e pedagogico a tante donne che vogliono gestire in proprio un asilo nido.

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